flaiano

UN MARZIANO DI NOME ENNIO – “IL MEDIUM È IL MESSAGGIO? BENE, SIGNIFICA CHE QUANDO MI CONSEGNERANNO UNA LETTERA, LEGGERÒ IL POSTINO” - IN UN LIBRO PASSIONI, DELUSIONI, TIMORI E DOLORI DI ENNIO FLAIANO: LA FIGLIA LÈ-LÈ COLPITA DA UNA GRAVISSIMA MALATTIA A 8 MESI E VISSUTA 50 ANNI SENZA MAI PARLARE NÉ CAMMINARE – LA RISPOSTA A GIORGIO BOCCA, CHE LO AVEVA ACCUSATO DI ESSERE UN TIPO DISIMPEGNATO DA CAFFÈ

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

FLAIANO 2

Aggettivi qualificativi di Ennio Flaiano. Marginale (lo è stato a lungo nel canone letterario del nostro '900). Frammentario (l'opera è fatta di pensieri, racconti, aforismi, epigrammi, parentesi, divagazioni... il sontuoso reporter della quotidianità minima). Notturno (il diario, le notti ai caffè, i vitelloni a zonzo di notte...).

 

Solitario (il satiro, la realtà osservata con lo sguardo di uno che è «di fuori», da solo... la solitudine come condizione morale, «la chiave dell'esistenza»). Romano (un Flaiano a Roma, Ennius Flaianus, il discendente dei grandi poeti satirici della latinità...). Malinconico (ironia amara, disillusione, disincanto e una delicatezza d'animo ferita...). E poi: alieno.

 

Si intitola Ennio l'alieno (Mondadori), sottotitolo: «I giorni di Flaiano», ed è il libro fra biografia e atto d'amore che Renato Minore e Francesca Pansa dedicano, a quattro mani e all'unisono, al più brillante, cinico, citato, timido, sarcastico, affabulatore della nostra letteratura recente.

 

FLAIANO COVER

Flaiano: il maggiore dei minori. Si parte da qui: Ennio Flaiano è il minore dei suoi fratelli, ultimo figlio della seconda moglie del padre, e nono complessivo, infanzia piuttosto infelice, trascurato dai genitori, in una famiglia dove è un peso, non voluto, esule a 12 anni: i fratelli lo guardano di tanto in tanto per accertarsi che purtroppo esiste ancora. «Sono il figlio minore. Forse nessuno mi aspettava più, ormai. Sono arrivato, come si dice, a tavola sparecchiata, alla frutta».

 

La città è Pescara, la casa è sull'altro lato della via rispetto a quella di D'Annunzio. Poi, Roma: il suo mondo. Lì arriva, lì vive, lì ritorna dopo le scuole ufficiali al Nord e la guerra d'Etiopia: con il romanzo Tempo di uccidere, commissionatogli da Leo Longanesi, è il primo vincitore del neonato Premio Strega, nel 1947.

 

Poi il giornalismo: Flaiano, che è il vero artigiano del Mondo di Pannunzio, collabora con decine di quotidiani e riviste: Omnibus, Oggi, L'Italia letteraria, Corriere della sera, L'Europeo... E del resto l'articolo, il ritratto, il bozzetto sono la sua misura. E il cinema: fra soggetti e sceneggiature lavora in 98 film. Domanda: senza Flaiano, ci sarebbe stata La dolce vita? Forse. Ma non così.

Scherno e grande schermo.

 

flaiano

Baffi, sigaro, cappotto e caffè, con la sua opera frammentaria, notturna e solitaria Ennio Flaiano è stato il miglior antropologo dell'Itaglia, con la «g», degli anni Cinquanta e Sessanta, un po' moderna, un po' antica, cafona, cattolica, comunista, aristocratica, volgare, esemplare.

 

Flaiano la amava, e la mal sopportava. Però si sentiva straniero in un Paese con le pezze al culo. Ed ecco la satira contro ogni stupidità. «Tutto viene preso sul serio in questo benedetto Paese eccetto le cose serie».

 

Sotto la maschera dell'umorista, Renato Minore e Francesca Pansa - fra i pochi a potere davvero chiamare Ennio uno scrittore che ha avuto più amici da morto che da vivo - ritrovano e ci consegnano un personaggio difficilissimo da imbrigliare in una logica sequenza di fatti, proprio perché è lo stesso Flaiano il primo a mischiare carte e pagine.

 

FLAIANO 3

Dietro il sipario, ecco i successi pubblici e le inquietudini private, le amicizie (ambigua quella con Federico Fellini, vera quella con Nicola Chiaromonte), passioni, delusioni, grandissimi dolori (da leggere le pagine finali su Rosetta, sua moglie, e la figlia Lè-Lè, colpita da una gravissima malattia a otto mesi e vissuta cinquant' anni senza mai parlare né camminare).

 

Luoghi comuni da sfatare: che Flaiano fosse pigro e lavorasse a singhiozzo. In realtà scrisse, pensò, lesse e parlò moltissimo.

 

Confessioni: la migliore è sul cinema. «Preferisco fare il filmaccio qualsiasi invece del film d'arte pretenzioso e sbagliato. Il filmaccio non intacca la mia coscienza, lo si fa per vivere, ma il film d'arte deve rispondere esattamente al concetto che ho dell'arte e della verità» (lettera a Luciano Emmer, 1954).

Corriere della Sera - Flaiano e la mezza pera di Einaudi

 

Timori: che lo prendessero per un umorista. «Spiritoso è parola che può rovinare una reputazione. Per esempio, Moravia dice che Gadda (che se lo mangia dieci volte) è un grande umorista, per escluderlo, per non elogiarlo» (lettera a Cesare Zavattini, 1956).

 

Risposta: quella che diede in una lettera mai spedita a Giorgio Bocca, che lo aveva accusato di essere un tipo disimpegnato da caffè. Ne sono orgoglioso - disse - perché dopo sono venuti quelli da snack bar, cioè quelli protetti da chiese e partiti, gente con cui lui sente di non avere nulla a che spartire.

 

Nemici: nessuno, perché Flaiano è sorridente - «celioso» lo definiscono gli autori - genuino. Conversatore (e conservatore) sottile e polemico cordiale. Amici: veri, pochi. Mino Maccari, Andrea Emo, Totò, Tonino Guerra.

 

Scrittori amati: Balzac, Swift, Manzoni, Kafka, Laforgue, Renard, Valéry, Casanova, Leopardi, Boccaccio, il Machiavelli delle commedie, e prima ancora Giovenale, Persio. E Marziale!

 

Progetti non realizzati: tanti. Tra cui trarre un film da Tempo di uccidere (lo fece Giuliano Montaldo nel 1989, protagonista Nicolas Cage, senza tener in alcun conto il trattamento che aveva lasciato Flaiano); e soprattutto girare lui stesso un film, il suo film americano: il soggetto s' intitolava About a Woman ma il produttore Carlo Ponti non si fidava di lui e lui non voleva imposizioni, così tutto naufragò.

flaiano fellini anita ekberg

 

Dal soggetto nascerà il romanzo breve Melampus, da cui a sua volta Marco Ferreri trarrà La cagna, nel 1972, che però Flaiano non volle riconoscere. E così ci siamo persi il Flaiano regista... In realtà ci siamo persi anche un pezzo del Flaiano intervistatore: quando era in Canada per preparare Oceano Canada, un documentario Rai per la regia di Andrea Andermann realizzato nel 1971 e trasmesso nel '73, lo scrittore aveva fissato un incontro con Marshall McLuhan, il famoso teorico della comunicazione.

 

flaiano

L'intervista saltò perché McLuhan chiedeva troppi soldi. Ed è un peccato. Chissà cosa gli avrebbe chiesto Flaiano, il quale a proposito del celebre slogan «Il medium è il messaggio» una volta commentò: «Bene, significa che quando mi consegneranno una lettera, leggerò il postino».

 

Epitaffi: tanti, ma soprattutto un auto epitaffio. Quello dettato per un'immaginaria enciclopedia «del 2050» nel 1972, pochi mesi prima dell'infarto fatale: «Giornalista e sceneggiatore, autore anche di un romanzo, Tempo di morire (concediamo a quest' ipotetica enciclopedia una citazione inesatta). Scrittore minore satirico nell'Italia del Benessere». E tanto basta.

masolino e susi cecchi d'amico con flaianoBunetta Parmesan con FlaianoflaianoFlaiano Fellini Ekberg 1960WELCOME IN ROME FLAIANOflaianoflaianofellini flaiano

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...