“MIO PADRE UGO MI HA TRAMANDATO UNA MALATTIA: LA SPAGHETTITE” - GIANMARCO TOGNAZZI RICORDA LE ABBUFFATE AL TORNEO DI TENNIS A TORVAIANICA: "SI CHIAMAVA "LO SCOLAPASTA D'ORO", VI PARTECIPAVANO ATTORI, REGISTI, GIORNALISTI. CON LA SCUSA DI GIOCARE POI SI FACEVA UN BANCHETTO E IL VERO PREMIO ERA LO SPAGHETTO A MEZZANOTTE FATTO DA LUI" – LE MITOLOGICHE CENE A VELLETRI CON "DUE PRIMI, DUE SECONDI FINO A 6 PORTATE" - LE LITIGATE CON LA SORELLA MARIA SOLE PERCHE'…

-

Condividi questo articolo


Lara Loreti per La Stampa

 

GIANMARCO TOGNAZZI GIANMARCO TOGNAZZI

Se fossi su un'isola deserta e potessi portare con te solo un alimento, che cosa sceglieresti? La pasta! La maggior parte degli italiani non ha dubbi. Non a caso il prossimo numero de I piaceri del Gusto - mensile de ilgusto.it, l'hub del Gruppo Gedi, in edicola domani, allegato a La Stampa, la Repubblica, Gazzetta di Mantova e la Provincia Pavese - è dedicato alla regina della tavola. Pasta declinata in oltre 300 formati diversi, fresca, secca, lunga, corta, ripiena che nelle 56 pagine del mensile si svela al lettore con le sue mille sfumature.

 

Tra i numerosi piatti, Il Gusto ne ha selezionato 11, i più iconici, capitanati dagli spaghetti al pomodoro, con l'indicazione di cinque ristoranti dove mangiarli. La pasta non smette di stupirci e si presenta come pasto ideale anche colazione, e persino in 3D. Tra le testimonianze degli appassionti, ne I piaceri del Gusto troviamo Felicetti, pastificio di montagna, e tanti chef che raccontano qual è il loro brand del cuore e spiegano perché spesso quella secca è preferibile alla fresca.

 

Un amore viscerale quello degli italiani per la pasta. Ne è un grande sostenitore Gianmarco Tognazzi, tra i testimonial del Gusto che - con lo scrittore Diego De Silva, il produttore vitivinicolo Lamberto Frescobaldi e la chef Marianna Vitale - racconta il suo rapporto speciale con i primi all'italiana.

UGO TOGNAZZI 79 UGO TOGNAZZI 79

 

Attore, produttore vitivinicolo, Tognazzi - in questi giorni impegnato con Ilenia Pastorelli sul set del film Lo Sposo Indeciso che non poteva (o forse non voleva) più uscire dal bagno di Giorgio Amato - è un grande appassionato di buon cibo, anche in questo figlio d'arte: memorabili le cene, nella casa di famiglia a Velletri, del padre Ugo, con ospiti del mondo del cinema e artisti. «La pasta è per me l'alimento imprescindibile, la mangerei tutti i giorni a pranzo e cena», racconta l'attore. Pasta super amata anche all'estero dove, mentre fino a qualche tempo fa si conoscevano solo pochi formati (spaghetti, fusilli e penne), oggi si spazia dai pici alle busiate, come si legge nel mensile.

 

UGO E GIANMARCO TOGNAZZI 56 UGO E GIANMARCO TOGNAZZI 56

«Non ha rivali, si accompagna con pesce, carne, verdure, è un'ottima alternativa al pane con cui ha molto in comune - riflette Tognazzi -. Con il condimento si possono fare composizioni infinite. Ugo nel suo libro Abbuffone scrive: "Sono malato di spaghettite", be' questa "malattia" ce l'ha tramandata. E se si pensa alle variabili, dai timballi alle lasagne, ci si rende conto che è un'invenzione geniale.

 

Che poi nasca in Oriente è un'altra storia, ma è qui che con grano e uovo s' è trovata la formula perfetta. E l'Italia è diventato il Paese della pasta per eccellenza. A volte è considerata inflazionata, ma i pastifici artigianali l'hanno rilanciata. E quando non sai che cucinare, un piatto di pasta ti salva sempre».

 

Del resto è stato in primis il grande Ugo, fra orgoglio, sperimentazione e goliardia, a farne un simbolo di italianità. «Pensiamo al torneo di tennis che mio padre faceva a Torvaianica: si chiamava "Lo scolapasta d'oro", vi partecipavano attori, registi, giornalisti - dice Gianmarco - . Con la scusa di giocare poi si faceva un banchetto e il vero premio era lo spaghetto a mezzanotte fatto da lui».

 

UGO TOGNAZZI 56 UGO TOGNAZZI 56

Convivialità ma anche senso di assuefazione: la pasta appaga. «Ha un potere magico: dopo averla mangiata mi sento sollevato - rivela l'attore - Io ne mangio 250 grammi!

 

Un'abbondanza figlia delle cene di Ugo a Velletri: veri banchetti con due primi, due secondi fino a 6 portate. Tutt' oggi le litigate più grandi con mia sorella Maria Sole avvengono quando si mangia insieme perché lei fa porzioni eque, ma io ne vorrei sempre di più, almeno altre 4 forchettate per un bis!».

 

In famiglia Tognazzi tutti l'apprezzano: «Mio fratello Ricky è bravo a cucinare, spesso condivido la tavola con Sergio Cammariere e Fausto Sciarappa, ma il vero dono ai fornelli ce l'ha Marco Minetti, attore e grande chef, il migliore dopo mio padre. I suoi sughi sono speciali». A proposito di ragù, I piaceri del Gusto dedica un focus anche alla carne, da quella cruda a quella alla griglia, indagando fra i vari tagli spingendosi fino al mondo delle frollature, raccontate dal tempio newyorkese, il ristorante Peter Luger.

 

UGO TOGNAZZI COVER UGO TOGNAZZI COVER

E per chi ama viaggiare, da non perdere i consigli del Gusto: in bici fra vigne e noccioleti in Alta Langa, a cavallo degustando bollicine lungo tutto lo stivale, al mare a Mikonos o Sorrento, in montagna in Basilicata o in Trentino. Quanto al mondo del vino, la scelta è ampia: bollicine sulle colline del prosecco, champagne o birra? L'importante è godere della ricchezza culturale che solo il cibo sa regalare.

TOGNAZZI I NUOVI MOSTRI TOGNAZZI I NUOVI MOSTRI UGO TOGNAZZI 56 UGO TOGNAZZI 56 tognazzi la grande abbuffata tognazzi la grande abbuffata UGO E GIANMARCO TOGNAZZI UGO E GIANMARCO TOGNAZZI tognazzi family tognazzi family tognazzi tognazzi UGO TOGNAZZI UGO TOGNAZZI tognazzi 9 tognazzi 9 UGO TOGNAZZI 78 UGO TOGNAZZI 78

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…