paolo madron marco damilano l'espresso espresso

“L’ESPRESSO”? FUORI DAI GEDI! – ELKANN VUOLE DISFARSI DEL SETTIMANALE DIRETTO DA MARCO DAMILANO, MA LA DOMANDA È: CHI SARÀ DISPOSTO A COMPRARSELO? DE BENEDETTI IN PASSATO HA GIÀ SMENTITO, MA CI STAREBBE COMUNQUE PENSANDO – “STARTMAG”: “SAREBBERO INTERESSATI DUE GRUPPI MEDI DEL NORD, ATTIVI SOPRATTUTTO SUL WEB E CON UN’IMPRONTA EDITORIALE ECONOMICO-FINANZIARIA. E UNA DELLE DUE CASE EDITRICI AVREBBE GIÀ IL NOME DEL NUOVO DIRETTORE IN PECTORE: PAOLO MADRON…”

Michelangelo Colombo per www.startmag.it

 

 

marco damilano presenta la nuova grafica de l espresso (1)

Chi comprerà da Gedi (gruppo Exor) il settimanale L’Espresso? E’ la domanda che tiene banco nei messaggi e nelle mail di molti colleghi del quotidiano Repubblica e del settimanale L’Espresso, che è venduto da tempo in abbinata con il quotidiano diretto da Maurizio Molinari.

 

Un destino, quello dello storico settimanale scalfariano, che oramai appare segnato: per la casa editrice controllata da Exor di John Elkann, il settimanale ora diretto da Marco Damilano non rientrerebbe nei piani di Gedi, secondo rumors che riemergono periodicamente in ambito giornalistico.

 

elkann Molinari

Al momento questa è anche l’impressione di alcuni editori che stanno studiando offerte per rilevare la testata fondata nel 1955 da Arrigo Benedetti: oltre a due editori del nord di calibro medio, non si esclude anche l’interessamento di Carlo De Benedetti, che ha fondato il quotidiano Domani diretto da Stefano Feltri e che – pur di continuare a erodere lettori alle testate nazionali del suo ex gruppo – sarebbe disposto a valutare l’acquisizione dell’Espresso.

 

De Benedetti Scalfari

Ad agosto scorso, comunque, sulla scia di un articolo del Fatto Quotidiano, le voci sul possibile passaggio di proprietà del settimanale sono state smentite dall’editore e il Comitato di Redazione del settimanale aveva commentato in una nota: “L’assemblea dei giornalisti dell’Espresso prende atto delle rassicurazioni fornite al comitato di redazione dai vertici di Gedi che hanno smentito, definendole ‘prive di fondamento’, le voci emerse negli ultimi giorni circa una possibile chiusura o vendita della nostra storica testata”.

 

STEFANO FELTRI E CARLO DE BENEDETTI A DOGLIANI 2020

“La redazione – si leggeva nella nota – reputa fondamentale, in un momento delicato per il settore dell’editoria, difendere l’autorevolezza del giornale e il lavoro di tutti i colleghi e ritiene che il diffondersi di queste fake news nelle scorse settimane sia stato favorito dalla mancanza di comunicazioni pubbliche da parte dell’editore. Il Cdr vigilerà affinché queste rassicurazioni siano seguite da impegni concreti per garantire la qualità del lavoro”.

 

paolo madron

Eppure, secondo le indiscrezioni raccolte da Startmag, ci sarebbero due gruppi medi del nord, attivi soprattutto sul web e con un’impronta editoriale economico-finanziaria, interessati a L’Espresso. E una delle due case editrici avrebbe già il nome del nuovo direttore in pectore per L’Espresso: Paolo Madron, giornalista economico-financiario di lungo corso e già direttore di Panorama Economy che, dopo l’infelice esperienza di Lettera 43, ha fondato un sito – Tag43 – che pare striminzito per le ambizioni di Madron.

De Benedetti Caracciolo Scalfariscalfari de benedettiJOHN ELKANN MAURIZIO MOLINARIcopertina espressocopertine de l espresso (4)copertine de l espresso (3)copertine de l espresso (2)copertine de l espresso (1)copertine de l espresso (6)copertine de l espresso (7)LA COPERTINA DE L ESPRESSO - LE FRONTIERE UCCIDONOEspresso colpo di Statola copertina dell espresso sul caso becciul espressoL ARTICOLO DELL ESPRESSO SUGLI AFFARI OFF SHORE DI FEDERICA PELLEGRINI

 

paolo madronPAOLO MADRON

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?