valeria golino

“CITTO MASELLI MI PRENDEVA A SCHIAFFI PER OTTENERE IL DOLORE GIUSTO SUL SET” – VALERIA GOLINO RICORDA I SUOI INIZI: “TRA REGISTA E ATTORE SI INNESCA UN GIOCO DI POTERE E DI PICCOLE UMILIAZIONI. QUELLO DI CITTO NON ERA ABUSO DI POTERE” – “DUSTIN HOFFMANN MI REGALAVA VITAMINE, TOM CRUISE QUADRI E OROLOGI” – LA MANCATA MATERNITÀ: “MI PESAVA MENTRE CERCAVO DI DIVENTARLO. ORA LA VIVO COME UN PICCOLO SOLLIEVO” – LE ACCUSE A GÉRARD DEPARDIEU: “HO FATTO TRE FILM CON LUI, È SEMPRE STATO SUPER RISPETTOSO. FA BATTUTE VOLGARI, MA È LA SUA INDOLE” – “CON SCAMARCIO E BENTIVOGLIO SIAMO RIMASTI AMICI. SE HO TRADITO? SOLO QUANDO È STATO NECESSARIO

 

Estratto dell’articolo di Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”

 

valeria golino

Non è mai facile quando si intervista una sorta di sorella, che poi è la nostra attrice più dotata, l’unica ad aver vinto due volte la Coppa Volpi a Venezia. […] Un grande aiuto me lo dà lei, Valeria Golino, con le sue considerazioni senza rete, mai scontate, con la sua libertà liquida, la sua pazza anarchia. Domani nelle sale esce la seconda parte di L’arte della gioia , dal romanzo di Goliarda Sapienza, di cui Valeria è regista. […] Modesta (la interpreta Tecla Insolia), è un personaggio dall’adolescenza selvaggia che non conosce il limite. Profondo Sud, primo ’900.

 

[…]  Goliarda è una scrittrice la cui vita è un romanzo.

«L’ho conosciuta al tempo del mio primo film, nel 1986, Storia d’amore di Citto Maselli, mi faceva da coach di linguaggio. Cercava il bello ovunque. Io non l’ho capita, ero troppo giovane ed è il mio rimpianto. […]»

 

valeria golino in storia d'amore di citto maselli 1

Anche tu, come Modesta con la suora, hai avuto un mentore?

«Ne ho avuti due. Registi entrambi. Citto Maselli e Peter Del Monte, che teneva a distanza i suoi attori, voleva riuscire a immaginarseli più che conoscerli nel quotidiano. Mi è rimasto come attrice, nel non svelarmi troppo».

 

Perché Peter Del Monte non è mai uscito dalla nicchia dei cinefili?

«È uno dei misteri di questo mercato traballante che si chiama cinema».

 

E Maselli com’era?

valeria golino tom cruise

«Era l’esatto contrario. Carnale, morboso, invadente, voleva possederti nella testa. È stato il più grande direttori di attori che abbia mai conosciuto. Mi metteva a mio agio e a disagio. Nella scena in cui vado a trovare l’amante di mio padre sono una ragazza che deve affrontare l’abbandono. Citto voleva un dolore specifico e mi diceva: vuoi uno schiaffo?».

 

E...

«E me lo dava. Tra regista e attore si innesca un gioco di potere e di piccole umiliazioni. Non era abuso di potere. Quando sei in quella tensione creativa, ci sta. Il regista ha la licenza di uccidere. Oggi uno schiaffo non si potrebbe più dare».

 

 

valeria golino valeria bruni tedeschi i villeggianti

Tu come sei come regista?

«Amorevole, amo i miei attori, non lo faccio per tattica. Piccoli cazziatoni li faccio ogni tanto, a volte è l’attore che te lo chiede».

 

Con «Storia d’amore» hai vinto la tua prima Coppa Volpi a Venezia.

«Avevo 19 anni, mi chiamarono all’ultimo momento, mia madre mi comprò il vestito, a portafogli, di seta, semplice. A quell’età qualsiasi cosa metti, va bene».

 

Stavi parlando di Valeria Bruni Tedeschi. Come argini la sua furia?

valeria golino a cannes

«Lei è straordinaria, lei è fuori concorso, è quella roba lì. La prima volta la incontrai al Festival di Locarno: io ero in giuria e la premiai come migliore attrice. Sto parlando di 25 anni fa. Non era ancora così conosciuta. Ci sono cose che le vengono più facili. Di lei vorrei avere la soglia della vergogna, che per me arriva prima. Valeria sul set comincia a divertirsi dalla sua soglia di vergogna in poi. Espone la sua anima. Questo scavallamento le dà una libertà incredibile che talvolta la fa andare alla deriva e devi dirle stop».

 

GERARD DEPARDIEU VALERIA GOLINO

Nell’«Arte della gioia» c’è la prima Guerra mondiale sullo sfondo. C’è Putin. Pensi mai a un’eventuale Terza guerra mondiale?

«Sì, lo sento come tema, ma senza capirne gli argini non avendo mai vissuto un conflitto. Pensiamo sempre che succede agli altri».

 

Continuando col gioco di specchi, anche tu sei una bugiarda seriale, come Modesta?

«Lo sono sempre meno. Ero più bugiarda da piccola, mi serviva di più esserlo. Forse oggi non ho bisogno di sembrare più bella o più brava di quello che sono. Ho capito che non si può piacere a tutti, mentre prima era un mio desiderio infantile. Ho guadagnato il diritto a non giustificarmi. Comunque non mi piace avere torto».

 

Modesta ha un’adolescenza selvaggia. La tua com’è stata?

«I miei genitori, Luigi e Laila, si separarono presto. Con mia madre, dai 5 ai 9 anni e poi dai 12 ai 16, andai a vivere nella sua Grecia con mio fratello grande, Sandro, che vive in Francia ed è un sassofonista jazz (dopo nacque Claudio, un cervellone che fa l’ingegnere manager). Furono anni gioiosi. Andavo dalla Grecia a Sorrento, da mio padre e Nora, la mia seconda madre. Anni più malinconici, anche se la Campania è meravigliosa».

SCAMARCIO VALERIA GOLINO

 

Ma è vera ’sta cosa di greci e italiani una faccia una razza?

(ride) «Lo dicono i greci degli italiani. Ci amano, nell’immaginario siamo stati nella seconda Guerra gli invasori con una umanità che non ci ha fatti odiare. Noi verso i greci siamo come i francesi con noi».

 

 

 

 

Dici sempre di non avere vissuto l’adolescenza.

«Perché a 13 anni mi hanno operata di scoliosi a Chicago. Cinque mesi a letto. Se non altro non andavo a scuola. Una volta rubai in un grande magazzino, ma te l’ho già raccontato».

 

valeria golino in storia d'amore di citto maselli

Hai girato 18 film in America.

«Dustin Hoffmann mi regalava vitamine, Tom Cruise affettuosamente mi regalava quadri e orologi. Sono aneddoti che quasi non mi riguardano più. Sono successe tante altre cose belle e mancate, a parte il provino per Pretty Woman quando ero rimasta l’unica accanto a Julia Roberts. Ecco, c’è una cosa che non ho mai rivelato. Ancora Julia Roberts mi fu preferita in Linea mortale di Joel Schumacher. Anzi, andò peggio. Lei rinunciò al film, poi due giorni prima che firmassi il contratto (e avevano riscritto la storia su di me) ci ripensò. Presero lei. Joel mi scrisse una lettera bellissima».

 

Cosa ti diceva?

FABIO PALOMBI e valeria golino

«È come se fossi stato sposato a una donna che credevo morta, dispersa in mare. E qualcuno me la riportò sulla riva. Poi sei arrivata tu, Valeria, e io, mi innamorai di nuovo. Ma era tornata la mia sposa».

 

Bella. Ma hai preso due sberle da Julia Roberts, altro che Citto Maselli: gliel’hai mai detto?

«No. L’ho incontrata un paio di volte, lei parla a macchinetta. Io ridevo».

 

Ti sei presa la rivincita, tu nella maturità sei ancora in prima linea ai festival, lei fa le serie.

Dice grazie in silenzio : «...Però era un animale cinematografico di rara potenza».

 

FABIO PALOMBI e valeria golino

Ti pesa la mancata maternità?

«Mi pesava mentre cercavo di diventarlo. Ora vedo i bambini e mi sciolgo, ma non ho quel sentimento di perdita nel mio quotidiano. Anzi, forse ho un piccolo sollievo. Uno si adatta rispetto a quello che ti offre la vita».

 

Come vivi il tempo che passa?

«Faccio fatica nel quotidiano a vedere i cambiamenti del mio corpo, la manutenzione per cui mi servono più vitamine, devo camminare di più... Io per anni non ci ho dovuto pensare. Vedo delle asimmetrie che si creano nella faccia, non è facile per una donna che fa questo mestiere e si deve guardare in continuazione. Sul set vado meno a rivedermi sul monitor. C’è uno scollamento tra la percezione di me stessa e quello che sono veramente».

 

valeria golino e riccardo scamarcio

Sei stata pornostar in un film.

«Pupa, un’attrice hard in declino, gattara come me, in Te l’avevo detto di Ginevra Elkann. Il porno, la cosa più lontana da me, mi ha fatto uscire dalla comfort zone. Ho scoperto che tutto quello che mi sembrava così distante non lo era così tanto. Mi è bastato spostare un pochino la mia voglia di sedurre. Ci sono cose che sono insite, basta guardarle da un’altra prospettiva e tu sei anche quella cosa lì».

 

Gérard Depardieu sepolto da accuse di molestia: innocente o colpevole?

«Non so cos’è successo. Ho fatto tre film con lui, oltre a essere un gigantesco attore è sempre stato super affettuoso e rispettoso. Fa battute volgari ma è la sua indole. Sembra aggressivo ma è il suo modo di difendersi».

 

valeria golino e fabrizio bentivoglio

Sulle quote rosa sei stata la prima attrice critica, dicendo che è una sconfitta per le donne e un ghetto.

«Allora, se parliamo di equità dei salari è ancora una battaglia lunga e sacrosanta. Le quote rosa, già il suono di queste due parole mi imbarazza. Non è per me».

 

Capitolo sentimentale. Si può diventare amici dopo che ci si lascia?

«Se ti riferisci a Riccardo Scamarcio o a Fabrizio Bentivoglio, se non ci si è fatti deliberatamente del male ci si vuole molto bene. E con loro due è così. Anch’io, con altri, ho fatto del male. Da sei anni sto con Fabio Palombi, che non fa cinema ed è più giovane di me. Per gli altri non penso sia un problema».

 

Si ferma, sorride . «Per me nemmeno, non ancora».

valeria golino in storia d'amore di citto maselli 2

 

E hai mai tradito?

«Solo quando è stato necessario». […]

valeria golino i villeggianti valeria golinovaleria golino foto di bacco (2)benicio del toro valeria golinovaleria golino dustin hoffmanvaleria golino in hot shotsvaleria golino sean pennvaleria golino 12valeria golino lilli gruber (3)

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”