lucherini

LUCHERINATE D’AUTORE! - "LA DOLCE VITA NACQUE NON CON LO SPOGLIARELLO DI AICHE' NANA MA CON SYLVA KOSCINA. DOPO UN INCIDENTE LEI MI DICE: “NON CHIAMARE L’AMBULANZA, CHIAMA I FOTOGRAFI!”. UN DIVISMO ECCELSO, INARRIVABILE, SUBLIME" – "ANITA EKBERG? DICEVA SCEMENZE. LEI AMANTE DI FELLINI? SICURAMENTE DI UNA NOTTE. SORRENTINO È IL NUOVO FELLINI? NO, ASSOLUTAMENTE” – LA SCHIENA NUDA DELLA SCHIAFFINO

Giovanni Ciacci per Oggi

 

enrico lucherini

IL 3 febbraio 1960 usciva il capolavoro di Federico Fellini La dolce vita. Si svolgeva in una Roma in bianco e nero, fatta di via Veneto, di scandali, di dive, di delitti, di grandi eccessi e locali notturni.

 

Oggi tutto questo non esiste più e mi faccio raccontare che cosa succedeva in quel periodo dal mitico Enrico Lucherini, il titolare del più grande e famoso ufficio stampa, l’uomo che in una notte di novembre del 1958, in un ristorante romano a Trastevere, vide la nascita del film. E che due anni dopo aiuterà Federico Fellini a lanciarlo.

 

Cosa è stato per te il film La dolce vita?

«Il momento più importante dell’inizio della mia carriera. Questo lavoro,

l’ufficio stampa, non esisteva in Italia. L’ho inventato io perché sapevo che in America c’era. E siccome ero un pessimo attore decisi di inventarmi la nuova professione: promuovere i film dell’epoca d’oro del cinema italiano. Sono stati dieci anni pazzeschi, gli anni più belli».

LUCHERINI ANITA EKBERG

 

Cosa accadde quella famosa notte dove tutto ebbe inizio, al ristorante Rugantino?

«Era il compleanno di Olghina de Robilant. C’erano tutti, da Anita Ekberg, che ballava su i tavoli a piedi scalzi, a Linda Christian. Attori e nobiltà, tutti insieme per questo compleanno. Io ero in cravatta nera e a un certo punto arrivò Aiché Nana, un’attrice turca, e durante la festa, incitata dai partecipanti, iniziò a fare uno spogliarello.

LUCHERINI LUCHINO VISCONTI

 

Uno strip-tease veramente innocuo, diremmo oggi: rimase in topless e mutandoni neri, poco sexy si direbbe adesso, ma fu subito scandalo. Era la prima volta che in un ristorante veniva fatto uno spettacolo di spogliarello. La cosa suscitò talmente tanto scandalo che intervenne la Polizia. Sequestrarono tutti i rullini ai fotografi presenti.

 

federico fellini bacia anita ekberg

Tazio Secchiaroli mi disse di nascondere due rullini: “A te la Polizia non ti perquisisce, perché sei vestito elegante”. Io nascosi i rullini nelle mutande e uscii dal locale. La mattina dopo le foto dello spogliarello fecero il giro del mondo, erano su tutte le prime pagine. Era nata “la dolce vita”, anche se in un primo momento la chiamarono “Le scandalose notti turche”» .

 

Girava alcol o droga quella notte?

«Alcol a fiumi, droga io non l’ho vista. Certo fu una notte molto bizzarra, la gente ballava sui tavoli, le attrici erano tutte ubriache, insomma una serata molto movimentata... Io ero accompagnato da Elsa Martinelli e ci divertimmo tanto, perché era una cosa nuova, sentivamo che qualcosa di grande stava per accadere».

 

La dolce vita era come nel film?

«Sì, e molto di più. Nei locali di via Veneto potevi incontrare Ava Gardner con Walter Chiari, o re Farouk con la sua giovane fidanzata. Non ho mai capito perché tutti venivano lì, se era per la presenza dei fotografi o perché c’era veramente qualcosa di magico nell’aria. Tutto era elettrizzante, tutto era nuovo, tutto creava scalpore, scandalo e leggenda. Via Veneto era il centro del mondo.

CIACCI LUCHERINI

 

Era come una passerella continua, oggi la chiameremmo un red carpet a ogni ora del giorno e della notte. I caffè erano frequentati da artisti e intellettuali e il tutto si fondeva in un glamour eccelso. Monica Vitti, Antonioni, Visconti, Zeffirelli, Rossellini, Tonino Guerra, Gassman li potevi incontrare a un tavolo che discutevano dei loro progetti o magari solo guardavano quel circo senza fine. Io giravo in tutti i bar, perché i tavolini di via Veneto sono stati le mie prime scrivanie di lavoro».

 

E Fellini?

«Veniva poco, a lui piaceva farsi raccontare cosa succedeva a via Veneto. Anche Sophia Loren è venuta una sola volta: ha paralizzato il traffico».

mastroianni e ekberg

 

Chi sono stati il re e la regina della dolce vita?

«Tra gli italiani sicuramente i playboy, Gigi Rizzi e Gianfranco Piacentini. Tra gli stranieri la regina era Anita Ekberg: la si aspettava davanti all’hotel Excelsior e con lei eri sicuro di avere un titolo sui giornali. Una volta suo marito la schiaffeggia e lei scappa; racconto l’accaduto a Federico, ed è diventata ne La dolce vita la scena di quando Mastroianni la riaccompagna dopo il bagno nella fontana di Trevi. Fellini era un curioso. Quando

mi ha chiamato per il lancio del film, neanche sapeva cosa fosse un ufficio

stampa. Mi disse: promuovi questi momenti, il bagno nella fontana, lo spogliarello

e la balena, la scena finale con Valeria Ciangottini. L’immagine di Anita nella fontana rimarrà per sempre nella storia del cinema».

 

Cosa succedeva nei night intorno a via Veneto?

«Per prima cosa si andava a mangiare alla Taverna Flavia, dove già vedevi

LUCHERINI ANITA EKBERG

come iniziava la serata. Poi andavi a via Veneto e dopo nei night, al Pipistrello, al 54…Si beveva e si fumava tanto, si vedevano le attrazioni internazionali.Dopo l’uscita del film, tutti noi del cinema scappammo da via Veneto: arrivavano comitive di turisti da tutto

il mondo, un vero inferno. Noi ci spostammo a piazza Navona».

 

La cosa che non hai mai detto su La Dolce Vita?

Che secondo me nasce da un altro episodio, non con il famoso spogliarello. Eravamo a via Veneto, improvvisamente si sente un botto e vediamo un incidente tra due macchine. Io corro per vedere cosa fosse successo e mi accorgo che in terra svenuta c’è Sylva Koscina. Mi avvicino e le chiedo se ha bisogno di un’ambulanza. Lei apre gli occhi e mi dice: “Non chiamare l’ambulanza, chiama i fotografi!”, e sviene nuovamente. Ecco, lì in quel momento nasce la dolce vita, quella era la dolce vita. Un divismo eccelso,

inarrivabile, sublime».

 

Dove incontravi Fellini?

fellini

«Dentro Cinecittà aveva un appartamento che si era fatto costruire per quando girava, una casa pazzesca. Pensa che la strada del film, via Veneto, la fece ricostruire in un teatro di posa. Io andavo da lui e gli raccontavo cosa succedeva la sera in quella vera. Ho sempre pensato che lui si sia ispirato a una mia trovata per la scena della Fontana di Trevi. Avevo fatto la promozione per La notte brava di Mauro Bolognini, con la sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini, un film con cinque attrici. Per lanciare il film le buttai tutte nell’acqua di una fontana a fare il bagno. Quando gli raccontai questo

episodio, a Federico si illuminarono gli occhi».

 

Tu avevi letto la sceneggiatura del film?

«No. Lui me la raccontava. Fellini non scriveva i copioni, ma solo appunti, e

il più delle volte attrici e attori non capivano cosa dovevano fare. Per fare

un film con lui dovevi lasciarti andare e farti accogliere fra le sue braccia,

lucherini con Florinda Bolkan

nel suo mondo.

 

Sai che il ruolo che fece Anouk Aimée lo offrì anche a

Gina Lollobrigida, Silvana Mangano e Sophia Loren? Ma chi lesse il copione

per loro lo rifiutò perché nessuno capiva di cosa si trattasse. Sul set,

poi, tutto improvvisamente diventava magico, il suo mondo e le sue fantasie prendevano forma».

 

Una tua “lucherinata” a via Veneto, la più riuscita?

«Con Rosanna Schiaffino, per promuovere un suo film: le faccio indossare un vestito accollatissimo davanti ma dietro con la schiena nuda profondissima, molto audace per l’epoca. I fotografi urlavano dallo stupore, ancora oggi mi ricordo i flash, un trionfo. Si faceva notizia con una schiena nuda, incredibile...»

 

Raccontami di Anita Ekberg.

enrico lucherini

«Bellissima ma banale. Diceva solo scemenze. Nella scena della fontana lei entrò veramente senza gambali, da vera vichinga».

Anita è stata un’amante di Fellini?

«Sicuramente di una notte. Non penso che ebbero una relazione più lunga...»

 

Com’era Fellini nel privato?

«Io sono stato più amico di Visconti, diciamo che la mia dolce vita l’ho fatta con Luchino, un uomo divertente, ironico. Federico era un curiosone, un affabulatore, un venditore

rosanna schiaffino

di sogni sia nella vita privata che in pubblico».

Secondo te perché La dolce vita non fu accolto bene a Milano?

«Mah. Pensa che anche Rocco e i suoi fratelli fu accolto male. Una piazza difficilissima.

Il cinema Capitol era una maledizione per le prime. Forse, nel caso del film di Fellini, c’era troppa attesa».

 

Paolo Sorrentino è il nuovo Fellini?

«No, assolutamente. Non esiste un nuovo Fellini».

Esiste una nuova dolce vita?

«La dolce vita non tornerà mai più».

AICHE' NANA enrico lucherinibenedetta e enrico lucherinirosanna schiaffinoAICHE' NANA'AICHE NANA AICHE NANA BB enrico lucheriniaiche nana pentita rugantino AICHE' NANA enrico lucherini foto lapresseenrico lucherini ne ho fatte di tutti i colorienrico lucherinisaverio ferragina enrico lucherinienrico lucherinienrico lucherini e valerio mastandreamaria sole tognazzi enrico lucherini alba rohrwacherENRICO LUCHERINI - IRENE GHERGO - SIMONA VENTURAenrico lucherini piera detassisdago, lucherini e irene ghergopaolo sorrentino 3barbara d'urso, lucherini, anna e dago

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: MATTEO PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)