strehler

GIORGIO STREHLER FU UN GENIO? - SÌ, LÌ PER LÌ COSÌ SEMBRAVA, MA FORSE... TANTO PIÙ CHE FU CONTEMPORANEAMENTE UMILE NELL'ARTE E NARCISO NELLA VITA, CAPELLI INAZZURRATI E PETTININO SEMPRE IN TASCA, SCARPE COL RINFORZO E MAGLIONCINI DOLCEVITA - MANIACALE SUL LAVORO, DISPERSIVO NEGLI AMORI, INDIFFERENTE AL DENARO, SPROVVEDUTO FINO AL PUNTO DI PAGARE LA COCA CON ASSEGNI FIRMATI, E DI LASCIARE DUE VEDOVE A DISPUTARSI UNA CASA GRAVATA DAL MUTUO...

Masolino D'Amico per "la Stampa"

 

Giorgio Strehler - Il ragazzo di Trieste

«Per ricreare l' orizzonte tremolante del suggeritore goldoniano che sussurra "Si era sul Canal Grande con riflessi di luna", riprende il lavoro di rifrazione del mare sugli edifici bianchi e sui mosaici del palazzo delle Assicurazioni Generali. "Metti un secchio d' acqua in quinta, puntaci sopra il riflettore e muovi l' acqua con il dito", ordina a un tecnico, e l' effetto è strabiliante».

 

Per Giorgio Strehler le luci erano fondamentali, la vera vita di uno spettacolo. Le provava per molte ore prima delle prove, e poi ancora con gli attori sul palco. Diffidava dell' elettronica e delle attrezzerie moderne e contava solo sul proprio occhio e sulla propria manualità. Un' altra volta i tecnici non riescono a dargli la luce fredda come la vuole lui. Alla fine Strehler scopre in quinta certe assi di legno che malgrado tutto immettono ancora una minima gradazione di calore. E le elimina.

 

Fu vero genio?

Giorgio Strehler

Con l' accento su questa fissazione del grande regista proprio all' inizio del suo denso, ben documentato libro Giorgio Strehler - Il ragazzo di Trieste (La Nave di Teseo)- particolarmente tempestivo in questo anno centenario del nostro, nato nell' agosto 1911 - Cristina Battocletti offre subito la chiave per spiegare a noi fortunati che vedemmo tante realizzazioni strehleriane dal vivo, quanto del loro incanto le pur preziose registrazioni non riescano a recuperare.

 

ORNELLA VANONI E GIORGIO STREHLER

Fornisce, anche, argomenti per rispondere a una domanda che qua e là si pongono alcuni dei molti personaggi intervistati. Giorgio Strehler fu un genio? Tra quelli che a caldo venivano travolti dal suo fascino di incantatore, soprattutto attori (si sa quanto gli attori abbiano bisogno di amore, coccole, rassicurazioni, e lui fu un supremo dispensatore di bastoni e carote) qualcuno tende retrospettivamente a prendere le distanze.

 

Sì, lì per lì così sembrava, ma forse... Oziosa questione, naturalmente. Nata anche dal curioso pregiudizio secondo cui bisogna distinguere tra creatori e interpreti. Il primo a denunciarlo fu Oscar Wilde, quando sostenne, contro l' idea comune, che il critico - l' interprete - è superiore all' artista: questo lavora sulla vita, che è imperfetta, e l' altro sull' arte, che l' ha migliorata.

 

andrea jonasson Giorgio Strehler

Strehler stesso fu per qualche verso insoddisfatto di sé. Avrebbe voluto essere autore, e progettò film e narrazioni originali, ma senza andare fino in fondo. Ma un interprete non può essere un genio? Toscanini, Maria Callas, non lo furono forse? Trarre il meglio dal passato a beneficio di una nuova generazione non è operazione ammirevole?

 

E dopotutto, che altro fa un creatore, se non costruire su materiali preesistenti? Esisterebbe Picasso senza i duemila anni di pittura che lo precedettero? E non ha detto qualcuno che il genio consiste nell' instancabile cura dei particolari?

 

Strehler Vanoni

Certo, nessun libro può riprodurre l' effetto che degli spettacoli ebbero sul pubblico per cui nacquero. E' il teatro, bellezza. E nel raccontare l' uomo non si può evitare l' aneddotica, tanto più che Strehler fu contemporaneamente umile nell' arte e narciso nella vita: maniacale sul lavoro, dispersivo negli amori, indifferente al denaro, sprovveduto fino al punto di pagare la coca con assegni firmati, e di lasciare due vedove a disputarsi una casa gravata dal mutuo.

 

STREHLER

Gli anni più felici furono quelli della fondazione del Piccolo di Milano, nato quasi dal nulla, in un ex cinemino disastrato già adibito a camera di tortura dai nazifascisti; e poi quelli successivi, con la sala di via Rovello dove una compagnia stabile infondeva nuova vita nei classici a beneficio di una comunità da cui poi si estese un modello ammirato e imitato in Italia e in Europa.

herbert von karajan Giorgio Strehler

 

La fase in cui si espresse al meglio il talento così multiforme del regista, capace di captare nuove risonanze e malinconie in Goldoni come di farsi portavoce del sardonico messaggio civile di Brecht, fu l' alleanza col non meno appassionato ma lui sì sagacissimo amministratore Paolo Grassi.

paolo grassi

 

I dioscuri, lui e Paolo Grassi Il binomio funzionò al meglio negli Anni 50, poi forse cominciò a prendersi troppo sul serio, per esempio col rito quasi sacrale del Galileo di Brecht, sette ore al debutto nel '62 (io c' ero), ridotte di 45' già alla prima replica. Poi, avvicinandosi il '68, la contestazione prese di mira anche il Piccolo, assurdamente denunciato come strumento del Potere. Strehler, sempre sensibilissimo alle critiche, se ne andò. I dioscuri si separarono. Grassi resse la barra da solo, poi passò alla Scala e Strehler tornò, ma fu Pinocchio senza il Grillo Parlante.

Mara Bugni, compagna di Giorgio Strehler

 

Continuò a fare spettacoli memorabili e a scavare brillantemente nei testi, però con una lenta deriva verso l' autoaffermazione. Nel macchinoso Faust del 1989 si espose, incautamente, come protagonista, rivelando di essere, lui maestro di recitazione incomparabile, «solo» tecnicamente bravo.

 

Agiva, anche, nei teatri lirici, e all' estero, mantenendo la stessa qualità; impostava o sublimava, e spesso amava, primedonne (Vanoni, Cortese, Milva, Jonasson). Era, a conoscerlo, di grande simpatia, con i suoi scatti e le sue insofferenze concitate, ma al pettegolezzo esponeva un personaggio dalla vanità un po' ingenua, capelli inazzurrati e pettinino sempre in tasca, scarpe col rinforzo, maglioncini dolcevita, e l' eloquenza torrenziale, alimentata ahimé da quella polvere bianca che alla lunga rende gli affabulatori logorroici, ricordiamo Walter Chiari, e bisognosi ogni tanto di disintossicarsi.

Funerale di Giorgio Strehler - andrea jonasson andrea soleri ferruccio cortese-valentina mara bugni

 

Negli ultimi anni entrò in conflitto con l' amministrazione leghista che intralciava i lavori del nuovo teatro, e quando morì improvvisamente, a Natale, la piaga non si era sanata. La biografa parla del funerale di un re e di una città in gramaglie, ma le cose non andarono proprio così (ero anche lì, quel 26 dicembre '97).

 

Milano non si era ancora ripresa dalle esequie, a luglio, di un altro sovrano più in sintonia con le frattanto subentrate leggi del marketing globale, ovvero Gianni Versace.

masolino d'amicoMara Bugni, compagna di Giorgio Strehler Funerale di Giorgio Strehler - andrea jonasson andrea soleri ferruccio cortese-valentina mara bugnimilva Giorgio Strehler Milva Giorgio StrehlerGiorgio Strehler Ornella Vanoni Giorgio Strehler Valentina Cortese Giorgio Strehler andrea jonasson Giorgio Strehler Giorgio Strehlergiorgio strehler maria mulas

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?