doris berlusconi 11

“PENSA ALLE AZIENDE”. E IL CAV SI DIMISE – IL CONSIGLIO DI ENNIO DORIS AL “FRATELLO” BERLUSCONI NEL 2011 – IL BANCHIERE SCOMPARSO IERI A 81 ANNI ERA TRA I FEDELISSIMI CHE NEL 1993 SPINSERO IL BANANA ALLA DISCESA IN CAMPO MA NON MANCO’ DI CRITICARLO SOPRATTUTTO DURANTE L'ULTIMO GOVERNO DEL CAVALIERE - BANCA MEDIOLANUM E L'IDEA DI UN ISTITUTO SENZA SPORTELLI, L’ALLEANZA CON CUCCIA E MEDIOBANCA E GLI SPOT STRACULT – VIDEO

 

DORIS BERLUSCONI 11

Fabio Savelli e Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”

 

(…) C'era anche Doris tra i fedelissimi che nel 1993 discussero con Berlusconi la sua discesa in campo; Ennio era tra i sostenitori del sì. Ma il banchiere fu anche uno degli artefici delle dimissioni del Cavaliere da Palazzo Chigi nel novembre 2011, con lo spread impazzito oltre quota 500 e la Borsa che scendeva in picchiata.

 

Una telefonata tra Doris e Berlusconi fu decisiva: «Quello che chiedono il mercato e l'Europa è un governo di transizione con un presidente del Consiglio che abbia un grande prestigio sul mercato e non sia né di centrodestra né di centrosinistra. Questo dovrebbe essere lo sbocco della crisi», disse al premier. Poi il consiglio al socio d'affari: «Pensa alle aziende». E Berlusconi si dimise. (…)

 

2 - IL BANCHIERE DELLA PORTA ACCANTO

Gianluca Paolucci per “La Stampa”

 

ENNIO DORIS 11

Un grande innovatore, capace di rivoluzionare il modo stesso di fare banca. Nel marketing («La banca costruita intorno a te»), nei processi, nelle basi del settore: la sua Mediolanum è la prima banca senza sportelli. La cui storia imprenditoriale è legata strettamente a quella di Silvio Berlusconi: «Come un fratello», dirà di lui in una delle ultime interviste a questo giornale.

 

È questo forse il lascito principale di Ennio Doris, venuto a mancare a 81 anni dopo circa 40 trascorsi da protagonista della finanza italiana. Non male, per uno che da bambino sognava di fare il mediatore di bestiame - il mestiere del padre - e che solo a causa di una nefrite decide di concentrarsi sugli studi. Si fermerà al diploma, per iniziare la gavetta prima in banca poi nel settore allora agli albori del risparmio gestito.

 

BERLUSCONI DORIS

È in quei primi anni che inizia a pensare alla sua «rivoluzione», durante gli incontri con clienti che gli affidano il loro «denaro che viene dal sudore e dal sacrificio», ricordava lo stesso Doris. «Lì», raccontava, «ho capito quello che dovevo fare: aver successo non perché sono bravo a vendere qualcosa, ma perché sono utile alle persone. Per farlo, però, devo avere a disposizione tutti gli strumenti necessari, compresi quelli bancari».

 

Di quegli anni di incontri con i clienti è rimasta anche la cortesia e disponibilità, anche con i giornalisti alla ricerca di indicazioni sugli equilibri dei soci Mediobanca o di una lettura autentica dei movimenti nella galassia berlusconiana. Le rivoluzioni hanno bisogno anche di colpi di fortuna e per Doris è la fortuna è un incontro.

 

DORIS BERLUSCONI

La sua strada incrocia quella di Berlusconi e il racconto di quell'episodio rimanda subito a un immaginario da favolosi Anni 80: rampanti, sfacciati e ricchi di opportunità. Si ricorda quando l'ha conosciuto, chiede il giornalista? «Momento per momento. Era un giovedì della primavera dell'81. Avevo letto la sua intervista su Capital che mi colpì.

 

massimo doris foto di bacco (5)

Diceva: "Pensa in grande". E invitava chi volesse fare l'imprenditore a contattarlo. Un giorno sono a Genova, nel pomeriggio, con mia moglie, passo da Portofino. Alle 6 del pomeriggio arrivo in piazzetta e lo riconosco per via della foto in copertina. "Ma quello è Berlusconi!". Lui si gira e io mi presento. Ne sono rimasto affascinato. Siamo partiti a lavorare insieme nel 1982, da allora abbiamo sempre fatto utili.

 

La nostra è una storia di fratellanza, amicizia e grande affetto. In 40 anni mai un litigio, mai uno screzio». Da quell'incontro di Portofino, nel febbraio 1982, con il supporto del Gruppo Fininvest - che resterà socio fino ai giorni nostri -, Doris fonda Programma Italia, la prima rete di consulenti globali nel settore del risparmio, con un'idea tanto semplice quanto potente e innovativa: «Diventare il punto di riferimento della famiglia italiana per il risparmio». Inventa così un nuovo modo di fare banca, avvicinando la finanza alle persone e creando un modello industriale precursore dei tempi.

massimo doris foto di bacco (3)

 

Nei primi anni Novanta «importa» dal Regno Unito l'idea di una banca senza sportelli, quando internet inizia a muovere i primi passi anche in Italia. Nel 1995 nasce Mediolanum Spa, la holding a cui fanno capo tutte le società del Gruppo, e questa riorganizzazione permette la quotazione in Borsa nel 1996 e, nel 1998, l'ingresso nel listino Mib30.

 

Nel 1997 Programma Italia si trasforma in Banca Mediolanum, la più innovativa banca telematica d'Italia, nata senza sportelli, la prima a dare il servizio di home banking con il telefono e il teletext con il televisore di casa, fondendo così le potenzialità dell'approccio tecnologico con la professionalità del consulente finanziario.

 

ennio doris di banca mediolanum 9

Ma se la banca telematica è ancora un'utopia, molto più concreta è la nascita, nello stesso anno, della consociata irlandese: diventerà un comodo rifugio a bassa fiscalità per i patrimoni dei clienti Mediolanum. Nel 2000, Doris ed Enrico Cuccia siglano un'alleanza che si concretizza in un accordo di joint-venture e di scambio azionario fino al 2% tra Mediolanum e Mediobanca. Sempre nel 2000 il fondatore di Banca Mediolanum traccia un cerchio sulle sabbie di un lago salato per spiegare il suo nuovo modello di banca: quella «costruita intorno a te».

 

Doris rompe gli schemi anche della comunicazione e si mette in gioco in prima persona divenendo testimonial della campagna pubblicitaria della banca affinché i clienti conoscano e vedano il volto del banchiere a cui affidano i loro risparmi. Dopo di lui lieviteranno gli imprenditori-attori, protagonisti degli spot dei propri marchi. Nel 2008 il testimone aziendale passa al figlio Massimo che da allora è alla guida di Banca Mediolanum come amministratore delegato.

ennio doris di banca mediolanum 7

 

Anche il rapporto con Berlusconi si evolve, con Doris che non mancherà di criticare anche apertamente una serie di scelte del Berlusconi politico soprattutto durante l'ultimo governo del Cavaliere. L'impegno a ricercare sempre soluzioni innovative in grado di favorire la crescita delle imprese e del Paese è stata una costante nel percorso di Doris.

ennio doris di banca mediolanum 1

 

La sua idea di sradicare il sistema bancocentrico e di creare collegamenti diretti tra il risparmio privato e l'economia reale gli fa individuare nei Piani Individuali di Risparmio uno strumento prezioso, una rivoluzione su cui decide di scommettere con decisione ed energia nel 2017 facendosi apripista e portavoce verso l'intero sistema del risparmio gestito italiano. Una rivoluzione questa mai decollata davvero. L'unica forse tra le imprese del grande innovatore rimasta a metà.

ennio doris di banca mediolanum 3banca mediolanumennio doris di banca mediolanum 2ENNIO E MASSIMO DORISennio doris virginia raggiennio doris e il cerchio di mediolanumMASSIMO DORISennio doris 2000ennio doris sergio cragnottisilvio berlusconi ennio doris ennio doris e la moglie lina ennio doris ennio doris. ennio doris e il cerchio di mediolanum 1ennio doris silvio berlusconi ennio doris piersilvio berlusconiennio doris e la moglie lina. ennio doris di banca mediolanum 5

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA