roberto napoletano

NAPOLETANO, APRI IL PORTAFOGLIO! – OLTRE ALLA CONDANNA A DUE ANNI E SEI MESI, L’EX DIRETTORE DEL “SOLE 24 ORE” DOVRÀ RISARCIRE LE SPESE PROCESSUALI, E POI BISOGNERÀ QUANTIFICARE IL DANNO CIVILE. IL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA NON VUOLE CONCEDERE SCONTI SUI DANNI, DOPO LA PROPOSTA DI UNA TRANSAZIONE DA 3,15 MILIONI DI EURO, BOCCIATA IN ASSEMBLEA. POI CI SONO LE PROBABILI RICHIESTE DI 4 DIPENDENTI, TRA CUI L’EX GIORNALISTA NICOLA BORZI, CHE SCOPERCHIÒ IL CASO DELLA CATTIVA GESTIONE (EUFEMISMO) DEL GIORNALE…

Alessandro Da Rold per “La Verità”

 

ROBERTO NAPOLETANO

Roberto Napoletano, ex direttore del Sole 24 Ore, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo: si attendono le motivazioni entro 90 giorni.

 

Lo ha deciso il tribunale di Milano nel processo che vedeva Napoletano come ultimo imputato rimasto, dopo che l'amministratore delegato Donatella Treu e il presidente Benito Benedini avevano deciso di patteggiare, rispettivamente la prima a un 1 anno e 8 mesi e 300.000 euro e il secondo a 1 anno e 6 mesi e 100.000 euro.

 

Roberto Napoletano, Donatella Treu e Benito Benedini

All'epoca, era l'ottobre del 2019, anche a stessa società Sole 24 Ore aveva patteggiato con una sanzione pecuniaria pari a 50.000 euro. Ora sarà interessante capire come si svolgerà il processo dal punto di vista dei risarcimenti civili. Napoletano dovrà risarcire le spese processuali, ma bisognerà poi quantificare il danno civile.

 

Come noto nel maggio del 2019, l'assemblea del Sole 24 ore aveva approvato l'azione di responsabilità contro l'ex direttore e i 2 manager. La richiesta, a fronte di un danno di almeno 9 milioni di euro, era di non meno di «4,6 milioni di euro» di risarcimento danni.

roberto napoletano foto di bacco (3)

Quella azione di responsabilità, approvata dal precedente consiglio di amministrazione e dalla vecchia presidenza di Vincenzo Boccia, è rimasta per anni nel cassetto. L'unico che si era opposto è stato l'ex consigliere Maurizio Stirpe.

 

Poi in questi ultimi anni, durante il processo, anche il Sole 24 Ore, su decisione dell'attuale presidente Carlo Bonomi, aveva deciso di ritirare la sua costituzione di parte civile. E alla fine, in marzo, il consiglio di amministrazione aveva cercato subito di trovare una soluzione alla richiesta di danni. Si era così arrivati alla approvazione di un proposta di transazione per 3,15 milioni di euro. Un bello sconto, si mormorava tra i corridoi del giornale, a cui i maligni sostenevano avrebbero contribuito soprattutto Treu e Benedini.

NICOLA BORZI

 

Peccato che servisse l'approvazione da parte dell'assemblea che non è arrivata. La società, spiegò una nota, «benché l'assemblea degli azionisti abbia espresso voto favorevole per la maggioranza del capitale sociale, pari a circa il 70,1 %, ha registrato il voto contrario di una minoranza del capitale sociale pari a circa il 6,2%, e, pertanto [...] non ha potuto transigere l'azione di responsabilità». In pratica i nuovi soci di minoranza hanno fatto saltare il banco.

 

vincenzo boccia foto di bacco (2)

Adesso quindi torna di nuovo in vita la vecchia azione di responsabilità approvata ai tempi di Boccia. A meno che l'attuale presidente non decida di trovare un nuovo modo per chiedere il risarcimento dei danni a Napoletano, dopo la condanna di primo grado.

Ma sarà difficile, anche perché, suggerisce chi segue il dossier, «di amici di Napoletano al Sole ne sono rimasti pochi». Non solo.

 

roberto napoletano foto di bacco

La decisione del tribunale di Milano rischia di pesare anche sulle richieste delle parti civili, dal momento che - oltre alla Consob - ci sono 4 dipendenti pronti a chiedere i danni. Tra loro pure l'ex giornalista Nicola Borzi, che fu il primo a scoperchiare la cattiva gestione del giornale, diventando poi un vero e proprio whistle-blower nell'inchiesta. A difenderlo è l'ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro. Di sicuro i tempi saranno molto lunghi e si dovrà attendere anche l'appello. Ma la sentenza di primo grado ha dato ragione ai critici degli anni di Napoletano.

CARLO BONOMI

 

«Sono sbalordito. Sono soprattutto innocente e farò appello», ha detto ieri l'ex direttore. In questi anni Napoletano si è sempre dichiarato innocente. Ha sostenuto più volte che quello che aveva fatto era stato per il bene del giornale di via Monterosa, che gli era stato lasciato in condizioni disastrose dall'ex direttore Gianni Riotta.

 

LE SPESE DI ROBERTO NAPOLETANO AL SOLE 24 ORE

Ma per il pm Gaetano Ruta, titolare dell'indagine condotta dalla Guardia di finanza, Napoletano in quegli anni è stato un «amministratore di fatto» del gruppo, nello specifico dal 23 marzo 2011 al 14 marzo 2017. E lo è stato «per via della partecipazione ai consigli di amministrazione della società e del coinvolgimento delle scelte gestionali attinenti alle modalità di diffusione del quotidiano ed alla comunicazione esterna dei dati diffusionali e dei ricavi ad essi correlati».

 

roberto napoletano foto di bacco (2)

A pesare sulla decisione del tribunale di Milano ci sono state di sicuro le dichiarazioni dell'ex amministratore delegato Gabriele Del Torchio che era arrivato nel 2016 per rimettere a posto i conti del giornale su indicazione dell'ex numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi. Per Del Torchio, Napoletano era a capo di tutte le scelte strategiche del giornale. L'ex ad aveva trovato una situazione fuori controllo dentro il quotidiano di Confindustria.

 

Agli atti furono anche acquisite 3 email che testimoniano come Napoletano avesse più volte cercato di influire sul nuovo piano industriale del Sole. Era stato lo stesso Del Torchio a firmare una relazione semestrale nel 2016 dove si parlava di errori e di modifiche alla modalità di rilevazione dei ricavi. In quegli anni, oltre a emergere una voragine nei conti da 50 milioni di euro come le spese fuori controllo della direzione, fu evidente che qualcosa non funzionava anche nel calcolo delle copie digitali vendute tramite la società inglese Di Source.

roberto napoletanoroberto napoletanoCARLO BONOMIroberto napoletano foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…