snack bar budapest

IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA VI SPINGEREI A RIVEDERE “SNACK BAR BUDAPEST”, IL FILM PIÙ “SBAGLIATO” DI TINTO BRASS, UNA SORTA DI DIVAGAZIONE DAL SUO CINEMA EROTICO CHE SI TRASFORMA IN UN AMBIZIOSO PROGETTO DI GIALLO AUTORIALE  – FU UN DISASTRO AL BOTTEGHINO, MA NON POSSO NON RICORDARE LA BELLISSIMA RAFFAELLA BARACCHI, PRIMA DI SPOSARSI CON CARMELO BENE, CHE CI CONCEDE QUI UNA DELLE PRIMISSIME SCENE DI NUDO CON PUBE DEPILATO CHE FECERO SCALPORE – VIDEO + FOTOGALLERY

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

sophia loren edoardo ponti la vita davanti a se

Un po’ di pazienza. Dovete aspettare fino a domani, 12 novembre, per vedere su Netflix il film di Sophia Loren, “La vita davanti a sé”, diretto dal figlio Edoardo Ponti, scritto da Ugo Chiti e tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Romain Gary, che già ebbe una bella versione cinematografica nel 1977 con Simone Signoret protagonista e Moshe Mizrahi regista.

 

sophia loren la vita davanti a se

Solo che la Signoret nel 1977, interpretando Mamma Rosa, ex-prostituta dal gran cuore che salva i ragazzini in pericolo, aveva 56 anni, mentre Sophia oggi ne ha ben 86 e fa un certo effetto vedere nel trailer Renato Carpentieri che a 77 anni che le dice di sentirsi troppo vecchio per tenere il ragazzino protagonista della storia, Ibrahima Gueye. Il tutto nella Bari di oggi e non nella Pozzuoli dei tempi di Sophia.

 

elegia americana

Eppure vedo, su Rotten Tomatoes, che il film ha delle critiche buonissime, il 98%, punteggio altissimo, e che, malgrado i disastri precedenti del figlio Edoardo e dei tanti precedenti terribili ultimi film della diva, la magia di Sophia, al di là dell’età e delle parrucche, funziona ancora e che lei è già pronta per l’Oscar. Mah?! Capiremo domani, ma già la canzone di Laura Pausini mi spaventa.

 

carmelo bene raffaella baracchi

E’ invece considerato terribile, bollato come il peggior film in assoluto di Ron Howard, comico involontario, il più vergognoso dell’anno, “Elegia americana”/”Hillbilly Elegy”, che vedremo il 24 novembre su Netflix, che pure vanta attori del calibro di Amy Adams e Glenn Close. L’idea del film è che qualsiasi americano, anche se viene da posti terribili e degradati, da famiglie disfunzionali, ha le chanches per diventare qualcosa di diverso.

 

 

snack bar budapest 2

Ma Glenn Close e Amy Adams come nonna e come mamma drogata del protagonista, Gabriel Basso, che torna sui monti Appalachi, hanno fatto ridere clamorosamente tutti i critici americani. E il film è bollato per sempre. Quindi imperdibile.

 

raffaella baracchi snack bar budapest 9

Aspettando questi capolavori, stasera vi spingerei a rivedere, Rete 4 alle 3,10 di notte (!!) “Snack Bar Budapest”, il film più “sbagliato” di Tinto Brass, tratto dal romanzo di Marco Lodoli e Silvia Bre, prodotto da Giovanni Bertolucci e Galliano Juso, eh…. Una sorta di divagazione brassiana dal suo cinema erotico che si trasforma in un ambizioso progetto di giallo autoriale dove seguiamo un Giancarlo Giannini piuttosto in forma in mezzo a soluzioni scenografiche interessanti, personaggi nuovi.

 

 

raffaella baracchi miss italia 83

Fu un disastro al botteghino, ma non posso non ricordare la bellissima Raffaella Baracchi, Miss Italia 83, prima di sposarsi con Carmelo Bene, che ci concede qui una delle primissime scene di nudo con pube depilato che fecero scalpore, una scena a letto con gli specchi di certa Sylvie Orcer poi scomparsa, un bel cast francese, Philippe Léotard e François Negret, un po’ di bellezze brassiane, Loredana Romito, Valentine Demy, Giuditta Del Vecchio e perfino Carlo Monni. “Il problema”, disse Brass, “non è tanto che il film non è stato capito, il problema è che non sono proprio andati a vederlo”.

 

Purtoppo in chiaro non c’è molto. Un paio di buoni film con Alain delon dei bei temi su Rai Movie, “Flic Story” di Jacques Deray con Jean-Louis Trintignant, Claudine Auger, Renato Salvatori alle 23 e “Lo zingaro” di José Giovanni con Annie Girardot, Marcel Bozzuffi, Paul Meurisse all’1,05. O su Cine 34 prima, alle 22, 55, “Eleven Days, Eleven Nights 2”, sequel poco riuscito del softarello di Joe D’Amato, ancora diretto da Joe ma con certa Kristine Rose al posto di Jessica Moore, che non ne voleva più sapere del cinema e del porno.

flic story 2

 

Mai visto. Segue, alle 00, 45 un giallo alla sotto-sotto-sotto il vestito niente, “La morte è di moda”, diretto da Bruno Gaburro col nome di Joe Brenner e interpretao da Anthony Franciosa, Miles O’Keefe, Maria Giulia Cavalli e tal Teresa Leopardi.

 

primo amore 2

Poca roba, eh? Vi segnalo, invece, su Netflix qualche vecchio buon film italiano da recuperare appena inseriti, come il clamoroso “Diaz” di Daniele Vicari, che presenta la settimana prossima su Rai Due la sua prima serie, “L’alligatore”, tratta dai romanzi di Massimo Carlotto, o due ottimi film non fortunatissimi, “Primo amore” di Matteo Garrone con Michela Cescon e Vitaliano Trevisan e “L’amico di famiglia” di Paolo Sorrentino con Giacomo Rizzo e Laura Chiatti.

 

diaz 1

Ricordo che su “Primo amore” avevo delle perplessità, era come se il film non partisse mai, mentre “L’amico di famiglia” mi sembrava funzionasse meglio nel rapporto tra il vecchio laido protagonista e la giovane ragazza.

 

Andrebbero rivisti. Anche per capire meglio cosa sta succedendo ultimamente nel cinema italiano. Ammesso, ad esempio, come sostiene Carlo Freccero, che ci sia davvero una primavera del nostro cinema grazie alla nuova serialità, “Romulus”, “We Are Who We Are”, “The Young Pope”, “L’amica geniale”, e alla riuscita di nuovi talenti, come i D’Innocenzo e Castellitto jr.

l’amico di famiglia

 

Da una parte, mi pare, che il puntare tutto sulla serialità, e magari la quarantena obbligata del cinema in sala, abbia tolto di mezzo gran parte della nostra produzione di commedia, più o meno alta-media-bassa. Non se ne poteva più… Lasciando così massima libertà alla ricostruzione di un cinema di genere credibile, cioè senza contaminazioni, vedi il peplum di “Romulus”, il poliziesco, vedi “L’alligatore”, ma anche il cinema autoriale, senza morettismi e senza autocitazioni, vedi “The Young Pope” o, se vogliamo, il mélo bertolucciano, “We Are Who We Are”.

 

l’amica geniale

Mélo è però anche “L’amica geniale” di Saverio Costanzo che, in mancanza di autore ufficiale diventa lui, il regista, il vero autore della serie. Non si tratta di riscoprire Matarazzo, sarebbe bello però, quanto di costruire una serialità, unico modo rimasta di fare cinema oggi temo, lontana sia dalla commedia che dai tanti neo-neo-neorealismi dei mille piccoli autori di film sovvenzionati dallo stato.

 

snack bar budapest 8

In fondo, e me ne accorgo proprio in questo nuovo lockdown, non pesa né a noi spettatori né al nostro cinema, la mancanza della commedia italiana di questi ultimi anni, con i suoi meccanismi ripetitivi, i copioni identici, gli attori sempre uguali. E non cerchiamo certo quella quando la sera cerchiamo un film o una serie. A domani.

flic story 3 snack bar budapest eleven days, eleven nights 3 nicola grittani giacomo rizzo francesco grittano l’amico di famiglia giancarlo giannini snack bar budapest 8kristine rose eleven days, eleven nights 2giancarlo giannini giorgio tirabassi snack bar budapest 2raffaella baracchi carmelo bene flic storyprimo amore snack bar budapest eleven days, eleven nights 2 diazprimo amore 1giancarlo giannini snack bar budapest la vita davanti a se l’amica geniale 2 snack bar budapest 3l'amico di famigliasnack bar budapest 5snack bar budapest elegia americana 1giancarlo giannini snack bar budapest la morte e di modasnack bar budapest 1snack bar budapest 4kristine rose eleven days, eleven nights 2 4diaz 3snack bar budapest snack bar budapest elegia americana 2sophia loren la vita davanti a se

Ultimi Dagoreport

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?