giorgia meloni rai gervasoni mauro mazza francesco giubilei borgonovo rapisarda

I VENTRILOQUI DI GIORGIA - ECCO GLI OPINIONISTI D’AREA INDICATI DALLA MELONI PER I TALK DELLA RAI: FRANCESCO BORGONOVO, VICEDIRETTORE DE “LA VERITÀ”; L’ATTORE EDOARDO SYLOS LABINI; FRANCESCO GIUBILEI, CONSIGLIERE DEL MINISTRO SANGIULIANO; L’EX SHOWGIRL LAURA TECCE; IL GIORNALISTA ANTONIO RAPISARDA, IL SOCIOLOGO GUERINO NUCCIO BOVALINO - IL GIORNALISTA MARCO ANTONELLIS, L'EX DIRETTORE DEL TG2 MAURO MAZZA, IL DIRETTORE DE “IL TEMPO" DAVIDE VECCHI, IL PROF DI FILOSOFIA BENEDETTO IPPOLITO - CI SAREBBE ANCHE MARCO GERVASONI FINITO PERO’ IN DISGRAZIA DOPO GLI INSULTI A MATTARELLA

Ilario Lombardo Francesco Olivo per “la Stampa”

 

GIORGIA MELONI

La lista di Giorgia. Tutti ne parlano in Rai. Nomi e cognomi di giornalisti e opinionisti graditi alla premier e agli uomini di Fratelli d'Italia. Nuovo vento, nuovo corso. In realtà non è una novità delle ultime settimane, perché di queste liste, vergate e supervisionate da Meloni, e poi inviate ai direttori, e quindi girate ad autori e conduttori, si sapeva già dalla primavera, quando FdI era ancora un partito di opposizione, ma in crescita.

 

Ora, però, è al governo, e Meloni guida la regia dei programmi Rai direttamente da Palazzo Chigi. Questa sera, per dire, alla presidente del Consiglio sarà dedicato uno spazio speciale, dopo il Tg1 delle 20, con un'intervista di Bruno Vespa, a cui potrebbe andare la striscia quotidiana che fu di Enzo Biagi. Appena tre anni fa, come ricorda l'ex segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, il partito della premier si scagliò contro «la scandalosa intervista» di Giuseppe Conte andata in onda nello stesso orario, e per la quale furono stravolti i palinsesti: «E oggi l'amministratore delegato Carlo Fuortes fa lo stesso con Meloni».

 

GIORGIA MELONI ALLA FESTA PER I DIECI ANNI DI FRATELLI D ITALIA

Il manager è accerchiato. In generale, La pressione di FdI si è fatta maggiore, così come la disponibilità dei dirigenti e l'imbarazzo di chi nei talk show riceve l'elenco degli ospiti. C'è un precedente, noto a chiunque lavori in tv. Anche Matteo Renzi, quando guidava il Pd e, insieme, il governo, faceva preparare liste con giornalisti di area perché, dicevano nel suo staff, «servono a riequilibrare le trasmissioni», non solo in Rai, ma anche a La7 e a Mediaset. Argomenti identici a quelli usati dai collaboratori di Meloni.

 

Corsi e ricorsi della politica italiana e dei partiti che, a turno, sono ansiosi di mettere le mani sulla televisione pubblica. L'elenco caro alla premier è stato aggiornato nel passaggio dall'opposizione al governo.

 

FRANCESCO BORGONOVO CON LA MASCHERINA A PIAZZAPULITA

La short list piovuta in primavera riporta nomi più o meno noti e volti ormai incastonati nei talk: Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità; Edoardo Sylos Labini, attore e presidente dell'Associazione Cultura e Identità; il pupillo della destra sovranista Francesco Giubilei, consigliere del ministro della Cultura, ed ex direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano; Laura Tecce, promossa a conduttrice; il giornalista Antonio Rapisarda, il sociologo Guerino Nuccio Bovalino, e Marco Gervasoni, professore e polemista su La Voce del patriota, cantore dei conservatori contro «l'ingannocrazia delle sinistre».

 

Qualcuno è un po' finito in ombra, anche per qualche esagerazione di troppo, che ha persuaso i meloniani a prenderne le distanze. Gervasoni, per esempio, è stato indagato per gli insulti rivolti al presidente Sergio Mattarella.

 

edoardo sylos labini foto di bacco

Dunque, meglio tenerlo lontano dal piccolo schermo. Anche se lui, come altri, erano stati utili ai tempi più duri della pandemia per veicolare le posizioni di FdI contro l'obbligo dei vaccini. Nella lista aggiornata dopo la vittoria elettorale, ci sono figure che appaiono meno abrasive. C'è il giornalista Marco Antonellis, l'ex direttore del Tg2 Mauro Mazza, il direttore del quotidiano Il Tempo Davide Vecchi, il professore di filosofia Benedetto Ippolito, grande frequentatore dei salotti tv. Si mescolano nomi che un tempo sarebbero stati considerati in quota Lega o Forza Italia. Ma così è, quando passa il carro del vincitore.

 

Bastava comunque dare un'occhiata a chi c'era sopra o intorno al palco della festa per i dieci anni di FdI a Piazza del Popolo, a Roma, per capire la voglia di Rai che c'è nel partito di Meloni. Sylos Labini che chiedeva di portare La pioggia nel pineto di Gabriele D'Annunzio a Sanremo 2023 e che ieri ha rincarato la dose contro «la trap un po' fluid».

 

Gennaro Sangiuliano, costipato e collegato da casa, che evocava un'egemonia nazionale identitaria non esterofila e contro il politicamente corretto. Lo stesso Sangiuliano che, a detta di due fonti interne al Tg2, nelle settimane subito successive alla nomina a ministro, nella vacatio che ha preceduto l'indicazione di Nicola Rao alla direzione, ha continuato a chiamare i suoi vecchi collaboratori e a interessarsi dei servizi del telegiornale.

FRANCESCO GIUBILEI

 

Sul palco di FdI c'era anche Paolo Petrecca, l'uomo che, nel giro della lottizzazione gestita da Palazzo Chigi ai tempi di Mario Draghi, è stato piazzato da Meloni alla testa di Rainews24. Interrogato sul futuro dell'istruzione, il direttore della testata all news (della quale spiega di aver «stravolto una prerogativa culturale moderatamente di sinistra») chiede a gran voce «un nuovo progetto culturale», per evitare quello che è capitato a suo figlio «che alle scuole medie veniva educato all'antifascismo, alla cultura che nel dopoguerra parla solo dei partigiani e non di foibe». Un direttore della tv di una Repubblica fondata su una Costituzione antifascista che ne stigmatizza la radici educative e culturali? Applausi scroscianti dal pubblico.

 

L'intervento si chiude con un appello ai suoi ospiti: «Noi dobbiamo fare una rivoluzione culturale e spero che voi al governo la facciate presto». Parole che hanno scatenato la reazione giornalisti, al punto che la sua redazione e l'Usigrai, il sindacato interno della Rai, hanno rivolto una domanda a Fuortes e al Cda: «Tutto questo è accettabile da parte di un direttore del servizio pubblico?».

 

arcangela e marco antonellis

Fuortes non si è espresso pubblicamente. L'ad continua a nicchiare e mandare segnali al nuovo governo. Il suo mandato scade nel 2024. Meloni non si fida. È noto che vorrebbe affiancargli Giampaolo Rossi, l'uomo Rai per conto di FdI, già consigliere di amministrazione, estromesso all'ultimo cambio del Cda. La questione investe anche il Parlamento.

 

A oltre due mesi dall'inizio della legislatura, i membri della Vigilanza Rai ancora non sono stati nominati. Per prassi, la presidenza andrebbe all'opposizione, e il candidato più probabile resta l'ex ministro Stefano Patuanelli del M5S. FdI, però, blocca tutto. La logica del partito di Meloni è questa: finché il Cda resta di fatto in mano alla sinistra, viene meno il principio di dare alle opposizioni una commissione di garanzia. Detto in altre maniere: finché Fuortes resta al suo posto, o comunque non accetta di essere commissariato, difficilmente si sbloccherà la questione.

Mauro Mazza

davide vecchi mario benedetto foto di baccomarco gervasoni 1

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...