lagerfeld

KARL FOR EVER – IL 'DIVINO QUIRINO' CONTI SUGLI INFINITI TRIBUTI AL 'KAISER' LAGERFELD (COMPRESO QUELLO DEGLI AMICI CHIAMATI A REINTERPRETARE LA SUA ICONICA CAMICIA BIANCA) - "ERA UN GENIO O UN ABILE MANIPOLATORE? QUEL CHE HA FATTO È INCOMPARABILE COME L’ARTE O È SEMPLICE ABBIGLIAMENTO IMPASTATO DI ECCEZIONALE PROMOZIONE? È PROBABILE CHE LO SCORRETTISSIMO KARL LAGERFELD, DAI SUOI CAMPI ELISI, NE SIA BEN CONTENTO: GODEVA COME UN PAZZO A PRENDERE PER I FONDELLI CHI LO PAGAVA, ADULANDOLO..."

QVIRINO CONTI per www.dagospia.com

 

lagerfeld

La Moda che tanto ha saputo immaginare per ricche vedovanze sconsiderate, in verità non ha mai avuto eccessiva dimestichezza con il lutto e i suoi rituali. Tanto che gli addii è solita elaborarli (come si dice) paganamente, come nell’antichità: con cerimoniali simili ai giochi e alle corse di bighe, quali si proclamavano in memoria di un illustre trapassato.

 

Lo Stile, dopo qualche lacrima di circostanza, per tali momenti si è adeguato, inventando il liquidatorio e mondanissimo “Tribute”. Qualche chiacchiera, sfoggio di mezzi e poco più. E in quello celebrativo del magnifico Lagerfeld, nomi eccelsi lì selezionati ne escogitavano uno ulteriore, sul tema “A Tribute to Karl: The White Shirt Project”. Con camicie – la grande fisima del Sassone – riprodotte in poche decine di esemplari, progettate dai nomi più eccellenti (da Diane Kruger a Kate Moss, Cara Delevingne, Amber Valletta, Lewis Hamilton, Alessandro Michele) e poi naturalmente vendute a fin di bene.

 

Tutto perfetto e come da copione: per l’ennesima gara in onore di chi non c’è più. Purtroppo, durerà quanto il profumo di una viola. E sul flebile tuono di un ennesimo evento, in men che non si dica il rimpianto per la genialità del Kaiser finirà in un tecnologico cestino: anche se dorato e magari in stile Post-Biedermeier.

 

cara delevingne lagerfeld

Il fatto è che la Moda nasce come una lunga e lenta evoluzione commerciale: quindi con un’origine artigianale, popolare, mai borghese né colta, occasionalmente aristocratica. Dunque, con un innato Dna mercantile, materialista e razionale, di certo sostanzialmente anti-intellettuale. Fino a quando, intorno agli anni ottanta del secolo scorso, la sua astuzia contabile non le suggerì un impensato legame con l’arte. Naturalmente, a Parigi tutto ciò era già stato sancito da numerose e felici complicità: ma Oltralpe il modo di far danaro è sempre stato diversissimo dal nostro, molto più sofisticato e sprezzante. Da qui, con numerosi episodi esemplari a disposizione, la tragedia di un mestiere sempre in bilico – a seconda delle convenienze – tra il più stretto pragmatismo e una mai riposta velleità culturale.

 

lagerfeld

Gli stilisti ne furono la più classica ed evidenziata semplificazione: eternamente sospesi, come su un filo teso, tra riduzioni affaristiche e velleità semipoetiche (per la felicità di Andy Warhol). Insomma, assatanati maneggioni con le mani in pasta nella più superficiale faciloneria e insieme squisiti autori da tutelare in torri impenetrabili. Quindi, nel dubbio, con il classico piede in due scarpe; quella del volgare e dell’ordinario usuale e l’altra, quella del museo e dell’arte contemporanea (e comunque anche lì in ottima compagnia: nel trittico artista-gallerista-critico). Da noi, con la velleità di essere tutelati da un ministro che è lo stesso per i musei e le bellezze del Paese, ma anche da prezzolati “giornaloni” pronti a snocciolare (senza averne alcuna verificata documentazione) cifre e fatturati ottenuti spremendo il marchio con un logo, magari in un mercato parallelo.

 

karl lagerfeld

Insomma, per tornare al nostro personaggio pluricelebrato, Karl Lagerfeld era un genio o un abile manipolatore? (Benché nello stile si tenda a considerare i due termini del tutto intercambiabili.) Quel che ha fatto, pertanto, è incomparabile come l’arte – stando a prezzi e grancassa – o è semplice abbigliamento impastato di eccezionale promozione? (E in questo secondo caso, non necessariamente meritevole di spazi culturali o di apprezzamento cronachistico.) E se un genio insuperabile come si è celebrato in vita e in morte, come pensare di sostituirlo? Si potrebbe forse sostituire Ronconi? Strehler? Fellini? O Chaplin? Savinio e Kounellis? O la Callas? Dunque, sono il danaro e il padrone a stabilire l’immortalità di un creatore e la sua sopravvivenza in corpi estranei, come per la più classica delle reincarnazioni? Basta un nome per farne quel che si vuole? Persino sostituendo quello di un nuotatore olimpionico con quello di un alpinista?

karl lagerfeld e suzy menkes

Questo è lo scempio: una violenta e accondiscesa sostituzione delle carte in tavola. Ed è probabile che lo scorrettissimo Karl Lagerfeld, dai suoi Campi Elisi, ne sia ben contento: godeva come un pazzo a prendere per i fondelli chi lo pagava, adulandolo.

 

“L’arte stessa deve stabilire con la realtà un rapporto che non è più di ornamento, di imitazione, ma di messa a nudo, di smascheramento, di ripulitura, di scavo, di riduzione violenta alla dimensione elementare dell’esistenza. È soprattutto nell’arte che si concentrano nel mondo moderno, nel nostro mondo, le forme più intense di un dire il vero che accetta il coraggio e il rischio di ferire” (Michel Foucault, nell’ultimo corso tenuto al Collège de France). Aggiungete all’arte la Moda e sembrerà scritto pensando al coraggio e alla bellezza di Prada, così come di Galliano.

karl lagerfeldLagerfeld Karl Lagerfeld Chanel HC SS Quirino Contiset chanel fw 2017quirino conticara delevingneANNA WINTOUR E KARL LAGERFELDkarl lagerfeld 7karl lagerfeld 10karl lagerfeld 11karl lagerfeld 14karl lagerfeld 16karl lagerfeld 2karl lagerfeld 3karl lagerfeld 5karl lagerfeld 6karl lagerfeld 8karl lagerfeld 9cara delevingne chanel fw 14 15 karl lagerfeld

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DA UN PEZZO È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO E ABILITÀ DI CUI NESSUN ESPONENTE DEL CENTROSINISTRA POSSIEDE NELLA SUA LEADERSHIP... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...