renato pozzetto

“ATTILIO FONTANA PRIMA DI BUTTARSI IN POLITICA È STATO IL MIO AVVOCATO” - RENATO POZZETTO: “OGGI MI SEGUE SUA FIGLIA. LA POLITICA? LA GUARDO CON DISTACCO. L'HO SEMPRE DETTO ANCHE A UMBERTO BOSSI. L'HO INCONTRATO UNA VOLTA IN AEREO. NON CI ERAVAMO MAI VISTI. LUI MI HA FERMATO E MI HA DETTO: MI SONO TRASFERITO A GEMONIO, SIAMO DIVENTATI COMPAESANI. I MIEI GENITORI, INFATTI, HANNO SEMPRE VISSUTO LÌ. QUANDO ANDAVO IN MOTO A TROVARLI MI CAPITAVA DI INCROCIARE BOSSI CHE ANDAVA DAL TABACCAIO A COMPRARE I TOSCANI. SIAMO DIVENTATI AMICI E OGNI TANTO…”

Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

RENATO POZZETTO ALLA LOCANDA POZZETTO

«Tutto si modifica ma noi uomini, invecchiando, siamo sempre più legati a quello che è stato, a quello che abbiamo vissuto. A Natale questa cosa è ancora più forte. In questi giorni mi è tornato in mente l'abete che decoravo insieme ai miei fratelli, con le arance e i mandarini al posto delle luci, la tazza con il latte e i biscotti per Gesù bambino, il meccano, che era il mio regalo preferito, la mia mamma che ogni tanto durante l'anno lasciava qualche soldo in più al negozio di alimentari per poi ritrovarsi a dicembre con il cesto per il pranzo di Natale».

 

Renato Pozzetto, 82 anni, eterno «ragazzo di campagna» della comicità italiana e saltimbanco - a lui piace definirsi così - del cabaret milanese, alterna riflessioni, ricordi e colpi di tosse («Mi sono beccato il Covid, c****»). Ha come sempre mille idee in testa: un nuovo spettacolo con l'inseparabile Cochi, la riscoperta di un antico vitigno, il "Liseiret", che produrrà insieme al barolista Elio Altare e all'ex ministro della Salute Ferruccio Fazio, il progetto di portare in teatro la sua canzone Babbo Natale è un geometra accompagnato da un coro di voci bianche.

renato pozzetto paolo barca maestro elementare praticamente nudista

 

Da vero milanese lei non si ferma mai. Ma questo operosità non è un po' una malattia?

«Non credo. Noi milanesi siamo fatti così. Fa parte del nostro Dna. Una volta gli operai si spostavano da una parte all'altra della città per lavorare, oggi ci dedichiamo alle grandi iniziative. Penso alla moda e al design, all'idea di correre nei cinque continenti per portare ovunque le nostre creazioni. Mi piacciono i milanesi e mi piace l'idea di una città abituata a modificarsi, a cercare di capire dove va il mondo e ad evolvere».

 

renato pozzetto cochi ponzoni

Qualche tempo fa aveva ipotizzato un sequel del «Ragazzo di campagna» con una mucca che avrebbe dovuto partorire un vitello in cima al Bosco verticale. Ci sta lavorando?

«Sono amico dell'architetto Stefano Boeri e l'idea mi stuzzica. Pochi giorni fa stavo parlando con un manager di Medusa e abbiamo fatto un po' di conti: in poco meno di quarant' anni il Ragazzo di campagna ha fatto 100 milioni di ascolti. Ogni italiano, compresi neonati e centenari, l'ha visto più di una volta».

renato pozzetto alle prese con il culo di dalila di lazzaro

 

Dov' è nato il suo celeberrimo «Taaac»?

«C'era un amico che veniva al Derby e che frequentava le corse dei cavalli a San Siro. Era molto simpatico e incarnava appieno il tipo di umorismo che girava in quel mondo lì.

Mentre raccontava di un cavallo che aveva vinto una gara, ad esempio, ti infilava un dito nella pancia o nell'orecchio, continuando a parlare come se nulla fosse e godendosi la tua reazione. Oppure ti schiacciava un piede. Il "taaac" è saltato fuori così, in modo naturale.

Accadeva lo stesso da Gattullo, la pasticceria di porta Lodovica che frequentavo con Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Beppe Viola, Bruno Lauzi. Lì sono nate tante idee, come l'Ufficio Facce, perché si respirava un'ilarità speciale. Ci si guardava attorno e si annotavano atteggiamenti, espressioni, tic. Era una miniera».

lo stato sociale e renato pozzetto e la vita, la vita 9

 

Chi le piace fra i comici e i cantanti di oggi?

«Seguo poco. Non uso internet e nemmeno i social. I tempi sono cambiati e certe cose, come il rap, non le capisco proprio. Ma non intendo in senso negativo. Mi sembra come quando abbiamo debuttato io e Cochi. Sono stati i giovani ad aiutarci, perché gli adulti pensavano che fossimo degli stupidi. Non capivano un brano come La gallina. Anzi, spesso si incazzavano perché era molto lontano dalla musica leggera o dalle canzoni del Festival di Sanremo».

renato pozzetto

 

Cosa pensa dell'idea di abbattere San Siro per costruire un nuovo stadio?

«Non saprei, anche perché sebbene io sia milanista, e pure amico dell'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, ho frequentato pochissimo lo stadio. Ci andavo da bambino. Da adulto ho sempre avuto la sensazione che alla fine della partita tutti i tifosi, indipendentemente dal risultato della loro squadra, condividessero una certa tristezza. La tristezza della fine della domenica e della festa, la tristezza di chi il giorno dopo doveva andare a lavorare. Io, da privilegiato che ha sempre amato il proprio lavoro, allo stadio mi sentivo fuori posto».

RENATO POZZETTO

 

Fra qualche settimana la «sua» Lombardia andrà a votare. Che idea si è fatto della sfida fra Attilio Fontana, Letizia Moratti e Pierfrancesco Majorino?

«Conosco bene Attilio Fontana perché prima che decidesse di buttarsi laboriosamente in politica è stato il mio avvocato. Oggi mi segue sua figlia, che è bravissima. Ma di politica non parlo. Fortunatamente nella vita ho avuto passioni diverse. La politica mi interessa, ma la guardo con un certo distacco. L'ho sempre detto anche a Umberto Bossi».

 

UMBERTO BOSSI E ATTILIO FONTANA NEL 2011

Conosce bene il Senatur?

«L'ho incontrato una volta in aereo rientrando da Roma, dove stavo girando un film. Non ci eravamo mai visti prima ma lui mi ha fermato e mi ha detto: mi sono trasferito a Gemonio, siamo diventati compaesani. I miei genitori, infatti, hanno sempre vissuto lì.

 

Quando andavo in moto a trovarli mi capitava di incrociare Bossi che, a piedi, andava dal tabaccaio a comprare i toscani. Siamo diventati amici e ogni tanto suonavo il campanello della sua villetta e passavo a salutarlo. L'abitazione era modesta e lui stava sempre appollaiato vicino al camino. Mi incuriosiva il suo modo di intendere la politica e mi piaceva pensare che anche Silvio Berlusconi, per parlare con lui, doveva salire fin lì».

UMBERTO BOSSI E ATTILIO FONTANA NEL 2011 attilio fontana matteo salvini 1RENATO POZZETTO 4RENATO POZZETTO IL RAGAZZO DI CAMPAGNA

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…