mimma gaspari

“LEI PUÒ GIURARE CHE PATTY PRAVO È UNA DONNA?” - MIMMA GASPARI, LA CONSIGLIERA DEI GRANDI DELLA MUSICA ITALIANA, APRE A DARIO SALVATORI IL CASSETTO DEI RICORDI: "PRESENTAI L'AVVOCATO PAOLO CONTE A LINA WERTMULLER E LEI SE NE INNAMORÒ SUBITO” – GABRIELLA FERRI VESTITA COME UNA CHIROMANTE, L'INVENZIONE DEL BASCHETTO DI LUCIO DALLA, I TERRIBILI ANNI '70 DI MORANDI. IL SEGRETO DI MORRICONE E' UNA DONNA... – VIDEO

 

Dario Salvatori per Dagospia

 

mimma gaspari

Se si fosse presentata a Sammy Davis Jr. con il suo nome di battesimo, Gioconda, non l’avrebbe mai imitata. Già, perché Davis è stato il miglior imitatore al mondo. Dopo un attimo  era in grado cogliere suono, registro, glottide e pure tutti i difetti. Mimma Gaspari, è di lei che stiamo parlando, colpiva per quella erre di gola, denominata fricativa, volgarmente definita “erre moscia”.

 

Ma per entrare nella nobiltà del partito della erre bisogna superare un esame non da poco: “Che orrore quel romanzo azzurro che ho rivisto a Ferrara”. Con quella fonetica articolatoria, fieramente fricativa , sorda e rotolante è sempre stata inconfondibile.  Si vedeva che era fatta per la comunicazione, soprattutto nel mettere a proprio  agio le grandi star, da Maurice Chevalier a Connie Francis, da Gene Pitney a Frank e Nancy Sinatra.

 

dario salvatori foto di bacco 82)

Dopo tutti questi anni, la Gaspari si pronuncia parlando  in prima persona nel suo libro “La musica è cambiata?!” (Baldini+Castoldi), con tanto di interrogativo ed esclamativo, fortunatamente nessuno si è tirato indietro (Renzo Arbore, Paolo Conte, Claudio Baglioni, Mara Maionchi, Renato Zero e tanti altri). L’impressione è che gli artisti arrivati, ma non dimenticati, sembrano non comprendere il successo dei divi del momento. Lo dicono con rispetto, a volte timidamente, ma non nascondono lo smarrimento.

 

MIMMA GASPARI COVER

La Gaspari è andata oltre. Dalla solidità del suo blasone, testimone di un’epoca di vacche grasse che non tornerà più, dai mille incontri con gli artisti che ha frequentato, promosso e rilanciato  poteva mettere a punto un delizioso memoir. 

 

Au contraire, euforica e spericolata come sempre, è andata a prendere di petto una trentina di artisti che oggi costituiscono la maggioranza assoluta della nuova gerarchia musicale. Non solo. Li ha divisi in tre categorie: rap, trap e indie. Senza sbagliare un colpo. Da Salmo a Ghali, da Marracash  a Massimo Pericolo. C’era da impazzire. Quasi seicento pagine di apparenza centripeta  con invenzioni immaginifiche in ogni pagina.

 

vania traxler teddy reno

Sentiamola.

Signora Gaspari, posso chiamarla la signora della comunicazione nella discografia?

“Certo, ma prima comunicazione non si diceva. Io, bolognese doc, ramo Bertagni, quelli della pastina glutinata, a vent’anni presi il treno per Milano e mi assunsero alla Cgd, una casa discografica creata da Teddy Reno e poi venduta a Ladislao Sugar, editore musicale ungherese. Dopo qualche mese avevo già incontrato Frank e Nancy Sinatra, Maurice Chevalier e tanti altri.”

mimma gaspari con tony williams dei platters 1964

 

Lasciò Milano per Roma? Quasi irrituale per un discografico?

“Furono Renzo Arbore e Gianni Boncompagni a raccomandarmi alla Rca, lo dissero ad Ennio Melis, il grande capo, lui si fidò e feci di nuovo la valigia. Del resto la Rca deteneva oltre il 65% dell’intero fatturato italiano”

 

Il primo artista di cui si occupò?

“Un po' tutti. Mi  ero incaponita su Paolo Conte. Lo vedevo come un grande chansonnier. Ero riuscita a piazzarlo a "Variety" un grande programma di Brando Giordani e Paolo Giaccio. Dieci minuti solo per lui, Pupi Avati come regista. Per una scena da girare davanti alla colonna di un garage  di Asti. Lo avevo fatto vestire come Yves Montand: smoking e garofano rosso.

 

Ma con tutte le auto che passavano si nascose, aveva paura di essere riconosciuto. Il giorno dopo facemmo una passeggiata per il centro di Asti, indossava un bellissimo paltò di cammello e tutti lo salutavano con  deferenza 'Buongiorno Avvocato!'. Secondo lui era il suo mondo. Secondo me se ne stava avvicinando un altro molto più affascinante.”

 

patty pravo

Conte piaceva molto alle donne, magari anche a quelle della Rca…

“Ero l’unica donna dell’Rca, a parte le segretarie e le ragazze della mensa. Però ricordo che presentai Paolo a Lina Wertmuller e lei se ne innamorò subito. Quando parlavamo di lui lo chiamavamo "L’Avvocato". Eravamo le uniche due in Italia non intendere "L’Avvocato Agnelli"

 

E Lucio Dalla?

“Genio e follia. Musicalità e prodotto. Fui io a vestirlo per il Sanremo 1971, quello di -4 marzo 1943-: camicia bianca, pantaloni neri di velluto e soprattutto baschetto. Diventò il suo trademark. C’è un album in cui si vede solo il baschetto e basta, per dire quanto fosse diventato iconico. Mi chiamava Tesora”

 

Lei  ha scritto molti testi di canzoni, ne ricordi uno in particolare

patty pravo

“Sicuramente  -I tuoi anni più belli- il debutto a Sanremo nel 1965 di Iva Zanicchi. Un blocco emotivo, come se fosse sedata. Forse –Un uomo piange solo per amore- per Little Tony. Maschilismo rovesciato. Nel 1966 scrissi un testo addirittura per Ennio Morricone, per il film “Il ritorno di Ringo”, titolo “Occhio per occhio”, cantato da Maurizio Graf. Ancora ricevo le royalties.

 

Promuovere Morricone non era così facile.

paolo conte

“Vero. Ma a quell’epoca i compositori non erano delle star. Ennio ha potuto fare la carriera che ha fatto, 500 colonne sonore e migliaia di arrangiamenti perché accanto ha avuto una donna d’acciaio, sua moglie Maria. Donna intelligente e conscia dello straordinario talento del marito, saper stare nell’ombra può non essere facile. Morricone dedicò il suo Oscar a Maria. Davanti ad una platea attonita”

 

Leggendo il suo libro si percepisce la sua vicinanza a Gianni Morandi,  soprattutto nel periodo di cono d’ombra.

“Gianni a 26  anni, con venti milioni di dischi venduti, si sentiva finito. A suo dire il pubblico preferiva i cantautori, del resto anche la Rca ne aveva tanti. Inoltre gli anni Sessanta erano finiti e i Settanta non si presentavano tanto bene. 'Sono finito, forse non canterò più, nessuno scriverebbe una canzone per me'. Furono sette-otto anni terribili. Lo aiutai proponendogli due brani molto semplici: “Me lo prendi papà” e “Canzoni stonate”. Morandi sentì di nuovo il soffio del pubblico e ripartì”

mimma gaspari con gianni morandi

 

Però gli anni Settanta per altri si rivelarono fortunati. Per esempio Gabriella Ferri, che colse un successo televisivo da prima serata.

“Certo, perché aveva stoffa. Era una vera. Amava il pubblico. Un giorno eravamo al Delle Vittorie, lei parlava con Antonello Falqui, il regista, come al solito era vestita come una chiromante, con qualche chilata di ciondoli, collane, monili, con un gonna zingaresca fino ai piedi, zoccoletti olandesi, fascia in fronte, mentre io entravo in studio con il mio completino Chanel lei mi urlò 'Ma come ti sei vestita!' Ecco, anche questa era Gabriella.”

 

Vogliamo chiudere con Patty Pravo?

lina wertmuller

“Arrivò direttamente dal Piper. Era il 1966. Era un piacere seguirla. Ragazza affascinante, dal fascino immediato, con un innato gusto trasgressivo. Quando eravamo insieme lei assumeva la mia erre blesa. Inconsapevolmente. E a me scappava da dire. Una voce molto particolare, mai sentita. Una sera mi ero trattenuta alla Rca fino alle  otto di sera. Entrò nel mio ufficio un energumeno, armato di macchina fotografica e mi disse: 'Lei può giurare che Patty Pravo è una donna?' 

 

Era un fotografo di 'Stop' un settimanale molto seguito. Spinsi un bottone, arrivò la sicurezza, lo affrontarono e gli strapparono il rullino. Chissà, forse a Nicoletta sarebbe piaciuto, in fondo accade la stessa cosa qualche anno dopo per Amanda Lear.”

mimma gaspari

 

nada mimma gaspari DALLAgabriella ferriArbore Boncompagni - Alto Gradimentoennio morricone

gabriella ferrigabriella ferridario salvatori foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO