cristiano fabrizio de andre

“IL RAPPORTO CON MIO PADRE È STATO DIFFICILE ANCHE PER VIA DEL SUO ALCOLISMO” – CONFESSIONI E PENTIMENTI DI CRISTIANO DE ANDRÉ, CHE HA SMESSO DI FUMARE, HA PERSO 18 CHILI E NON FREQUENTA PIÙ DONNE: “MIO NONNO NEL LETTO DI MORTE SI FECE PROMETTERE DA MIO PADRE CHE AVREBBE SMESSO DI BERE. PAPA’ DOPO CAMBIÒ TANTISSIMO E CI RITROVAMMO. MA QUANTI SCONTRI. MI VOLEVA VETERINARIO IN SARDEGNA E NON MUSICISTA” – “MIA MADRE, QUANDO SI SEPARÒ DA MIO PADRE, REAGÌ CON DISPERAZIONE E TENTÒ IL SUICIDIO DUE VOLTE” – “AVREI POTUTO FARE DI PIÙ SE NON FOSSI STATO COSÌ PIGRO…” – VIDEO

 

 

Estratto dell’articolo di Andrea Scarpa per “Il Messaggero”

 

cristiano de andrè

De André #DeAndré Best of Live Tour. Si chiama così il nuovo concerto che Cristiano De André è pronto a portare in giro per l'Italia con le straordinarie canzoni del padre Fabrizio, cosa che ormai fa dal 2009 (parte il 13 luglio dal Teatro Verdi di Termoli, in provincia di Campobasso, il 20 sarà all'Auditorium di Roma).

 

Ha 61 anni, due in più di quando suo padre l'11 gennaio 1999 morì stroncato da un tumore ai polmoni, ha quattro figlie, e ormai vive buona parte dell'anno in Sardegna, a Portobello di Gallura. […]

 

Vengono a sentirla anche i giovani?

«Certo, papà non è roba per nostalgici. Spesso i ragazzi nelle sue canzoni trovano risposte a domande importanti. Lui con la sua arte è riuscito a toccare corde talmente alte che risulta sempre attuale. Per me, a 25 anni dalla morte, è un piacere ma anche un dovere di figlio continuare a far ascoltare dal vivo brani che hanno segnato la storia del nostro Paese da metà degli Anni 70 fino al 1999».

 

FABRIZIO CRISTIANO DE ANDRE

[…]

 

Com'è cambiata nell'assenza, lunga ormai 25 anni, l'idea che ha di lui?

«Sempre più chiara e forte. Il rapporto con mio padre è stato altalenante e a volte molto difficile, anche per via del suo alcolismo, dal quale uscì dopo che mio nonno nel letto di morte si fece promettere che avrebbe smesso di bere. Dopo cambiò tantissimo e, finalmente, ci ritrovammo. Ma quanti scontri... Mi voleva veterinario in Sardegna e non musicista: voleva tutelarmi dal confronto».

FABRIZIO CRISTIANO DE ANDRE 19

 

Che, inevitabile, c'è sempre stato. Ha pagato un prezzo troppo alto per essere figlio di Fabrizio De André e aver scelto di fare il suo stesso lavoro?

«Non lo so, alla fine sono contento delle mie scelte. Lui per me non voleva questa vita, ma io non avrei potuto fare altro. Anche se a volte, soffrendo, mi sono trovato a pensare di non essere all'altezza, cosa che mi sono portato faticosamente dietro per una vita».

 

Di sua madre, Enrica Rignon, morta nel 2004, non si parla mai: che rapporto aveva con lei?

«Era una persona molto vivace e simpatica, amata da tutti. Mi ha sempre sostenuto, ma i rapporti con lei sono stati altalenanti.

Quando si separò da mio padre, per il quale dal 1962 al 1970, fu anche il suo braccio destro creativo, reagì con disperazione: tentò il suicidio due volte. Avevo 11 e 12 anni quando successe. I figli pagano sempre quando i genitori si separano».

 

fabrizio e cristiano de andrè

Quando torna nei suoi panni? L'ultimo disco che ha realizzato a suo nome è del 2014.

«Sto scrivendo nuove canzoni e spero di uscire presto con un disco di inediti. Vorrei anche tornare al Festival di Sanremo».

 

Già per il prossimo targato Carlo Conti?

«Forse. Di sicuro mi piacerebbe farlo per il 2026».

 

Fra i nuovi cantanti chi le piace?

«Nessuno in particolare, di guizzi creativi ne vedo pochi. In fondo, negli ultimi quarant'anni, ai giovani nessuno ha insegnato l'importanza della cultura e dell'arte e questi sono i risultati. A scuola l'arte è quasi sparita. Io sono legato alla musica degli Anni 70. Amo Francesco De Gregori, anche se non scrive cose nuove da tempo. Credo perché stiamo vivendo un secondo medioevo e parlarne male è troppo facile: meglio star zitti».

 

 

 

cristiano francesca de andre

Per caso ha qualche progetto extra musicale?

«Certo. Partire per il giro del mondo in barca e fare ciao ciao a tutti».

 

Ha avuto quello che si meritava o no?

«Non lo so. Avrei potuto dare e fare di più se non fossi stato così pigro. Però se faccio i conti con me stesso, con quel genio che è stato mio padre e con la difficoltà di reggere un cognome del genere, direi che siamo alla pari».

 

Le sono piaciute tutte le tante cose fatte in questi anni per ricordare Fabrizio De André?

«Per niente. Ringrazio sempre quelli, e sono tanti, che amano mio padre e lo omaggiano in buona fede, ma a volte non è stato fatto proprio il massimo».

 

cristiano de andrè

Per esempio, il film "Principe libero" con Luca Marinelli che interpretava suo padre parlando in romano?

«Diciamo che non mi ha entusiasmato, anche se Marinelli è davvero un grande attore».

 

Il meglio per lei deve ancora venire?

«Ho 62 anni, non sono un fiorellino, però se penso a Mick Jagger e Keith Richards mi rincuoro: sono anche dimagrito di 18 chili».

 

Come si definirebbe, oggi?

«Piacere, Cristiano De Andrè. Capricorno ascendente capricorno, praticamente un rompipalle nato (ride, ndr)».

 

Ha una compagna o è solo?

«Sono single, ho trovato la tranquillità in mezzo alla natura, di fronte al mare della Sardegna, e per ora sto benissimo così».

 

FABRIZIO E CRISTIANO DE ANDRE - ENRICA RIGNON

In passato i rapporti burrascosi con le figlie sono diventati di dominio pubblico: a che punto siete?

«Ormai sono grandi, ognuno ha la sua strada e fa quello che vuole».

 

È vero che suo figlio Filippo fa lo chef?

«Sì, è bravissimo. Ha lavorato anche in ristoranti stellati». […]

 

Oggi deve dimostrare qualcosa a se stesso?

«Sì, sempre. Ho imparato a volermi più bene. Senza fumo ho recuperato la voce. Ho dei bassi che mi fanno assomigliare sempre di più a mio padre, che già definiva la sua voce due toni sotto il rutto...».

 

Nei concerti racconta sempre delle storie sul suo rapporto con lui?

«Sì, certo. Come il peperone».

 

Il peperone?

«Papà amava le sfide impossibili, anche con la natura (nella tenuta di Tempio Pausania, in Sardegna, De André aveva persino "costruito", fra mille difficoltà, un laghetto, ndr). Quando avevo cinque anni, affittò una casa con l'orto nell'entroterra ligure, a Savignone. E iniziò a piantare peperoni. Aveva saputo che lì non crescevano. I contadini lo prendevano in giro: "Belìn Fabrizio, siamo qui da una vita: non ce la farai"».

 

cristiano de andre al piano

Come finì?

«Il primo anno, zero peperoni. Il secondo, pure. Il terzo, uno! Quando lo vide, cominciò a gridare come un pazzo, prese un inginocchiatoio e ci mise sopra un paio di luci per scaldarlo. In una settimana diventò grande come un dito indice. Era felicissimo. Solo che io ero un bambino e quel peperone mi aveva incuriosito».

 

E quindi?

«Mentre lui dormiva, di pomeriggio, gli diedi un morso, staccai la punta e, siccome faceva schifo, la sputai subito. Feci sparire tutto e scappai. Verso sera sentii un urlo. Papà aveva visto il peperone. Il giorno dopo convocò un gruppo di agronomi ed esperti per capire quale insetto potesse aver fatto quel danno. Nessuno capiva. I contadini tornarono a guardarlo con sufficienza. A un certo punto, seduto sulle scale di casa, guardo papà con il peperone ormai appassito in mano. Lui guarda me e poi il peperone. Poi si illumina e mi guarda in cagnesco: "Sarai mica stato tu?" E io: "Ma non mi picchiare". Iniziai a correre come nei fumetti. E lui dietro di me».

CRISTIANO E FABRIZIO DE ANDRE 7FABRIZIO E CRISTIANO DE ANDRE 1CRISTIANO DE ANDRE 4CRISTIANO E FABRIZIO DE ANDRE 6

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….