IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – A 95 ANNI SE NE VA ANCHE MARCO VICARIO, LEGGENDARIO REGISTA, PRODUTTORE E AUTORE DI UN FILM CULT DEGLI ANNI ’60, “I 7 UOMINI D’ORO”, CHE GIRÒ CON LA SUA PRIMA MOGLIE, LA BELLISSIMA ROSSANA PODESTÀ - MA VICARIO FU ANCHE IL REGISTA DI UNA SERIE DI COMMEDIE SEXY CON LANDO BUZZANCA, DA “IL PRETE SPOSATO” A “HOMO EROTICUS”, CHE FECERO EPOCA E LANCIARONO UNA MODA CHE ANDRÀ AVANTI FINO ALLA FINE DEGLI ’70

-

Condividi questo articolo


Marco Giusti per Dagospia

 

podesta rossana marco vicario podesta rossana marco vicario

Se ne va anche Marco Vicario, nella Roma dove era nato, 95 anni che avrebbe compiuto tra pochi giorni, leggendario regista, produttore e autore di un film cult degli anni ’60, “I 7 uomini d’oro”, che girò con la sua prima moglie, la bellissima Rossana Podestà, e un cast capitanato da Philippe Leroy come cervello di una banda di ladri, Gastone Mischin, Gabriele Tinti, ecc., dedita ai grandi colpi alla Topkapi. 

 

Ricordate la celebre musica composta da Armando Trovajoli che allora impazzava. Un film che ebbe un altrettanto fortunato sequel, “Il grande colpo dei 7 uomini d’oro”, con lo stesso cast. Ma Vicario fu anche il regista di una serie di commedie sexy con Lando Buzzanca protagonista, da “Il prete sposato” a “Homo Eroticus”, che fecero epoca e lanciarono una moda che andrà avanti fino alla fine degli ’70. 

 

marco vicario marco vicario

Cercò di giocare ancora più in grande con “Paolo il caldo” con Giancarlo Giannini e una serie infinita di bellezze del tempo, passò poi a “L’erotomane” con Gastone Moschin, “Mogliamante” con Laura Antonelli, “Il cappotto di Astrakan” e “Scusa s’è poco” con Diego Abatantuono, che è poi il suo ultimo film. 

 

marco vicario marco vicario

Quasi tutti film invedibili per anni, che i cultori del genere potevano trovare in dvd solo in Giappone, perché Vicario non solo si tenne stretti i loro diritti di sfruttamento, ma non si interessò mai di farli passare in televisione. Ancora oggi “Il prete sposato” e “Homo Eroticus” non hanno avuto dei passaggi televisivi. Caso del tutto unico nel panorama del cinema italiano popolare.

 

marco vicario marco vicario

Marco Vicario si chiamava in realtà Renato Vicario, ma visto che esisteva un altro attore, specializzato in fotoromanzi con lo stesso nome, pensò bene di cambiarlo in Marco. Anche i suoi fratelli, Natalino e Narciso, lavorarono nel cinema con mansione diverse. Studiò come attore al Centro Sperimentale e ancor giovanissimo esordì nel cinema negli anni ’50. Non erano grandi film, parliamo di “Cavalcata d’eroi” di Mario Costa con Cesar Danova e Carlo Del Poggio, 1950, il suo esordio, “Alina”, “I grandi peccatori”, “La storia del fornaretto di Venezia”, “Redenzone”. 

 

marco vicario marco vicario

Un titolo maggiore fu “Roma ore 11” di Giuseppe De Santis, ma non era maggiore il ruolo. Nel 1953, ancora giovanissimo, sposa Rossana Podestà, che grazie a “Elena di Troia” di Robert Wise era già una star internazionale. Un matrimonio che durerà fino al 1977. Dopo “Desiderio di gloria”, storia della battaglia di El Alamein, arriva al ruolo di protagonista nell’ormai dimenticato “Giovane canaglia” diretto da Giuseppe Vari, del quale è però anche produttore. 

 

Rendendosi conto che nel cinema come attore non avrebbe sfondato, si butta nella produzione di film di genere dai primissimi anni ’60, di solito inserendo come protagonista sua moglie Rossana Podestà. Produce tre peplum abbastanza simili, “La schiava di Roma” di Sergio Grieco, “Solo contro Roma” di Herbertg Wise alias Luciano Ricci ma con Riccardo Freda alla direzione delle scene di battaglia e di arena, “Il crollo di Roma” di Antonio Margheriti. 

 

L’incontro con Margheriti fu fondamentale, perché assieme dettero vita a due grandi horror gotici degli anni ’60, “La vergine di Norimberga” con Christopher Lee e la Podestà e il bellissimo “Danza macabra” con Barbara Steele e Georges Riviere. Stanco del cinema di genere si butta nella regia con l’erotico-letterario “Le ore dell’amore” con Keir Dullea e, ovviamente, Rossana Podestà. 

marco vicario marco vicario

 

Ma sarà solo con “I sette uomini d’oro”, nella linea dei grandi film pop action ironici sui grandi colpi che arriverà al grande successo popolare a cui aspirava. Dopo il sequel, “Il grande colpo dei sette uomini d’oro”, si butta in un nuovo genere, riprendo gli umori della commedia siciliana lanciata da Pietro Germi e da Alberto Lattuada. Ma rendendola molto meno intellettuale e trovando in Lando Buzzanca il suo protagonista ideale. 

marco vicario marco vicario

 

“Il prete sposato”, con Lando e una serie di bellissime attrici, da Rossana Podestà a Barbara Bouchet, da Mariangela Melato a Silvia Dionisio sarà un successo immediato, 2 miliardi in 60 giorni di programmazione. Seguirà “Homo Eroticus”, sempre con Buzzanca, ambientato in Lombardia, il mondo di Piero Chiara. 

 

Si rompe il sodalizio con Buzzanca quando Vicario preferirà a lui Giancarlo Giannini, più nazionale, meno macho, più da film d’autore, come protagonista di “Paolo il caldo”, tratto da Brancati e riempito il più possibili di presenze femminile. C’è pure una giovanissima Ornella Muti. Sarà un grande successo, ma l’aver perso Buzzanca sarà per Vicario un duro colpo. 

 

Nel successivo “L’erotomane” si capisce che Gastone Moschin non può funzionare in quel ruolo come Lando. Vicario girerà altri tre film da regista, “Mogliamante”, scritto da Rodolfo Sonego, con Laura Antonelli, “Il cappotto di Astrakan” e “Scusa s’è poco” con Lando Buzzanca, inseguendo un cinema che potesse unire al popolare la matrice letteraria. 

marco vicario marco vicario

 

giancarlo giannini rossana podesta giancarlo giannini rossana podesta

Ma la critica maggiore dei giornali, diciamo la verità, non lo ha mai seguito su questa strada, mentre quella successiva dei giovani cinefili nati coi vhs hanno amato i suoi film precedenti buzzanchiani e perfino le sue buffe produzioni dirette da Michele Lupo, “Stanza 17-17 ufficio delle imposte”, ad esempio. Vicario si è risposato poi con Patrizia Castaldi, mentre la Podestà si era risposata con Walter Bonatti. Rifacendosi una nuova vita tutti e due. Ha lavorato fino a pochissimo tempo fa nella produzione pubblicitaria. Infaticabile.

ROSSANA PODESTA HOMO EROTICUS ROSSANA PODESTA HOMO EROTICUS ROSSANA PODESTA CON WALTER BONATTI ROSSANA PODESTA CON WALTER BONATTI PODESTA ELENA DI TROIA PODESTA ELENA DI TROIA rossana podesta rossana podesta PODESTA BUZZANCA GATTO MAMMONE PODESTA BUZZANCA GATTO MAMMONE PODESTA BUZZANCA HOMO EROTICUS PODESTA BUZZANCA HOMO EROTICUS PODESTA ULISSE PODESTA ULISSE ROSSANA PODESTA SU PLAYBOY ROSSANA PODESTA SU PLAYBOY ROSSANA PODESTA UOMINI DORO ROSSANA PODESTA UOMINI DORO ROSSANA PODESTA COPERTINA PLAYBOY ROSSANA PODESTA COPERTINA PLAYBOY

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO... 

SEGNATEVI IN AGENDA QUESTA DATA: 11 OTTOBRE 2024. SARÀ UN GIORNO CRUCIALE PER IL GOVERNO MELONI PERCHÉ LA PROCURA DI MILANO DECIDERA’ SUL RINVIO AL GIUDIZIO DEL MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÉ PER LA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE NEL PERIODO COVID PER 126MILA EURO - LA PROCURA MILANESE HA ACCUSATO LA SENATRICE DI FDI ANCHE DI FALSO IN BILANCIO, ASSIEME AD ALTRE 16 PERSONE E TRE SOCIETÀ, NELLA SECONDA TRANCHE DEL “PACCHETTO VISIBILIA” – AL PALAZZO GIUSTIZIA DI MILANO, IL RINVIO A GIUDIZIO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO, MOLTI LO DANNO PER SCONTATO - LA PITONESSA HA SEMPRE DETTO CHE AVREBBE RASSEGNATO LE DIMISSIONI. DA PARTE SUA, LA DUCETTA SPERA CHE LE DIMISSIONI DELLA “SANTA” NON SI SOVRAPPONGANO A QUELLE DEL MINISTRO FITTO DESTINATO A BRUXELLES: SOSTITUENDO UN MINISTRO PER VOLTA, EVITA UN RIMPASTO DI GOVERNO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE LETALI PER L’ARMATA "BRANCAMELONI" DI PALAZZO CHIGI…

IL MINISTERO DELLA CULTURA BY SANGIULIANO ERA UN COVO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO! – NON C'ERA SOLO LA “NON CONSIGLIERA” MARIA ROSARIA BOCCIA: TUTTE LE SCELTE FATTE DA “GENNY DELON” PORTANO A PERSONE SENZA ESPERIENZE ADATTE (COME MINISTRO AL DEBUTTO, GENNY AVREBBE DOVUTO CIRCONDARSI DI GENTE ESPERTA) – TRA QUESTE C’E’ L’AFFASCINANTE NARDA FRISONI, UNA SIGNORA DI BELLARIA, CHE NEL FEBBRAIO 2023 VIENE NOMINATA A CAPO DELLA SEGRETERIA. E TUTTI SI DOMANDANO: COME È POSSIBILE CHE UNA ADDETTA A RISPONDERE AL TELEFONO E A PRENDERE APPUNTAMENTI, RIESCA A CONQUISTARE UN RUOLO COSÌ APICALE NELL’ORGANIGRAMMA DI SANGIULIANO? LA LEGGENDA VUOLE CHE IL SUO NOME SIA STATO CALDEGGIATO DAL MINISTRO GIORGETTI, PERSONA CHE LEI CONOSCE, E BENE…