assalto campidoglio trump

‘’IL MONDO DI TRUMP AFFONDA LE PROPRIE RADICI NELLA CORRUZIONE DELLO SPIRITO E DELLA MENTE’’ – LO SCRITTORE PAUL AUSTER: “CREDEVAMO DI AVER VISTO TUTTO IN QUESTI ANNI MA UN ASSALTO A CAPITOL HILL SEMBRA USCITO DA UN PESSIMO FILM DI SERIE B. PURTROPPO È LA REALTÀ. TRAGICA, ATROCE MA NON SORPRENDENTE. COME SI PUÒ DIMENTICARE L'APPELLO DI TRUMP AI PROUD BOYS NEL CORSO DEL PRIMO DIBATTITO CON BIDEN? LA CHIAMATA ALLE ARMI AVVENNE GIÀ IN QUEL MOMENTO”

Antonio Monda per "la Repubblica"

paul auster

 

Paul Auster è incollato davanti alla televisione, sconcertato per quello che sta avvenendo a Washington. «Credevamo di aver visto tutto in questi anni», dice, cercando di mantenere la calma «ma un assalto a Capitol Hill sembra uscito da un pessimo film di serie B. Purtroppo invece è la tragica realtà».

 

Come è possibile in America un episodio così grave?

«È possibile da quando questo paese ha eletto un presidente come Donald Trump: quello che sta avvenendo è atroce, agghiacciante e imperdonabile, ma purtroppo non sorprendente».

TRUMP COME RAMBO

 

Intende dire che se lo aspettava?

«Sì, certo: come si può dimenticare l' appello che ha fatto Trump ai Proud Boys nel corso del primo dibattito con Biden? La chiamata alle armi avvenne già in quel momento. Stiamo parlando di un pericoloso criminale che agita quello che c' è di peggio nel nostro paese . In questi ultimi giorni c' è stata un' escalation: innanzitutto la conversazione registrata nella quale chiedeva esplicitamente 11.000 voti per sovvertire il risultato elettorale della Georgia. 

TRUMP LA CADUTA

 

Si tratta di una telefonata degna di un capomafia, piena di minacce: per sua sfortuna è stata resa pubblica. Poi, ieri sera, la sconfitta dei due candidati repubblicani dati per vincenti: probabilmente proprio la diffusione di quella telefonata è stata una delle cause maggiori di questa sconfitta inaspettata che ha consegnato il Senato a Biden. 

 

Infine, oggi, la presa di distanza da parte i due fedelissimi come McConnell e il vicepresidente Pence. Circolava la voce che in questi giorni Trump fosse molto depresso, ma questo accumulo di dati negativi e umilianti lo hanno scatenato. Il gravissimo comizio di oggi è concluso con "non accetteremo più quello che sta succedendo" e ha fatto credere ancora una volta ai suoi supporter che ci fosse speranza di ribaltare un risultato ormai certificato. Il suo popolo, chiamato a raccolta, ha agito di conseguenza, al grido di "bullshit": nel mondo delle fake news di Trump la verità è una bullshit (stronzata). Il suo mondo, che affonda le proprie radici nella corruzione, è capovolto.

Trump - assalto al Campidoglio

 

Ma, ripeto, tutto nasce quattro anni fa, con una corruzione sempre più grave: non mi sto riferendo ad eventuali problemi legali che probabilmente affronterà tra qualche settimana ma, a una corruzione dello spirito e della mente».

 

assalto al congresso meme3

Cosa pensa della presa di posizione da parte di McConnell e Pence?

«La storia ci ha insegnato che nel momento in cui cade un regime, negli ultimi momenti anche i fedelissimi si schierano con i vincitori cercando di salvare, se non la pelle, almeno la dignità. Ovviamente entrambi ammantano quanto fanno con una scelta morale, ma la realtà è ben diversa. 

 

Io non ho alcuna stima per questi due signori: il primo è una persona moralmente corrotta, che ha asservito al male la conoscenza che ha del mondo della politica e delle leggi. Il secondo è un bigotto di scarsa intelligenza: se vai a studiare la fine dei regimi, specie quelli totalitari, vedi che queste due tipologie sono sempre presenti».

donald trump meme

 

Che responsabilità ha il partito repubblicano nel suo insieme?

«È sempre sbagliato generalizzare, e abbiamo visto anche in questi giorni in cui ci sono alcuni repubblicani che si sono mossi rispettando almeno le regole condivise e la costituzione. Detto questo, negli ultimi quattro anni Trump si è impadronito del partito rendendolo a sua immagine e somiglianza, e il partito ha avuto la grave responsabilità di assecondare questo disegno senza opporsi. Non ci voleva molto a capire dove ci avrebbe portato una persona come Trump».

 

Un altro elemento inedito è la sensazione, o quantomeno la paura, che sia possibile un colpo di stato nella più grande democrazia del mondo.

mike pence

«È inevitabile pensarci, vedendo questi scatenati assaltare Capitol Hill, le armi in aula e l' intervento della guardia nazionale. Tuttavia penso che è certamente qualcosa di gravissimo e inaudito, ma anche che si tratta di una massa di esaltati, e che gli anticorpi democratici di questo paese finiranno per prevalere. Per citare Kennedy "quanto c' è di brutto nel nostro paese può essere risolto da quanto c' è di buono". Ed è già in qualche modo avvenuto con l' elezione democratica di Joseph Biden: quello a cui stiamo assistendo sono gli ultimi, prevedibili rantoli di un' amministrazione corrotta e morente».

 

Philip Roth aveva ipotizzato nel "Complotto contro l' America" una deriva totalitaria guidata da un eroe dell' aviazione come Charles Lindbergh.

paul auster

«Devo dirti che tra i tanti magnifici libri di Philip Roth quello che hai citato è tra i meno riusciti: è una suggestione che tuttavia non seguo, credo che si tratti di un fenomeno completamente diverso. L' unica cosa che mi viene da dire è che Lindbergh almeno era un grande aviatore, mentre l' uomo che ha seduto ignobilmente alla Casa Bianca è una persona che non paga le tasse, che è fallito due volte, che si vanta di trattare le donne in maniera ignobile, e poi, politicamente, è una sciagura per il mondo intero».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…