vladimir putin valery gergiev

“È IMPORTANTE SCOPRIRE CHE LA MUSICA, LE ARTI CONTINO ANCORA” – PIERLUIGI PANZA: “A GERGIEV NON È STATA CHIESTA UNA VERA E PROPRIA ABIURA, CHE CONSISTE NEL RINNEGARE IL PROPRIO PASSATO: GLI È STATO CHIESTO SE, QUI E ORA, FOSSE DISPOSTO A PRENDERE LE DISTANZE DA QUESTA GUERRA, DA ORA IN POI" - "GERGIEV È GIÀ UN 'MONUMENTO' E FORSE HA GIÀ UN SUO BUSTO IN QUALCHE MUSEO: GUAI A RIMUOVERLI! MA IN QUESTA FASE LA CULTURA LIBERA STA OFFRENDO UNA TESTIMONIANZA A DIFESA DELLA DEMOCRAZIA: LA SOSPENSIONE CULTURALE COME RISPOSTA AI CARRI ARMATI, AI MORTI. VI SEMBRA POCO?”

Lettera di Pierluigi Panza a Dagospia

PIERLUIGI PANZA

 

Molti mi chiedono cosa pensi del caso Musica-Gergiev-Scala-Furtwängler.

 

Anzitutto, l’Arte non vive al di fuori della Lebeswelt, del Mondo della vita: quando lo fa si condanna all’isolamento.

 

È una fortuna scoprire che l’Arte conti ancora qualcosa nella vita degli uomini, di tutti gli uomini e non sia ridotta solo a consumo estetico da salottino istruito.

 

Basterebbe avere qualche conoscenza di Storia dell’estetica per sapere che l’Arte è anche vita (direi è il proseguimento della vita con altri mezzi): l’Illuminismo affidò all’arte un compito educativo (l’educazione estetica come miglioramento del gusto sociale in vista della felicità collettiva); Hegel affidò all’arte il compito di “addolcire la ferinità dei desideri”; nei “Problemi di Estetica” Croce evidenziò che il fenomeno artistico ha nell’Arte una componente estetica e un “contorno” e per Adorno il rapporto tra forma e contenuto (che è anche il contesto) sono inscindibili.

PUTIN GERGIEV

 

L’Arte, per Sartre, è gesto rivoluzionario contro il Potere e così per Marcuse; quando è suddita del Potere o del Potente la si è sempre definita “Arte di propaganda”.

 

Dopo l’invasione di Praga, il Padiglione Cecoslovacco della Biennale restò chiuso esponendo come opera d’arte il seguente cartello: “Per informazioni chiedere al Padiglione Sovietico”.

 

protesta contro valery gergiev a londra trafalgar square 11 maggio 2014

 

 

Sebbene oggi si stia parlando solo di un interprete come Gergiev (si dà troppa importanza ai direttori d’orchestra) è anche dubbio che a sancire la “sublimità” del suo gesto (in ragione il resto “non conta”) debbano essere gli assidui frequentatori dei teatri i quali, per ricorrenza, assurgerebbero a valutatori estetici: Diderot metteva già in chiaro che un critico è colui che riconnette il particolare all’universale filosofico e non uno che vede tanti quadri o ascolta tante opere.

 

hitler and furtwangler

 

 

 

 

A Gergiev non è stata chiesta una vera e propria abiura, che consiste nel rinnegare il proprio passato: gli è stato chiesto, un po’ retoricamente, se qui e ora, hic et nunc fosse disposto a prendere le distanze da questa guerra, da ora in poi.

 

Gergiev è già un “monumento”, è già nell’enciclopedia e forse ha già un suo busto in qualche museo: guai a rimuoverli!

 

Ma in questa fase la cultura libera sta offrendo una testimonianza a difesa della Democrazia: la sospensione culturale come risposta ai carri armati, ai morti. Vi sembra poco?

 

È qualcosa di importante scoprire che la musica, le arti contino ancora, abbiano una forza cogente di “sanzione”, possano ancora testimoniare, forse educare (qualcuno ha letto le “Lettere sull’educazione estetica” di Schiller?). Sospensione: spetterà a Gergiev decidere come orientare la restante parte della propria vita.

protesta contro valery gergiev a londra trafalgar square 11 maggio 2014.

 

Quanto al paragone con Furtwängler che diresse i concerti per la gioventù hitleriana da alcuni suggerito… beh, già introdurre il paragone sta a significare che si ritiene Putin come Hitler.

 

Ma se Putin è Hitler il discorso è già finito: nessun sostenitore è accettabile, si può solo, a tavolino, discuterne le ragioni. Ma anche entrando nel merito del paragone non ci siamo granché: Furtwängler diresse quei concerti a Berlino e poi alla Scala: è come se Gergiev dirigesse a Mosca e Minsk: ma in questo caso qualcuno gli direbbe qualcosa? Certo che no!

 

PUTIN GERGIEV

La sera dell’ Anschluss Furtwängler non stava dirigendo alla Royal Opera House di Londra o all’Opera di Parigi! Gergiev, invece, stava dirigendo alla Scala.

 

Un teatro, per altro, che ha fatto anche la storia politica del nostro Paese (da W Verdi, al Ballo del Papa di Napoleone, dalle insegne austriache rimosse e poi riposizionate, alla ricostruzione…). Furtwängler diresse a Praga, Vienna… tutte città occupate: insomma è come se Gergiev dirigesse a Mosca, Minsk e un concerto nella Kiev occupata… 

 

joseph goebbels e adolf hitler

Nel settembre 1944 Furtwängler fu inserito da Goebbels in un “Elenco degli artisti fondamentali per la cultura tedesca”; Gergiev ha sottoscritto di sua volontà una lettera in favore della politica di Putin verso la Crimea e l’Ucraina: forse non pensava a un gesto così efferato, ma proprio per questo gli si è chiesto, adesso, una parola. Per altro, nel 1934 Furtwängler si era dimesso da direttore dell'Opera di Berlino perché il nazismo non gli aveva permesso di suonare Hindemith. La cultura sospende, e la cultura riaccoglierà tutti. L’Arte è anche un gesto politico, di critica al Potere, però, non di pifferaio del Potente.

protesta contro valery gergiev a londra trafalgar square 11 maggio 2014. FURTWANGLER E HITLERFURTWANGLER E HITLERvalery gergiev nel programma della scala soci onorari filarmonica della scalacodice etico scalaValerij Gergiev Teatro MariinskijValery GergievVALERY GERGIEV

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