dell utri 2

MARCELLO, CHE MACELLO! - IL "CORRIERE DELLA SERA" SCIVOLA SU DELL’UTRI PER LA SECONDA VOLTA IN SETTE ANNI, IL CDR PROTESTA PER L'“INOPPORTUNA” PAGINA PUBBLICITARIA COMPRATA DA AMICI DEL SENATORE DI FORZA ITALIA CONDANNATO PER REATI DI MAFIA (PER FESTEGGIARE GLI 80 ANNI DI DELL’UTRI) - "CARO DIRETTORE VORREMMO ESPRIMERTI IL DISAGIO NOSTRO. CHI GESTISCE LE PAGINE PUBBLICITARIE DOVREBBE EVITARE CHE..."

Da https://www.professionereporter.eu/

 

dell utri 25

Sette anni e tre mesi dopo. Il Corriere della Sera scivola ancora su Dell’Utri. O meglio, per la seconda volta, in sette anni e tre mesi, il Cdr deve intervenire con la direzione per una “inopportuna” pagina pubblicitaria comprata da amici del senatore di Forza Italia condannato per reati di mafia. Allora era direttore Ferruccio De Bortoli, oggi è Luciano Fontana, nel 2014 condirettore. Nel Cdr uno dei membri, Alfio Sciacca, valido cronista siciliano, bravo sindacalista, oggi nel desk delle Cronache italiane, c’era allora e c’è oggi.

 

“Caro Direttore -dice la lettera inviata il 14 settembre 2021 a Fontana- vorremmo esprimerti il disagio nostro e di molti colleghi dopo aver visto un’intera pagina del Corriere dedicata all’inserzione a pagamento per gli auguri di compleanno a Marcello Dell’Utri. L’iniziativa ha suscitato anche la reazione di molti lettori, con commenti non lusinghieri sui social.

 

Comprendiamo che questa pagina è ben diversa da un’altra inserzione, sempre a pagamento, pubblicata sette anni fa, che era una strisciante interferenza nell’attività degli organi inquirenti. Ma anche per questo precedente riteniamo che chi gestisce le pagine pubblicitarie dovrebbe osservare maggiore attenzione ed evitare che sorga anche il minimo dubbio sull’assoluta intransigenza del Corriere della Sera nei confronti di chi ha condanne definitive per reati di mafia ed è imputato in altri processi, sempre per reati di mafia”.

 

OTTANTA ANNI

 

dell utri 2

La pagina (numero 26) è uscita il 10 settembre, in occasione degli 80 anni di Dell’Utri, condannato in via definitiva a 7 anni per concorso esterno a Cosa nostra, condannato in primo grado a 12 anni al processo sulla Trattativa Stato mafia. Amici dell’ex senatore di Forza Italia hanno deciso di fargli gli auguri sul Corriere.

 

Il messaggio, in maiuscolo e al centro della pagina: “Tanti auguri caro Marcello”. In alto a destra l’annuncio: avviso a pagamento. Attorno al messaggio, le firme. Tra le quelle più chiare, quella di Giuseppe Di Peri, già avvocato difensore di Dell’Utri nei processi celebrati a Palermo, e quella di Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto che ha patteggiato una condanna per corruzione.

 

Sette anni e tre mesi fa la pagina a pagamento diceva in grande, al centro: ”Al tuo fianco, Marcello”. Tutto attorno, un’ottantina di messaggi di sostegno. Dell’Utri era allora recluso nel carcere di Parma, scontando la condanna definitiva a sette anni.

 

AMICI E COLLEGHI

 

dell utri 25

Le firme erano quelle di chi ha lavorato con lui in Publitalia, la concessionaria di pubblicità del gruppo Mediaset: “Nulla può cambiare il nostro giudizio sul contributo positivo e straordinario che il nostro lavoro con lui ha donato a tutta l’Industria e al nostro Paese”. A seguire, i ‘post it’ di tutti coloro che sono stati più vicini all’ex dirigente Fininvest, collaboratore di Silvio Berlusconi e tra i fondatori di Fi: amici, colleghi, fondazioni editoriali e culturali, il suo autista, Giuseppe Mariani, e la sua storica segretaria, che si firma solo Ines.

 

Tanti anche quelli che condividono con Dell’Utri la passione per i libri antichi. Ed ecco allora l’intellettuale Camillo Langone, che scrive: “Sognando, dopo qualche bicchierino di Nardini pieno grado, la biblioteca di via Senato: non l’ho mai vista, mi piacerebbe tanto vederla insieme”. Al “suo fianco”, anche la Bacigalupo di Palermo, squadra di calcio giovanile che Marcello, assieme al fratello Alberto, fondò nel quartiere dell’Arenella. A raccogliere le firme sarebbe stata la moglie di Dell’Utri, Miranda Ratti.

pagina corriere per dell utri

 

OPPORTUNO RIFIUTARE

 

Il Comitato di redazione del Corriere di allora in una nota scrisse: “Non entriamo nel merito dei sentimenti di quanti conoscono e vogliono mostrare la loro vicinanza a una persona detenuta, ma a giudizio del Comitato di redazione sarebbe stato più opportuno rifiutare la pagina pubblicitaria. E’ comunque inaccettabile che la direzione del Corriere della Sera abbia deciso di pubblicare un testo simile senza sentire quantomeno il bisogno di prenderne le distanze. Invece il Corriere si è limitato a pubblicare un pezzo di cronaca a pagina 9, ricordando semplicemente che Dell’Utri è stato condannato in via definitiva a sette anni di carcere per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Inoltre, è stato costituito un imbarazzante precedente.

marcello dell utri

 

Da oggi, ci chiediamo, come il Corriere potrà rifiutare analoghe richieste degli amici di altri condannati per mafia, seppur meno noti di Marcello Dell’Utri. La scelta, per altro, entra in contraddizione con quanto il Corriere scrive spesso, vale a dire che queste forme di comunicazione con detenuti condannati per mafia possono trasformarsi in  pericolose interferenze su indagini in corso e contribuire a creare un clima di discredito nei confronti dei magistrati e degli uomini delle forze dell’ordine impegnati contro la mafia. Per quanto accaduto i lettori del Corriere meriterebbero le scuse da parte della direzione”.

luciano fontana direttore del corriere della seraMARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONImarcello dell utri assolto sul caso della biblioteca girolamini

 

MARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONI MARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI E MARCELLO DELL UTRIalberto dell utri foto di bacco (2)paola orefice alberto dell utri foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”