tornielli papa francesco bergoglio

“L'OSSERVATORE ROMANO" NON SARÀ PIÙ L’HOUSE ORGAN DELLA SANTA SEDE? IN UN SUO ARTICOLO, ANDREA TORNIELLI, EDITORIALISTA DEL DICASTERO PER LA COMUNICAZIONE, HA ANNUNCIATO CHE I FUTURI INTERVISTATI DAL QUOTIDIANO POTRANNO ESPRIMERE OPINIONI DIVERSE DA QUELLE DELLA SANTA SEDE - L’ATTACCO DE “IL SISMOGRAFO”: “I MEDIA VATICANI HANNO SEMPRE EVITATO DI DARE VOCE A CIÒ CHE ERA L'OPPOSTO DI QUANTO DICE IL PAPA, LA SANTA SEDE, LA CHIESA E LA SUA GERARCHIA. NON ASPETTIAMO SULL'OSSERVATORE ROMANO UN ARTICOLO PER DIFENDERE LE RAGIONI DI PUTIN…”

Da http://ilsismografo.blogspot.com

PAPA FRANCESCO E ANDREA TORNIELLI

 

(L.B., R.C. - a cura Redazione "Il sismografo") Andrea Tornielli, editorialista del Dicastero per la comunicazione, vaticanista di lunga data, ha firmato su Vatican News e sull'Osservatore Romano, martedì 5 luglio scorso, un ampio testo intitolato «Giraud sulla guerra in Ucraina: 'Negoziato, o sarà distruzione' totale».

 

L'articolo-intervista nella sua apertura sottolinea: "A colloquio con il gesuita economista francese - padre Gaël Giraud - dopo le parole di Papa Francesco all’Angelus di domenica 3 luglio: “Proprio per evitare esiti disastrosi, che potrebbero portarci a un nuovo conflitto mondiale, è assolutamente necessario arrivare a una tregua e poi alla pace”.

Sotto traccia...

 

andrea tornielli

Questa conversazione, domande e risposte, è molto interessante e utile per capire - indagando sotto traccia - molti umori, suggestioni e opinioni che attraversano in profondità il mondo cattolico, soprattutto europeo e nordamericano, di fronte all'aggressione armata di Putin contro l'Ucraina. Questo mondo oggi, dopo 134 giorni di guerra, appare più come un arcipelago, come un luogo frantumato, abitato da disorientamenti, perplessità e interrogativi senza risposte.

 

Fra tante prese di posizione, sia nelle domande che nelle risposte, alcune sono singolari come quando, per esempio p. Giraud nel suo sacco di bellicisti che vogliono la guerra trovano posto tutti, ma - attenzione! - non Putin che è all'origine del conflitto secondo lo stesso gesuita. Oppure quando Tornielli scrive che il Papa è una delle "poche voci che si è alzata in favore della pace e del negoziato".

ANDREA TORNIELLI E PAPA FRANCESCO

 

Non è proprio così. L'elenco di persone rilevanti e autorevoli che in tutto il mondo e di tutte le religioni che hanno chiesto sempre la pace e il fine della guerra, e che hanno distinto con trasparenza l'aggressore dall'aggredito, è lunghissimo. Andrebbe ricordato inoltre che il gesuita Giraud parla a favore dell'indipendenza del Donbass e della Crimea e legittima un referendum truffaldino, e tutto ciò a pochi giorni dalle parole di mons. Paul Richard Gallagher che a nome della Santa Sede e del Papa ha difeso con fermezza e chiarezza l'integrità territoriale dell'Ucraina.

prima pagina osservatore romano 13 gennaio 2022 intervista a bergoglio

 

LA NOTA CONCLUSIVA

Alla fine però ciò che si presenta come del tutto insolito e inedito nei tanti decenni di storia dei media vaticani è la nota che Tornielli ha aggiunto al suo articolo pubblicato sull'Osservatore Romano e su Vatican News: "I media vaticani avviano una serie di approfondimenti sulle parole di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina e sulle possibili soluzioni per un negoziato: gli intervistati esprimono le loro opinioni che non possono pertanto essere attribuite alla Santa Sede."

 

E' sorprendente questa nota, anzi è 'storica'. Non si era mai visto che i media vaticani assumessero una simile posizione di fronte a materie discusse e discutibili, in particolare nel caso di questioni dottrinarie, eticamente sensibili o temi politici e culturali controversi. Siamo veramente di fronte a qualcosa d'indefinibile e inafferrabile, che appare un nonsenso assoluto, forse un effetto collaterale dei cambiamenti climatici.

andrea tornielli

 

I media vaticani hanno sempre evitato, con metodo e severità, di dare voce a ciò che era l'opposto di quanto dice il Papa, la Santa Sede, la Chiesa e la sua gerarchia o che non rientra nel pensiero o punto di vista della Santa Sede o del magistero del Vescovo di Roma. Questi media, fino ad oggi, quando hanno riferito un pensiero o punto vista contrario a quelli del Papa e della Sede Apostolica lo hanno riassunto o citato per confutarlo, non per amplificarlo o screditarlo. Questi media hanno come missione specifica e principale quello di spiegare, divulgare e rendere comprensibile l'agire e il magistero della Chiesa. Null'altro!

 

Non vogliamo esperti che ci spiegano le ragioni di Putin

ANDREA TORNIELLI

Ai media vaticani nessuno ha mai chiesto di essere stampa pluralista, tanto è così che lo stesso Papa Francesco in tre occasioni ha chiamato l'Osservatore Romano "il giornale del Partito", per dire con sarcasmo che è un vettore "che può sbagliare ma è sempre autorevole seppure non ufficiale". E migliaia di persone che hanno lavorato oltre 160 anni (per il giornale) e oltre 90 anni (per la radio) in questo settore della Santa Sede conoscono molto bene cosa sono e cosa non sono questi due vettori per la comunicazione del Pontefice.

 

Basterebbe ricordare il caso del vice Direttore dell'Osservatore Romano, mons. Virgilio Levi, licenziato quasi in tronco, in un passaggio molto delicato della vita di Lech Walesa in occasione del dialogo tra Giovanni Paolo II e il generale Wojciech Jaruzelski (Presidente della Polonia 1989 - 1990), e che il presbitero commentò con parole che sembrarono un "ben servito" al leader sindacale polacco. Papa Giovanni Paolo II fece sapere a don Virgilio: 'Se tu lo pensi, caro Virgilio, va bene, è legittimo, nella chiesa ci sono opinioni diverse, ma l'Osservatore Romano pensa e dice quanto pensa e dice il Papa'.

papa francesco andrea tornielli

Dunque affrontando la questione si sta parlando specificamente della missione e del ruolo dei vettori mediatici al servizio del ministero del Papa, della Sede Apostolica e della sua diplomazia, di ciò che è legittimamente il punto di vista e la visione della Chiesa Cattolica, a prescindere dall'essere o non essere d'accordo.

 

Detto in parole povere: non aspettiamo sull'Osservatore Romano un articolo per difendere le ragioni di Putin o sul perché ha aggredito l'Ucraina. Non aspettiamo esperti 'neutrali' che dicano dalle pagine dell'Osservatore perché l'Occidente è decadente. Non vogliamo studiosi ospiti dell'Osservatore Romano che provano a convincerci che è meglio lasciar perdere e accompagnare gli ucraini verso la resa. Non vogliamo ambasciatori russi che ci spiegano e profilano la "nuova" Europa.

osservatore romano 30 gennaio 2016 nessuna traccia del family day in prima

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…