guido urbani

“I MIEI FIGLI MINACCIATI DALLO STATO E COSTRETTI A VACCINARSI, SE JE SUCCEDE QUALCOSA VÒ A ROMA CON UN PUGNALE E SGOZZO QUALCUNO DEL GOVERNO” - A “LA ZANZARA” VA IN ONDA IL DELIRIO NO-VAX DI GUIDO URBANI, AUTOFERROTRANVIERE VITERBESE AUTISTA DELLA FRANCIGENA, GIÀ CANDIDATO AL CONSIGLIO COMUNALE. PARENZO SI INCAZZA E LASCIA LA TRASMISSIONE: “LEI È UN POTENZIALE CRIMINALE” - VIDEO

 

 

 

GUIDO URBANI

Eli. Ca. per www.tusciaweb.eu

 

“I miei figli minacciati dallo stato e costretti a vaccinarsi, se je succede qualcosa vò a Roma con un pugnale e sgozzo qualcuno del governo”. Parola del viterbese Guido Urbani, autista della Francigena, candidato di Viterbo 2020 e padre del rapper Massimiliano Urbani in arte Mammo Rappo. Affermazioni gravi e violentissime che ha pronunciato il 2 novembre in collegamento telefonico durante la trasmissione la Zanzara.

 

la sedia vuota di parenzo mentre parla guido urbani

Frasi così pesanti che hanno portato uno dei due conduttori, David Parenzo, a lasciare la trasmissione per qualche minuto con inutili tentativi da parte di Giuseppe Cruciani di farlo ragionare. La vicenda riguarda il vaccino anti Covid a cui, come gran parte della popolazione, sono stati sottoposti due dei figli di Urbani, perché, a suo dire, sono stati “minacciati dallo Stato”.

 

“So incazzato come una iena perché i miei figli so stati minacciati dallo Stato perché se loro non si vaccinano non possono andare a lavorare. Mia figlia ha 38 anni, mio figlio ce n’ha 40 e poi c’ho quell’altra che c’ha 25 anni”. Al suggerimento dei due presentatori di far sottoporre i figli ai tamponi molecolari se proprio non volevano farsi il vaccino, Urbani risponde ed è un fiume in piena.

parenzo se ne va mentre parla guido urbani

 

“Come fa a fasse il tampone che je vene a costà ‘n botto de sordi quann’è la fine del mese?” chiede Urbani che prosegue parlando delle perplessità dei due figli vaccinati. “C’hanno ragione a avecce paura – afferma -, quello che è successo in Sicilia lo sai? Fratello e sorella so morti tutti e due dopo un mese che avevano fatto il vaccino, morti per arresto cardiaco. Io so incazzato perché mi fija è stata male na settimana, va bene? Se ai mi fiji je succede qualche cosa, io pijo parto vò a Roma co’ un pugnale da cinghiale e squarto qualcuno, capito? Non me ne fotte un cazzo. Qualcuno chiappo, ‘n te preoccupà. Si sono vaccinati mio figlio e mia figlia e so stati male na settimana”.

 

“Una febbriciattola” rispondono i conduttori . “Ma febbriciattola ‘n par de cojoni – tuona Urbani -. La mi fija è terrorizzata”. E Cruciani insiste:”Se succede qualcosa, che cosa fai? Prendi un pugnale da cinghiale e dove cazzo vai?”.

 

GUIDO URBANI

“A Roma il primo che acchiappo lo sgozzo”, replica Urbani. E Cruciani: “Il primo che acchiappi, chi?”. “Qualcuno del governo – afferma Urbani -. Tutti i giorni ce dicono ‘Vaccinati vaccinati ‘solo pe fa fa i soldi a le case farmaceutiche”. Cruciani: “Tu stai dicendo una cosa molto grave: se succede qualcosa a uno dei miei figli che si è vaccinato, prendi un pugnale, vai davanti a palazzo Chigi, o non so dove, acchiappi uno del governo e lo squarti?”. Urbani: “Certo! Tanto se mi fanno secco un figlio p’ sta’ puttanata del vaccino…”.

 

In seguito Cruciani prova a far dire addirittura che “sgozzerà il presidente del consiglio Mario Draghi”, ma questa volta Urbani non abbocca.

 

giuseppe cruciani

I toni si alzano e Parenzo inizia a perdere la pazienza tanto che rivolgendosi a Urbani dice: “Lei deve essere denunciato alla polizia”. Una piccola pausa di pubblicità non fa placare gli animi. Cruciani chiede a Urbani se sia pentito delle parole gravi pronunciate poco prima del break, ma Urbani non fa passi indietro, anzi, incalza ancora di più.

 

“Ma pentito di cosa? Pentito di cosa? Perché non è grave se me fanno morì li mi fiji, sotto minaccia? Non è grave? Dopo con chi me la prendo che hanno fatto firma’ le proprie responsabilità del vaccino. Con chi cazzo me la pijo? Me fo giustizia da me. Occhio per occhio dente per dente. Se fossi il padre di quella ragazza e di quel ragazzo morti in Sicilia, pijavo la lupara, annavo su e ammazzavo qualcuno. Tanto se te more un fijo la vita t’è finita”.

scontri no vax roma

 

 “Lei è un potenziale criminale” affonda Parenzo che mentre viene mandata in onda una canzone alza i tacchi e se ne va, seguito da Cruciani per qualche attimo. Poi di nuovo la diretta e l’incredulità di Parenzo:  “Come è possibile che questo programma vada in onda con un criminale? E’ come se chiamasse Adolf Hitler è dicesse ‘Salve, io voglio sterminare tutti’. Ah, grazie del contributo!”.

 

“Parenzo è stronzo di natura” risponde poi il viterbese Urbani. “Cioè lei vuole tagliare la gola e sarei io lo stronzo?” ribatte Parenzo.

 

cruciani e parenzo

Ma non finisce qui. Parenzo si lancia in una presa in giro parlando ancora della “febbriciattola” che avrebbero avuto i due figli del viterbese dopo il vaccino, e Urbani non usa mezzi termini: “Ma speriamo che tu co la terza dose stiri le zampe, testa di cazzo. Sei ‘mbecille come ‘n fio de cinque anni”.

 

E poi gli “scoppi” finali, con un Urbani che si lancia in ragionamenti sul reale numero dei deceduti per Covid. “Tutti li morti che ci so stati è una falsità, non è vero gnente. I miei figli non si volevano vaccinare, sono stati minacciati dal governo, ‘na minaccia legalizzata. Hanno firmato il consenso sul vaccino perché il governo non si vuole prendere le sue responsabilità”. Nel caso in cui i suoi figli dovessero perdere la vita a causa del vaccino, continua Urbani, “nnamo su, je fo giustizia. Almeno sarei uno dei pochi che va contento in galera. Non li posso scuoià perché ce vorrebbe troppo tempo, me fermerebbero prima”.

 

Ride, Urbani, di fronte a questa sua ultima affermazione mentre in studio alla Zanzara cade il silenzio per qualche istante. Parenzo sbotta: “Sto imbecille non si rende conto della violenza delle sue parole, dia il suo numero in diretta perché io voglio che lei venga identificato. Il numero ce lo abbiamo e se la procura ce lo chiede glielo daremo”.

 

scontri no vax roma

“E sti gran cazzi” chiude Urbani. Quasi inconsapevole della gravità delle affermazioni rilasciate in diretta nazionale. O forse no. Visto che sia lui che il figlio Massimiliano hanno con orgoglio condiviso sui social il post della Zanzara republic dove si può ascoltare la telefonata di Urbani. Quest’ultimo accompagna la condivisione del post con una risata, mentre il figlio scrive con orgoglio “Il babbo Guido Urbani alla Zanzara”.

 

I commenti, sotto al post di Mammo Rappo sono entusiastici: “Bravo”, “Grande”, Almeno dice quello che pensa”.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…