sesso porno amatoriale

IN FRANCIA FEMMINISTE E PARLAMENTARI PARTONO ALL’ASSALTO DEL PORNO CON L’IDEA DI LIMITARLO (O ABOLIRLO DEL TUTTO) - IL SENATO FRANCESE HA PUBBLICATO UN RAPPORTO SULL’HARD TUTTO AL NEGATIVO, GIUDICANDOLO UNA SORTA DI INFERNO MORALE - BARBARA COSTA: “IL DOCUMENTO METTE IN UN UNICO CALDERONE CHI HA AVUTO CONDOTTE CRIMINALI INSIEME A CHI NEL SETTORE LAVORA IN OSSERVANZA DELLE LEGGI, E PAGANDOCI LE TASSE. SI DEVE PARTIRE DALLA DISTINZIONE BASILARE TRA PORNO PROFESSIONALE E AMATORIALE IL QUALE È IN LARGA PARTE UNA LANDA SELVAGGIA SENZA REGOLE”

Barbara Costa per Dagospia

 

jacquie et michel tv (2)

Volete cambiare le leggi sul porno? Magari! Fatelo, fatelo subito, e però nel rispetto di chi nel porno ci lavora e nel rispetto di chi il porno legalmente lo produce. Se volete regolamentare e a fondo e meglio il porno, è al porno – a chi il porno lo conosce – che dovete con fiducia chiedere aiuto e idee, è col porno che dovete lavorare in tandem.

 

gregory dorcel dorcel store

Non come propongono in Francia, dove parlamentari e convinte e femministe e con pregiudizi enormi nei confronti del porno, vogliono il porno punire, se non abolirlo del tutto. Ma, mie care politiche, e attiviste per i diritti delle donne, e studiose, e a vanto femministe, voi che tanto alle "donne" tenete, davvero fate il bene delle donne quando accusate la pornografia di ogni male? E quale pornografia, poi? La pornografia è una?

 

caso axelle vercoutre

Dopo mesi di indagine, il Senato francese pubblica un rapporto sul porno, tutto al negativo, ovviamente, giudicandolo quale un inferno deciso e guidato da uomini cattivissimi, che fanno porno a danno delle donne. Questo rapporto riporta testimonianze di chi nel porno francese lavora, ha lavorato, e di attiviste, nonché di alcune vittime, e conclude con l’esortazione a regolamentare una realtà bollata come nefasta in sé.

 

Sbagliando e alla grande nel non fare netta distinzione tra il porno professionale e quello amatorial, e nel porre alla gogna il porno che c’è sul web ma non si sa fino a che punto quello sì criminale che circola indisturbato nel dark web, questo rapporto mette in un unico calderone chi nel porno ha avuto condotte criminali insieme a chi nel porno lavora e in osservanza delle leggi, e pagandoci le tasse, ed è un colosso della vita e del fulgore francese sia in campo economico che sociale che culturale.

 

dorcel

Mi riferisco a "Dorcel", colosso porno francese e europeo e mondiale, attivo dagli anni '70, e che contro questo rapporto si è scagliato, e a ragione. Per bocca del suo capo Gregory Dorcel, figlio del fondatore Marc, ribadisce che il porno è un genere cinematografico (e fotografico, e scultoreo, e letterario, ecc.), e ribadisce che Dorcel per primo riconosce la necessità di normarlo e più severamente, ma che lo si deve fare con l’apporto di chi del porno ne sa e fa e non per decisione di chi del porno nulla sa né fa, e, peggio, lo tratta come feccia.

 

Si deve partire dalla distinzione BASILARE tra porno professionale – che è già normato in sé e da sé – e porno amatorial il quale è in larga parte una landa selvaggia senza regole e che, e tanto coi social, è figliato e senza sosta figlia in difformità. Si deve far sì che attori e attrici e tutti del porno siano riconosciuti quali professionisti, con correlativi statuti, e tutele, e garanzie.

francia inchiesta sul porno (4)

 

Che venga su di loro rimossa ogni etichetta morale, e che vengano accolte denunce di eventuali soprusi senza preconcetti su chi le fa (ma questo punto nel report pare sia stato recepito). Che gli agenti porno vengano raccolti sotto status giuridico certo. E che si prenda esempio dal codice etico (di verifica, documentale e video, di consensualità, di maggiore età, benessere fisico e mentale, presa di responsabilità del materiale girato) che grossi gruppi come Dorcel si sono – e da tempo! – autocreati e autoimposti, e in collaborazione con i e le performer. L’amatorial deve esser normato a questo modello. 

francia inchiesta sul porno 1

 

Sussiegoso e assennato, il report sottolinea: serve educazione al porno, servono rigori, servono controlli, perché dei milioni di francesi che guardano il porno online, un’allarmante percentuale sono minori. Bene, risponde il porno, poneteli questi controlli al web, sarebbe ora!!! Il porno per primo vorrebbe – e da anni ai governi lo chiede – un serrato diniego online dei minori al porno. Ma come fare? Si può fare? E allora, governo, quand’è che lo fai? Non è competenza di chi nel porno è e lo fa quella di regolare – e in maniera necessariamente s-o-v-r-a-n-a-z-i-o-n-a-l-e – l’accesso al porno dei minori sul web. È dovere della politica!!!

 

caso axelle vercoutre (2)

Il rapporto francese lega la sua offensiva al porno forte di due inchieste che in Francia hanno portato a arresti e tutti nel porno amatorial, e non professionale, perché è nell’amatorial che tanti individui via web si spacciano per autorità porno, attirano donne molto giovani, in difficoltà economica, le allettano con servizi di foto hot pagati lautamente, ma servizi che si rivelano trappole di indicibili violenze, filmate in video smerciati in rete.

 

Donne che hanno altresì denunciato, delinquenti che sono stati arrestati, e processati (è il caso "Axelle Vercoutre", alias di un uomo che nei social si spacciava per donna con account falsi e per adescare donne e drogarle e vessarle in un sistema di porno amatoriali putiferi di soprusi. Ed è sotto inchiesta il team francese di porno dal consistente ramo amatorial "Jacquie et Michel", il cui capo è stato arrestato per tratta di esseri umani e violenze).

jacquie et michel porn video

 

Ma se è sacrosanto che chi – dopo verdetto processuale di colpevolezza – deve pagare del reato fatto, non è da due o più mele marce che il porno tout court dev’essere giudicato e alla ghigliottina mandato. Il porno, come ogni altra sfera professionale, ha lati positivi e negativi. Luci e ombre.

 

Persone stimatissime che secondo legge vi lavorano, e altre no. Sicché è fortemente ingiusto condannare il porno in sé (Dorcel mantiene altresì un florido ramo porno di riviste cartacee, e di megastore fisici: aboliamo pure questi?! Se sì, Macron, aspettati un aumento di disoccupati non irrilevante) ma servono – e al più presto!! – leggi inedite e non novecentesche bensì atte a un presente in continuazione mutante, e tanto nella sua impalpabilità (realmente è possibile conquistare un diritto all’oblio in rete???

dorcel (2)

 

Sicuri che nel web foto e video non consensuali possono sparire per sempre???) E servono leggi non viziate da nessun –ismo, men che mai femminista, perché il porno sono 20 anni che gli uomini non lo comandano più!!! Siete pronti? Di sole parole, e di intenti, unti di biasimi e lamenti inutili, e di essere marchiati quale motivo di devianze sociali, noi del porno siamo ARCISTUFI. Come di far da secchio a rigurgiti di coscienza. La verità non sta mai da una parte sola. Giammai il Bene.

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