vittorio de sica

“IO SONO NATO E RINATO ALLA VITA ARTISTICA ALMENO CINQUE VOLTE” - UNA MOSTRA A BOLOGNA RICORDA VITTORIO DE SICA A 50 ANNI DALLA MORTE – ARTISTA ECLETTICO, IL DIRETTORE DELLA CINETECA DI BOLOGNA GIANLUCA FARINELLI LO PARAGONA A “ORSON WELLES E CHARLIE CHAPLIN” – I DUE OSCAR E IL CARTEGGIO SU "UMBERTO D" CON GIULIO ANDREOTTI CHE LO INVITAVA A DARE UNA VERSIONE MENO PESSIMISTICA DI UN PAESE DISASTRATO, IL RAPPORTO BURRASCOSO CON CESARE ZAVATTINI, CHE I DIRETTI INTERESSATI PARAGONAVANO A “UN CAPPUCCINO IN CUI NESSUNO PUÒ DIRE CHI È CAFFÈ E CHI LATTE”

Franco Giubilei per la Stampa - Estratti

 

VITTORIO DE SICA

«Io sono nato e rinato alla vita artistica almeno cinque volte». Parola di Vittorio De Sica che artisticamente era uno e centomila, parafrasando Pirandello, con cui il regista e attore ebbe a che fare sia rappresentandolo a teatro nella prima fase della sua carriera, sia «rischiando» di ricavarne un film negli anni Trenta, quando ricevette una sceneggiatura del drammaturgo che poi fu proposta anche a Murnau. Nessuno dei due progetti andò in porto, ma una foto di De Sica accanto a Pirandello testimonia il legame fra i due artisti, fra le centinaia di immagini, manifesti e oggetti che danno corpo alla mostra “Tutti De Sica”.

 

Andrà in scena a Bologna dal primo ottobre – quando arriverà a fare gli onori di casa il figlio Christian, che grazie agli archivi delle due famiglie di Vittorio ha dato un contributo decisivo alla mostra - al 12 gennaio alla Galleria Modernissimo, nel cuore della città, dove si trova anche il cinema omonimo che ospiterà una retrospettiva completa dei film del maestro oltre alle opere dei nipoti Andrea e Brando, a loro volta registi. Un mosaico fra pubblico e privato che non trascurerà i rapporti con le due mogli, Giuditta Rissone e Maria Mercader.

 

CHRISTIAN E VITTORIO DE SICA

Tutto questo a mezzo secolo dalla morte, avvenuta il 13 novembre del 1974. Un’occasione per fare i conti con la questione chiave: l’importanza di De Sica nel cinema, nel teatro, nella musica – chi non ricorda Parlami d’amore Mariù, dal film Gli uomini che mascalzoni del 1932 – e in generale in qualsiasi mezzo avesse a disposizione, dalla radio alla tivù. Artista tanto eclettico e innovativo, da attore come da regista, che il direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli non esita a paragonarlo a due monumenti del secolo scorso: “Orson Welles e Charlie Chaplin”. Insieme a lui percorriamo in anteprima spazi e soluzioni scenico-visive della mostra.

vittorio de sica gina lollobrigida altri tempi – zibaldone n.1 processo di frine

 

 

A cominciare dai pezzi più rari: la valigia da teatrante, quella con i trucchi di De Sica, quando l’attore si faceva le ossa sui palchi italiani, e poi i due Oscar che lo consacrarono sul piano internazionale come il principale artefice del Neorealismo insieme a Rossellini: le statuette per Sciuscià e Ladri di Biciclette. Di quest’ultimo si può vedere esposta la bici al centro del dramma di un padre e il suo bambino, ritratti da De Sica fra miserie e difficoltà di un Paese messo in ginocchio dal conflitto appena terminato.

EMI E VITTORIO DE SICA

 

E poi il carteggio con Giulio Andreotti che lo invitava, con garbo spietato, a dare una versione meno pessimistica di un Paese disastrato e dei suoi mille problemi, Umberto D e la polemica sui «panni sporchi da lavare in casa», i costumi di Sofia Loren di Matrimonio all’italiana e Pane amore e… , e naturalmente i percorsi immersivi corredati di filmati che fanno entrare lo spettatore nei mondi di De Sica: si tratti del «corridoio del Neorealismo» come dei personaggi multiformi interpretati dall’artista nel numero-monstre di 160 film, addirittura più di Totò. O delle esperienze televisive, indimenticabile quella a Canzonissima alle prese con Mina e Corrado.

alberto sordi vittorio de sica il conte max

 

«E’ un po’ come entrare a casa sua ripercorrendone il cammino – spiega Farinelli -. Dalla prima interpretazione nel Processo Clémenceau con Francesca Bertini nel 1917 ne seguiamo la gavetta e la carriera teatrale, i primi dischi e il cinema, di cui è un innovatore gigantesco». Fino agli Anni 10 la Settima arte in Italia aveva vissuto una grande stagione, poi col decennio successivo la crisi, da 500 a 50 film all’anno; quindi arriva il sonoro e «De Sica fa una rivoluzione: è già un bravissimo attore teatrale, ha una voce meravigliosa e sa anche cantare, con Gli uomini che mascalzoni nel ’32 diventa la vedette del cinema italiano». Quando il fascismo chiede agli attori di mettere la camicia nera lui, dal ’39 in poi, passa dietro la cinepresa: «Filma da regista I bambini ci guardano e nel ’46 il suo Sciuscià è il primo film non in inglese a vincere un Oscar», aggiunge Farinelli.

gina lollobrigida vittorio de sica pane, amore e gelosia

 

Successo bissato da Ladri di biciclette due anni dopo, poi esce Umberto D, ma con la guerra fredda anche l’aria che soffia sul nuovo cinema italiano si fa gelida: «Le lettere di Andreotti a De Sica fra il ’49 e l’inizio degli Anni 50, che esponiamo, gli fanno capire che il mondo è cambiato e che non c’è più spazio per quel modo di raccontare la realtà». Così Vittorio torna a fare l’attore, anche se in Italia nessun regista ha veramente il coraggio di dirigerlo: «Era l’unico cineasta del nostro Paese ad aver vinto due Oscar, si può immaginare la difficoltà del giovane Comencini nella serie Pane amore e…». E non sarà l’ultima statuetta, perché la terza arriva con La ciociara e la quarta con Il giardino dei Finzi Contini, quattro anni prima della morte.

 

vittorio de sica sophia loren marcello mastroianni

Crea la coppia Mastroianni-Loren in un capolavoro come Matrimonio all’italiana, mantiene un rapporto a tratti burrascoso con Cesare Zavattini, che i diretti interessati paragonavano a «un cappuccino in cui nessuno può dire chi è caffè e chi latte». «Nessun uomo di cinema italiano è paragonabile a De Sica – conclude Farinelli -. Oltre a quel che ha fatto prima della guerra, c’è il Neorealismo e negli Anni 50, trasforma il maresciallo di Pane amore e… in una figura di protezione in un Paese in piena e drammatica trasformazione. Ha interpretato molto più degli altri tutti i possibili italiani del suo secolo. Senza di lui forse non ci sarebbero stati né Mastroianni né Sordi».

CHRISTIAN VITTORIO DE SICA 4sophia loren vittorio de sica la bella mugnaia roberto rossellini ingrid bergman e vittorio de sicavittorio de sica e dawn addamsvittorio de sica alberto sordiLA FAMIGLIA DI VITTORIO DE SICA SORDI E VITTORIO DE SICA UN ITALIANO IN AMERICASORDI E VITTORIO DE SICA UN ITALIANO IN AMERICASORDI E VITTORIO DE SICA UN ITALIANO IN AMERICAvittorio de sica il generale della roveregina lollobrigida vittorio de sica pane, amore e gelosia vittorio de sica alberto sordi il conte max Casino de Paris vittorio de sicaCHRISTIAN DE SICA MARIA MERCADER VITTORIO DE SICA 4

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...