ennio morricone

“A CASA NOSTRA C'ERA UN UNICO DIVIETO, QUELLO DI ASCOLTARE I DISCHI E LA RADIO” – IL FIGLIO MARCO RACCONTA ENNIO MORRICONE: “PAPÀ NON VOLEVA ESSERE CONDIZIONATO DALLA MUSICA DEL MOMENTO, PER CUI NIENTE PINK FLOYD, EMERSON LAKE & PALMER. CON GLI AMICI FACEVO LA FIGURA DELL'IGNORANTE" - IL TEMA DEGLI "INTOCCABILI" L'HA SCRITTO LA MATTINA ALLE 2 AL BAGNO. LA MUSICA DI "SACCO E VANZETTI" L'HA COMPOSTA IN SPIAGGIA. PER "MISSION" SEGUÌ I MOVIMENTI DELLE DITA DELL'ATTORE SULL'OBOE, IN UNA SCENA CHE ERA GIÀ STATA GIRATA – IL LIBRO

 

Piero Negri per “la Stampa” - Estratti

 

marco ennio morricone

L'appuntamento con Marco Morricone è alla mattina presto (ma non prestissimo, a quest'ora - le 9 - suo padre Ennio sarebbe già stato al lavoro da mezz'ora, dopo la sveglia prima dell'alba, il caffè, il giornale all'edicola sotto casa, la ginnastica domestica).

 

Mattiniero come suo padre?

«Sì, ma non per imitazione. Dipende più che altro dai percorsi di vita, forse dal fatto che dai miei 11 anni fino ai 17 abbiamo abitato a Mentana, fuori Roma, e ci voleva un'ora per arrivare a scuola».

Non fu facile per lei, lo scrive anche nel libro…

«Mio padre era contento, perché lavorava alla Rca, lì vicino... A me sembrava che mi stessero scippando la giovinezza».

 

(…)

Un'adolescenza conflittuale?

marco morricone valerio cappelli cover

«Non direi, a casa nostra c'era un unico divieto, quello di ascoltare i dischi e la radio. Papà non voleva essere condizionato dalla musica del momento, per cui niente Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer… Con gli amici facevo la figura dell'ignorante».

 

Il libro che Marco Morricone ha scritto in dialogo col giornalista del Corriere della Sera Valerio Cappelli viaggia sul filo dei ricordi, pubblici e privati. Marco, nato nel 1957, è il primo dei quattro figli del maestro e di sua moglie Maria, ed è colui che più gli è stato vicino nell'ultima stagione artistica, quella dei concerti, dalla fine degli Anni 90 in poi.

 

Gli faceva da assistente, manager, guardia del corpo. «Un giorno all'aeroporto di Mosca, prima di imbarcarci per Roma, mi diede in mano la sua borsa con le partiture. Era l'oggetto a cui teneva di più al mondo, la sua tiara con i diamanti. Rimasi di stucco, con un'espressione piena di gratitudine. Ci guardammo negli occhi senza dirci una parola. Era il segno che aveva deciso di riporre la sua fiducia in me», scrive nel libro.

ennio morricone sergio leone l italiano che invento l america

 

Com'è stato crescere in casa Morricone?

«Non si poteva ascoltare la radio, però potevamo fare tutto il chiasso del mondo. Papà aveva una capacità di concentrazione mostruosa. Le note per lui erano una specie di alfabeto, parlava così. Componeva sullo spartito, quasi mai al pianoforte. E assolutamente non si poteva entrare nel suo studio, quello era il suo giardino».

 

Su quattro figli, uno solo è diventato musicista.

«A chi gli chiedeva consigli, domandava sempre: hai fatto il Conservatorio? Se rispondevi sì, diceva: studia! Se dicevi no: allora studia! Mio fratello Andrea, che è un bravo direttore d'orchestra, ha avuto i migliori insegnanti perché si è imposto con forza. Papà non sarebbe stato adatto».

mastroianni tornatore giurato morricone

 

Suo padre insegnò al Conservatorio, a Frosinone, ma forse non era la sua dimensione.

«Mio padre, che ha avuto per tutta la vita grandi dolori, agli studenti ha cercato di trasmettere di trasmettere la sofferenza dello scrivere. Aveva un'etica molto forte, un grande rispetto per il suo maestro Goffredo Petrassi, per anni gli sembrò di aver tradito quello che aveva studiato.

ENNIO MORRICONE CON IL FIGLIO MARCO

 

Si liberò solo dopo, grazie a un incontro con Petrassi, che gli disse che il pezzo più bello che aveva scritto era il tema di Per qualche dollaro in più, e grazie a una lettera di Boris Porena, suo compagno di studi. Quando la ricevette, pianse. Si sentì riabilitato».

 

Il riconoscimento dei suoi pari (o presunti tali) fu un momento fondamentale?

«Sì, come furono fondamentali l'incontro con Sergio Leone, C'era una volta in America, la musica di Mission, in cui espresse la sua religiosità... Ce ne sono molti, di momenti fondamentali nella sua vita».

 

Chi era davvero?

«Era un artigiano che scriveva a penna, i suoi pensieri erano talmente chiari che sui suoi spartiti non ci sono correzioni. Il tema degli Intoccabili, quello dell'arresto di Al Capone, l'ha scritto la mattina alle 2 al bagno. La musica di Sacco e Vanzetti l'ha composta in spiaggia, una delle rare volte in cui siamo andati al mare. Per Mission seguì i movimenti delle dita dell'attore sull'oboe, in una scena che era già stata girata».

ennio morricone by guido harari

 

La musica di Mission, che scandalosamente non vinse l'Oscar, era quella cui era più affezionato, anche se forse non l'avrebbe mai ammesso.

«Per quel film, in due mesi, scrisse tre musiche quasi perfettamente sovrapponibili con un'ispirazione soprannaturale: rappresentavano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo».

 

(…)

Ha vissuto con lui i 30 anni in cui ha diretto le sue musiche in tutto il mondo.

«Una delle prima volte insieme, al Barbican, a Londra, prima del concerto mi chiese: "Ma… c'è qualcuno?". E io: "Papà, è pieno". Divenne un tormentone, ogni volta l'ultima battuta prima di iniziare era: "C'è gente stasera?"».

 

MORRICONE

Per molti fu sorprendente vederlo sul podio.

«Lui voleva solo che la sua musica fosse eseguita come l'aveva pensata. Era una persona sola? Terribilmente. Di sicuro ha sofferto di solitudine, ma l'ha riscattata, perché grazie a Dio il suo linguaggio è stato compreso in maniera incredibilmente trasversale. La musica viaggiava nell'aria, col vento, andava da sé. Non si sentiva un direttore d'orchestra, era modesto, poco appariscente, anti-personaggio. Però persona».

 

«Un enigma anche per me», nel libro lo descrive così.

«Da ragazzo mi diceva, quando uscivo: "Vai piano, ma fai presto". Sì, era pieno di contraddizioni, come tutti, in più aveva una modalità comunicativa diversa da tutti. Penso che debba essere ancora decodificato. E soprattutto va scoperto l'uomo, perché è ancora migliore del compositore».

morricone carràMORRICONEGIOVANNI ENNIO MORRICONE 55MORRICONE PER UN PUGNO DI DOLLARI 6ennio morricone l'ultimo treno della nottetornatore morricone ennio morriconeMORANDI MORRICONE

Ultimi Dagoreport

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?