IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA NON VI LAMENTATE: AVETE UNA SCELTA DAVVERO RICCA. SI VA DA UN AVVENTUROSO CAZZARO, MA DIVERTENTE, COME “SAHARA” AL FILMONE DI JOHN FORD “IL GRANDE SENTIERO”, MA ANCHE L'OTTIMO "THE TERMINAL" E IL FRACASSONE “I MERCENARI 2" - IN SECONDA SERATA PASSA “NOTORIOUS”, CAPOLAVORO DI ALFRED HITCHCOCK E IL FAVOLOSO “MEKTOUB, MY LOVE: CANTO UNO” ALLA FACCIA DEL #METOO, SCRIVEVO QUANDO LO VIDI. TRE ORE COMPOSTE DI INQUADRATURE MOLESTE SUL CORPO OPULENTO E SUL SEDERE DELLA BELLISSIMA OPHÉLIE BAU… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Stasera non vi lamentate che avete una scelta davvero ricca. Si va da un avventuroso cazzaro, ma divertente, come “Sahara” di Breck Eisner con Matthew McConaughey in coppia con Penelope Cruz, Steve Zahn, Lambert Wilson, Delroy Lindo, Canale 21 alle 21, 05, al filmone di John Ford che avrebbe dovuto dare onore e rispetto agli indiani, “Il grande sentiero”, con Richard Widmark, Carroll Baker, Karl Malden, James Stewart, Sal Mineo, Dolores Del Rio, Iris alle 21, 10, salvo poi scoprire nei ruoli degli indiani attori messicani o italiani come Sal Mineo, che parla con accentaccio del Bronx.

il grande sentiero 3 il grande sentiero 3

 

Strepitoso però il film nel film, un corto di 15 minuti, con James Stewart come Wyatt Earp che gioca a carte con Arthur Kennedy come Doc Holliday e con il mitico John Carradine, Ford preferì usare i 15 minuti di intermission tra un tempo e l’altro che avevano i grandi film in 70 mm del tempo per fare una sorta di corto d’autore invece di mettere solo musica. Fu su questo set che Sal Mineo regalò a Peter Bogdanovich, in visita al regista, una copia del libro di Larry McMurtry “The Last Picture Show”, che divenne poi un suo meraviglioso film.

il grande sentiero il grande sentiero

 

 Ford disse a Bogdanovich che voleva fare un film così da molto tempo. “Ho ucciso più indiani di Custer, Beecher e Chivington messi insieme... Ammettiamolo, li abbiamo trattati malissimo: è una macchia sulla nostra società; gli abbiamo ingannati e derubati, uccisi, assassinati, massacrati e tutto il resto, ma appena loro uccidono un uomo bianco, Dio!, escono le truppe."

TOM HANKS - THE TERMINAL TOM HANKS - THE TERMINAL

 

Canale 27 alle 21, 10 propone l’ottimo “The Terminal” di Steven Spielberg con Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Diego Luna, Zoë Saldana, Kumar Pallana, mentre Rai Movie alle 21, 10 passa lo sconosciuto fantascientifico “Prospect” diretto da Christopher Caldwell, Zeek Earl con Sophie Thatcher, Jay Duplass, Andre Royo, Sheila Vand, Anwan Glover, Pedro Pascal.

 

nicolas cage world trade center nicolas cage world trade center

Su Mediaset Extra alle 21, 10 abbiamo uno degli ultimi film di Giorgio Capitani, il biopic “Il generale Dalla Chiesa” con Giancarlo Giannini, Stefania Sandrelli, Francesca Cavallin, Chiara Mastalli. Capitani è stato un grande regista sottovalutato di commedia e un uomo elegante in un mondo, quello del cinema, che non sempre lo era. Occhio a “World Trade Center” di Oliver Stone con Nicolas Cage, Michael Peña, Maria Bello, Maggie Gyllenhaal, Jay Hernandez, Viola Davis, Jon Bernthal, Michael Shannon, dove due poliziotti dell’autorità portuale, Cage e Peña, sono intrappolati nel crollo delle torri del World Trade Center.

 

margaret qualley un anno con salinger margaret qualley un anno con salinger

Il film ebbe tali problemi nel ricostruire l’accaduto, che alla fine diventa claustrofobico. Ma è piuttosto forte e riuscito. Non è male “Un anno con Salinger” di Philippe Falardeau con Margaret Qualley, Sigourney Weaver, Douglas Booth, Seana Kerslake, Jonathan Dubsky, dove una giovane scrittrice, alla fine degli anni ’90, assunta per rispondere alle lettere dei fan di Salinger con una sorta di risposta standard sempre uguale, inizia a scrivere vere lettere alla Salinger. E la cosa si complica.

i mercenari 2 i mercenari 2

Su Italia 1 alle 21, 20 magari vi divertite di più col fracassone “I mercenari 2” di Simon West con Jason Statham, Bruce Willis, Sylvester Stallone, Liam Hemsworth, Arnold Schwarzenegger. "Lo so, è imbarazzante”, dice Arnold Schwarzenegger quando viene liberato da Sylvester Stallone con dei baffetti un po’ alla Nino Taranto e dalla sua squadra di cattivi ragazzi. Non sta neanche troppo in forma. Non tanto per i pugni che gli hanno dato, quanto per quei capelli mogano alla Paolo Limiti che non sono il massimo…

 

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Ancora più imbarazzante è la barzelletta che Chuck Norris racconta a Stallone appena arrivato in scena dopo che ha stracciato un mucchio di cattivi mezzo bulgari e mezzo russi. Sì, è vero che un pitone lo aveva morso, ma “dopo cinque giorni di tremendi dolori il povero animale è morto”. Certo, si può dire qualcosa sulla storia un po’ facilona e sulle battute non tutte riuscite di questo “I mercenari 2”, diretto da Simon West (“Con Air”, “Tomb Raider”) con più rigore, ma meno delirio rispetto al primo episodio diretto dallo stesso Stallone.

 

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Ma quale altro film ti offre assieme Stallone, Bruce Willis, Arnold Shwarzenegger, Chuck Norris, che riprende il suo vecchio personaggio di Booker “Lupo Solitario”, Jean-Claude Van Damme come il cattivissimo Jean Vilain (già il nome…), oltre a Jason Statham, il migliore del gruppo, Jet Li, che purtroppo se la squaglia dopo i titoli di testa, Dolph Lundgren, Terry Crews, Randy Couture, oltre ai nuovi venuti Liam Hemsworth nel ruolo di Billy the Kid e alla bella Yu Nan che farà perdere mezzo chilo di cerone dal volto di Stallone che prova un’espressione (!!) da quasi innamorato come John Wayne in “Chisum”.

 

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Certo, qualche ironia sulla vecchiezza da museo del gruppo poteva essere tralasciata, ma già il manifesto tipo “Ultima cena” di Leonardo con Stallone Gesù Cristo è grandiosa, per non parlare dell’entrata di Chuck Norris sulle note di Morricone da “Il buono, il brutto, il cattivo” che viene accolta con applausi e risate in sala o del piano spiegato ai suoi da Stallone: “Li cerchiamo, li troviamo, li ammazziamo!”. O della battuta di Scharzy quando entra nella Smart di Bruce Willis armato di mitraglia: “La mia scarpa è più grande di questa macchina!”.

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Rai Tre alle 21, 20 presenta la commedia “Maledetta primavera”, opera prima di fiction di Elisa Amoruso, che due anni prima presentò a Venezia il suo discusso documentario “Chiara Ferragni Unposted”, più che probabilmente su commissione. Libera dalla Ferragni, la Amoruso si lancia nella sua storia, che scopriremo fortemente autobiografica, di crescita nella Roma piccolo borghese sul finire degli anni ’80, tra “Il tempo delle mele”, la lambada, canzoni celebri come “I Like Chopin” e, appunto, “Maledetta primavera” di Loretta Goggi.

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La sua piccola protagonista, Nina, la bionda Emma Fasano, è dovuta passare repentinamente da un quartiere borghese a uno più popolare, perché il padre, Giampaolo Morelli nel ruolo di un simpatico mascalzone senza testa napoletano, ha il vizio del gioco, e la mamma, la ormai eternamente sofferente Micaela Ramazzotti, non ha la forza di reagire ai casini che provoca il marito. Per di più, non solo ha due figli, il maschio è il poco espressivo Federico Ielapi già protagonista di “Pinocchio” di Garrone, ma ne aspetta pure un terzo e vorrebbe abortire.

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La ragazzina, così, nella nuova scuola di suore che frequenta, si lega un po’ morbosamente a Sirley, una ragazzina nera che viene dalla Guyana, la bellissima Manon Bresch, star della tv in Francia, che è stata adottata da una donna italiana, Fabrizia Sacchi. Più che la famiglia si decompone nel malessere provocato dal padre e dalla non risposta della madre, più che Nina si lega a Sirley. E, naturalmente, lo sbocco è l’amore.

 

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Questa storia, che nei veri anni ’80 del nostro cinema si sarebbe trasformata automaticamente in un dramma sexy con Gloria Guida e qualche bellezza esotica, con abbondanza di nudi, diventa oggi una delicata storia di amore e di crescita nella Roma degli anni ’80, girato da una troupe di tutte donne, ma la presenza davvero esplosiva di Manon Bresch e l’insistenza della Amoruso nel voler rileggere il periodo affrontando citazioni ai generi dell’epoca con gli strumenti dei generi correnti del cinema italiano, finiscono per non dare al film uno sguardo ben definito. E è un peccato, perché il film ha buoni momenti e buone intuizioni, e il fatto di essere per metà parlato in francese dalle ragazze lo differenzia da gran parte delle nostre commedie nostalgiche sugli anni ’80.

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Rai4 alle 21, 20 propone l’horror danese “Speak No Evil” di Christian Tafdrup con Morten Burian, Sidsel Siem Koch, Fedja van Huêt, Karina Smulders, Liva Forsberg., dove una coppia di danesi, in vacanza in Toscana, incontra degli olandesi che gli invitano a casa loro in Olanda. Ahi! Peggio di un livornese in vacanza a Pisa. Tv8 alle 21,30 punta sul classico con “Bohemian Rhapsody” di Bryan Singer con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen.

 

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Passiamo alla seconda serata con “Notorious”, capolavoro di Alfred Hitchcock con Ingrid Bergman, Cary Grant, Claude Rains, Louis Calhern, Tv2000 alle 22, 50. Alla stessa ora Rai Movie propone il modesto action “The Gunman” di Pierre Morel con Sean Penn, Idris Elba, Javier Bardem, Ray Winstone, Jasmine Trinca, Mark Rylance. Grande cast sprecato. Certo, vedere Bardem e Penn che si menano di brutto per Jasmine Trinca lo rende di straculto. Ma forse non basta.

 

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Cine 34 alle 22, 55 passa il biopic su Roberto Baggio, “Il divin codino” diretto da Letizia Lamartire con Andrea Arcangeli, Valentina Bellè, Thomas Trabacchi, Andrea Pennacchi. Rai4 alle 23 passa l’interessante e poco visto “Vivarium”, un po’ arty un po’ horror, diretto da Lorcan Finnegan con Imogen Poots, Jesse Eisenberg, Jonathan Aris, Eanna Hardwicke, Danielle Ryan, dove la ricerca di una casa spinge una giovane coppia a andare a vivere in un posto assurdo dove gli appartamenti sono tutti uguali. Poi capiranno perché e noi capiremo il ruolo degli alieni in tutto ciò. Aiuto!

 

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Cielo alle 23, 20 propone una storia di coppie in quel di Parigi. Amori, tradimenti e tutto il resto. “Happy Few – Ama chi vuoi” diretto da Antony Cordier con Marina Foïs, Elodie Bouchez, Roschdy Zem, Nicolas Duvauchelle, Jean-François Stévenin. Non male. RaiDue alle 0, 50 passa il primo tentativo, dal vivo, di portare in scena personaggi, mondo e battute di Zerocalcare, “La profezia dell’Armadillo” diretto da Emanuele Scaringi con Simone Liberati, Pietro Castellitto, Laura Morante, Valerio Aprea, Claudia Pandolfi.

 

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Ricordiamo che il progetto del film, che vanta la sceneggiatura dello stesso Zerocalcare, cioè Michele Rech, Oscar Glioti, Valerio Mastandrea e Johnny Palomba, era nato per la regia di Valerio Mastandrea già qualche anno fa per poi essere accantonato in vista di tempi produttivi migliori. Bene comunque, però, ha fatto Domenico Procacci di Fandango a metterlo in piedi anche senza Mastandrea con la regia dell’esordiente Scaringi. Ma un po’ tutti avremmo preferito vederlo in versione tutta animata, come già indicavano le due sequenze animate del film, a inizio e fine, opera di Matteo Manzini.

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Cosa che alla fine Zerocalcara farà grazie a Netflix. Detto questo, l’idea di trasformarlo in un vero e proprio film con attori, lasciando personaggio-animale da fumetto sono l’armadillo del titolo, che poi è Valerio Aprea con un buffo costume da armadillo, può anche andare bene e la scelta dei due protagonisti, Simone Liberati come Zero e Pietro Castellitto come il suo amico Secco, è perfetta.

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Magari si potrà obbiettare che la mamma di Zero, che era una chioccia e qui diventa una Laura Morante un filo radical chic tra Quartiere Triste e Prati, sembra esser poco adatta a Rebibbia, il regno di Zerocalcare e dei suoi amici, ma quasi tutti gli altri personaggi, da Diana Del Bufalo a Gianluca Gobbi, da Teco Celio a Kasia Smutniak, sono molto divertenti e fumettistici.

 

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Si perde, è vero, il racconto interiore buffo, triste, ma sempre divertente del protagonista, ma forse avrebbe appesantito il racconto. Trasformato in film, il racconto perde un po’ del suo parlarsi addosso romano, ma quasi tutte le scene tra Secco e Zero sono divertenti, quelle con l’armadillo pure, per non parlare delle lezioni che Zero impartisce al ragazzino di Roma Nord, Blanka, Samuele Biscossi, sui film da vedere, con L’odio di Kassovitz in testa a tutto, e comunque il film non tradisce l’impostazione da centro sociale+Caligari movie che avevano in testa Mastandrea e probabilmente anche Zerocalcare.

 

ore 10 calma piatta ore 10 calma piatta

Su Rete 4 alle 0, 50 i fan di Nicole Kidman la ritroveranno in uno dei suoi primi grandi successi internmazionali, “Ore 10: Calma piatta” thrillerone acquatico diretto da Phillip Noyce con Nicole Kidman, Sam Neill, Billy Zane, Rod Mulliner, Joshua Tilden. Su Rai Movie alle 0, 55 trovate l’ultmo stranissimo film diretto da Michael Cimino, “Verso il sole” con Jon Seda, Woody Harrelson, Anne Bancroft, Talisa Soto, dove un dottore si ritrova a proteggere un ragazzo meticcio malato di tumore di sedici anni che ha non pochi problemi. Più che alle cure del medico, il ragazzo pensa che lo potrà salvare un tuffo nelle acque miracolose di un lago dei Navajo.

 

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Buone notizie, all’1, 10 su Cielo torna il favoloso “Mektoub, My Love: Canto Uno” di Abdellatif Kechiche con Shain Boumedine e la conturbante e sempre nuda Ophélie Bau, Salim Kechiouche, Lou Luttiau, Alexia Chardard. Alla faccia del #metoo, scrivevo quando lo vidi. Tre ore composte soprattutto di inquadrature non così fantasiose e parecchio moleste sul corpo opulento e sul sedere della bellissima Ophélie Bau che balla e si dimena. Tre ore favolose per i suoi fan e molto meno per chi detesta il lato voyeuristico di Kechiche.

 

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Tratto da un romanzo autobiografico di François Bégaudeau, “La Blessure, la vrai”, e pensato come la prima parte di un trittico dal regista, è diventatio più divisivo del film precedente del regista, “La vie d’Adèle”. Questo è una sorta di educazione sentimentale e artistica, ambientata nel 1994, a Séte, nel Sud della Francia, per il protagonista, il giovane Amin, interpretato da Shain Boumedine, che si muove tra un’aspirazione alla purezza letteraria o cinematografica che sia e l’attrazione per la bella Ophélie, cioè Ophélie Bau, la nuova star lanciata da Kechiche con mutande e calzoncini sempre troppo stretti.

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Ma ci sono anche molte altre belle ragazze che si muovono attorno a Amin e al suo bel cugino Toni, Salim Kechiouche, sciupafemmine che non la smette di imitare la celebre camminata di Aldo Maccione, detta La classe. Nel sud della Francia sono davvero coatti e Aldo è il loro idolo da sempre. Ma Amin, giovane sceneggiatore che vive a Parigi e che è tornato a Séte per passare l’estate con la famiglia in attesa del suo esordio, sembra più interessato a guardarle, a fotografarle tutte queste belle ragazze.

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Ma poi, su tutto e su tutte, trionfa Ophélie, l’amica di infanzia, che balla al palo della lap dance con dei calzoncini troppo stretti che fanno esplodere qualsiasi cosa. Amin è ossessionato da lei, e lo sappiamo fin dall’inizio, strepitoso, dove vediamo che la spia mentre fa l'amore con Toni. E intanto Amin pensa a concentrarsi sulla sua ispirazione. Una fatica… Trionfo di machismo e di sguardi maschili sui corpi femminile, in anni di #metoo diciamo che non è un film per tutti.

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Ma se vi lasciate prendere dalla freschezza dei personaggi, dalla luce del sud della Francia, dalle battute di zio Kaleb, dalle femmine che inseguono maschi infedeli, dai corpi sempre in movimento, dalla impossibilità di fissarli sulla pellicola, dai continui discorsi delle ragazze, e dalla vitalità del montaggio e delle riprese di Kechiche, troverete questo Mektoub, cioè Il destino, abbastanza sorprendente. Il secondo capitolo, presentato a Cannes qualche anno fa, temo che non vedremo mai, perché Ophélie Bau, la protagonista, non ha gradito le riprese di una sua scopata dentro al cesso. E il terzo film?

 

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Mediaset Italia 2 all’1, 15 passa l’horror “Il mai nato” di David S. Goyer con Odette Yustman, Gary Oldman, Cam Gigandet, Meagan Good, Jane Alexander, Idris Elba. Sofisticato al punto giusto il giallo “Alibi e sospetti” di Pascal Bonitzer con Miou-Miou, Lambert Wilson, Valeria Bruni Tedeschi, Pierre Arditi, Anne Consigny, Iris alle 2, 05. Decisamente non sifisticato l’erotico zozzone di Joe D’Amato “Eva Nera - Black Cobra” con Jack Palance, Laura Gemser, Gabriele Tinti, Michele Stark, Ziggy Zanger.

 

marco giallini mastandrea l odore della notte marco giallini mastandrea l odore della notte

Rai Due alle 2, 35 propone il bellissimo noir di Claudio Caligari “L’odore della notte” con Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessia Fugardi, Giorgio Tirabassi, Francesca D'Aloja, storia di una banda di poliziotti romani che fanno i rapinatori nei momenti di pausa. Strepitosa la rapoina a Little Tony con Marco Giallini che chiede “Cuore matto” al cantante. Ma lui non la canta bene. “Little, tu me stoni”. Rai Movie alle 3 di notte ha sistemato il filmone storico legato alla morte del presidente LIncolnm “The Conspirator”, diretto da Robert Redford con James McAvoy, Robin Wright, Alexis Bledel, Justin Long, Evan Rachel Wood, Norman Reedus.

 

disperatamente l estate scorsa disperatamente l estate scorsa

Rarissimo, Rete 4 alle 3, 05, il mystery erotico “Disperatamente l’estate scorsa” diretto da Silvio Amadio con Paola Pitagora, Nino Segurini, Mirella Pamphili, dove la bella Paola Pitagora, vedova con figlio, si innamora di un agente di Berlino Est in fuga inseguito da parecchi sicari che lo vogliono morto. L’ho visto cinquant’anni fa… Iris alle 3, 40 propone il più ricco “I miei primi 40 anni” di Carlo Vanzina con Carol Alt nel ruolo di Marina Ripa di Maeana, Elliott Gould, Jean Rochefort, Paola Quattrini, Pierre Cosso. Molto divertente. Soprattutto se conoscete i personaggi.

 

carabinieri si nasce carabinieri si nasce

La trombata con Elliott Gould – Lino Jannuzzi all’Espresso è sublime, il rapporto col pittore manesco Franco Angeli e col suo amico Schifano, pure. Da rivedere, su. Su Cine 34 alle 3, 45 passano i carabinieri delle barzellette in “Carabinieri si nasce” di Mariano Laurenti con Sandro Ghiani, Diego Cappuccio, Alessandro Benvenuti, Tinì Cansino, Malisa Longo. Rete 4 alle 4, 30 passa un più raro “Che gioia vivere!”, commedia storica ambientata nella Roma del 1920, tra l’ascesa del fascismo e gli attentati anarchici, diretta nel 1960 da René Clément con Alain Delon subito dopo “Delitto in pieno sole”.

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 Con Delon ci sono la stupenda Barbara Lass, Gino Cervi, Rina Morelli, Paolo Stoppa, Carlo Pisacane, Didi Perego, Barbara Lass era una bellissima attrice polacca che arrivò a Roma accompagnata dal suo giovane fidanzato, Roman Polanski. Ugo Tognazzi e Aroldo Tieri fanno gli anarchici barbuti. Quello che non funzionava del film era unire i toni da commedia all’italiana con l’ascesa del fascismo e la violenza del momento. Ma il cast tecnico e artistico è strepitoso. La chiudo qui,

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