vittorio feltri

“IO UN VECCHIO RIMBAMBITO? ME LO DICONO I COMUNISTI MA PER STRADA TUTTI VOGLIONO UNA FOTO CON ME” – VITTORIO FELTRI MEMORIES: “ANDREOTTI MI CHIESE DI DIFENDERLO DURANTE I PROCESSI. PRIMA DI SALUTARCI GLI DOMANDAI IL MOTIVO. E LUI: PREFERISCO UN NEMICO A UN AMICO FALSO - IL SERVIZIO PIÙ IMPORTANTE? QUELLO SU ENZO TORTORA - MELANIA RIZZOLI? MI SONO AFFEZIONATO A LEI COME SPERO LEI A ME" - PER LA “PATATA BOLLENTE” RIFERITA ALLA RAGGI FU CONDANNATO A UNA MULTA DI 11 MILA EURO: LA MAGISTRATURA NON CONOSCE NEANCHE LA TRECCANI, PERCHÉ PATATA BOLLENTE SIGNIFICA QUESTIONE SCOTTANTE” - "L’ABORTO? UNA CONCESSIONE CINICA DELLO STATO" – E SPIEGA COSA LO FA BESTEMMIARE…

Elvira Serra per corriere.it - Estratti

 

vittorio feltri 1

Vittorio Feltri ha appena pubblicato per Mondadori Il latino lingua immortale. Lo ha scritto nell’ultimo anno, andando a memoria e litigando ogni giorno con il suo iPad. «È lo strumento che mi spedirà all’inferno, viste tutte le bestemmie che mi ha fatto lanciare», chiosa. E aggiunge: «È un modo di dire, precisalo sennò succede un altro finimondo».

 

In effetti, è fresco il caso dell’infelice uscita sui ciclisti a Milano («Mi piacciono solo quando vengono investiti»). Anche se lui resiste: «Ma io parlavo delle piste ciclabili, che sono pericolose, ci vuole molto a capirlo? L’anno scorso sono stati investiti 954 ciclisti, lo ha ricordato pure Salvatore Merlo sul Foglio». In questa conversazione, dopo un pranzo casalingo con la moglie Enoe Bonfanti a un capo del tavolo e lui all’altro, giocheremo con il latino e con i suoi ricordi.

 

Partiamo dal suo «alter ego», Maurizio Crozza.

«Mi diverte moltissimo, perché è spiritoso. Però mi attribuisce frasi e concetti che non solo non ho mai espresso, ma neanche pensato».

 

«De gustibus non disputandum est». Vale anche per i suoi titoli?

«Possono piacere o non piacere, ma non sono certo un cronista dell’ultima ora».

Mai pentito di nessuno?

feltri enzo tortora

«Pentito? Mi pento per altre cose che riguardano la mia vita personale, ma nel lavoro ho sempre dato il massimo».

 

Per la «patata bollente» riferita alla Raggi fu condannato a una multa di 11 mila euro.

«Intanto io non pago mai nulla, paga l’editore. E quella sentenza mostra solo il livello della nostra magistratura, che non conosce neanche la Treccani, perché patata bollente significa questione scottante».

 

«Per aspera ad astra». Il suo momento più difficile?

«Quando a 14 anni, dopo la terza media, ho dovuto cominciare a lavorare. Ero rimasto orfano a 6, mia madre doveva mantenere tre figli e il suo lavoro non bastava».

 

 

 

(...)

È sposato con Enoe Bonfanti da 57 anni. Una vostra immagine felice?

feltri melania rizzoli

«Io tutte le sere quando torno a casa sono felice di vederla e non potrei stare con nessun altro. Provo per lei una grande tenerezza e una grande gratitudine per avermi tolto dal guado quando ne avevo più bisogno. La mia prima moglie è morta dopo il parto, lasciandomi due gemelle. E la Bonfanti mi è venuta in soccorso. Questo aiuto fondamentale non me lo potrò mai dimenticare, perché ero veramente in una situazione di disperazione. Grazie alla Bonfanti ci siamo tutti».

Dopo Laura e Saba, le gemelle, sono arrivati Mattia e Fiorenza.

«E poi c’è Paolo, figlio di mia cognata, che non ho adottato legalmente, ma è come se fosse un figlio».

Scelga una immagine felice con i suoi figli.

«Quando l’infermiera mi ha messo tra le braccia Fiorenza e lei mi ha sorriso».

Per Fiorenza avevate pensato all’aborto.

«Ero contrario, però capivo che per la madre sarebbe stato difficile continuare a lavorare. Fissai l’appuntamento in Svizzera. Poi mi sono rifiutato perché l’aborto è un infanticidio non punibile».

 

vittorio feltri 2

L’aborto è un diritto, una donna deve poter scegliere.

«Ma che scelta è? L’aborto non è un diritto, è una concessione cinica dello Stato».

Torniamo al latino. «Veni, vidi, vici» si addice al mestiere di inviato. Quale servizio le ha dato più soddisfazione?

«Il più importante: quello su Enzo Tortora. Lì ho capito che i magistrati non conoscono il latino, altrimenti avrebbero saputo il significato di in dubio pro reo».

«Audentes fortuna iuvat».

«L’audacia non mi è mai mancata. Ho sempre osato, però ragionandoci prima. Forse la cosa più audace è stata la fondazione di Libero: non avevo una lira. Poi ho venduto la baracca agli Angelucci e ci ho fatto un sacco di soldi, se non è volgare dirlo».

 

Quando parla di «Aurea mediocritas» fa riferimento a Giulio Andreotti.

vittorio feltri - consiglio regionale lombardia - foto lapresse

«Non brillava per fantasia, ma era un navigatore perfetto. Quando ero direttore dell’Europeo, lo accusammo per una storia delle Brigate Rosse. Lui si incavolò molto e telefonò al presidente della Rizzoli, Giorgio Fattori. Dovetti andare a Roma. Quando arrivai, mi fece aspettare tre minuti, poi mi ricevette, ma non disse nulla sull’incidente: mi chiese della mia famiglia, dei figli, fu una conversazione fra amici dopo la quale non scrissi più una parola contro di lui».

 

E nei processi lo difese.

«Me lo chiese lui a casa di Cirino Pomicino, sull’Appia Antica, e gli dissi di sì perché ero convinto che fosse giusto. Prima di salutarci gli domandai perché lo avesse domandato a me. E lui: preferisco un nemico a un amico falso».

Oggi chi rappresenta la «mediocritas aurea»?

«Mi metti in imbarazzo perché non ho molta stima per i politici. Dovrei pensarci. Ma pensare è una fatica».

VITTORIO FELTRI SUL CASO SANGIULIANO BOCCIA

 

In passato ha detto di aver diversificato con le donne. Qual era il suo «alibi»?

«Il lavoro. Cos’altro avrei potuto inventarmi?».

Sua moglie è una santa.

«È anche una gran rompiballe».

Chi sono i suoi amici?

«Melania Rizzoli è la mia più grande amica da anni. Trovo che sia una persona intelligente, un medico formidabile e mi sono affezionato a lei come spero lei a me».

 

Suona ancora il pianoforte?

«No, ho perso qualsiasi abilità con le dita e con la testa».

La sua canzone preferita?

«I’ te vurria vasà. Parlo bene il napoletano. Ho imparato lo spagnolo in macchina da Bergamo a Milano, mentre l’inglese è l’unica lingua che non ho voluto imparare».

 

(...)

vittorio feltri

Il suo maestro?

«Nino Nutrizio, direttore della Notte, che aveva importato il gusto dei tabloid».

Ha ancora i cavalli?

«Solo uno, ormai vecchio, lo tengo perché ci sono affezionato: aveva i denti ammalati e non mangiava più, allora ho trovato un dentista che gli ha rifatto la bocca. Due li ho regalati al carcere di Bollate. Un altro l’ho dovuto abbattere: prima dell’iniezione ha allungato una zampa e me l’ha messa in mano, per salutarmi».

 

Lo sa che molti la considerano un vecchio rimbambito?

«Di me possono dire quello che vogliono, resto indifferente. Gli insulti arrivano dai comunisti e affini. Ma per strada tutti mi fermano e vogliono una foto con me».

Fino a quando lavorerà?

RAGGI FELTRI

«Smetterò quando mi accorgerò che non capisco più niente. Quel giorno si sta avvicinando. E comunque se guadagnaste ciò che guadagno io, non vorreste smettere».

Ha paura di morire?

«No. Ho il terrore di soffrire. Certo, se penso che morirò tra 10 minuti un po' mi dispiace».

 

Un momento felice solo «suo»?

«Quando ho discusso la tesi in Scienze politiche. Avevo già 40 anni, presi il massimo. Mi sono commosso».

Non abbiamo detto niente di Ciccio.

ENOE BONFANTI VITTORIO FELTRI 45

«Sono sempre stato innamorato dei gatti, ma Ciccio è quello che preferisco. Ho allevato perfino un topolino».

Va più d’accordo con gli animali che con gli umani.

«Non c’è dubbio».

vittorio feltri ai tempi della direzione del giornalevittorio feltri beve champagne in ospedale dopo l operazione per un tumore ai polmonivittorio feltri contro forza italia 5mara venier melania rizzoli vittorio feltri

 

ENOE BONFANTI MOGLIE DI VITTORIO FELTRIENOE BONFANTI VITTORIO FELTRIvittorio feltri con il suo gatto 2

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...