nicola cosentino paola picilli

GUARDA TU, IL KARMA - NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DE “L’ESPRESSO”, ORA IN MANO AL NUOVO EDITORE DANILO IERVOLINO, SIEDE PAOLA PICILLI, CHE E’ STATO BRACCIO DESTRO E PORTAVOCE DI NICOLA COSENTINO - E PENSARE CHE NEL 2008, IN PIENO FURORE ANTIBERLUSCONIANO, IL SETTIMANALE REALIZZO’ UNA COPERTINA DAL TITOLO “LA CAMORRA NEL GOVERNO” CON IL FACCIONE DI COSENTINO IN PRIMO PIANO...

PAOLA PICILLI

Giovanni Tizian per https://www.editorialedomani.it

 

Per uno strano caso del destino nel consiglio di amministrazione del nuovo settimanale L’Espresso, ormai in mano al nuovo editore Danilo Iervolino, siede Paola Picilli. Esperta di comunicazione, fondatrice di aziende, collaboratrice di politici e sottosegretari di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, che le inchieste dell’Espresso hanno raccontato in ogni sua sfumatura. Picilli è sposata con Luca D’Alessandro, giornalista, ex parlamentare, pure lui in Forza Italia (in passato capo ufficio stampa) fino all’uscita nel 2015.

 

COPERTINA DE L ESPRESSO SU NICOLA COSENTINO

Picilli è stata soprattutto, però, braccio destro e portavoce di Nicola Cosentino, che è stato il più potente politico di Forza Italia in Campania e sottosegretario all’Economia negli anni d’oro del berlusconismo. E questo ruolo è quello che più imbarazza all’interno della redazione. Il motivo è semplice e riporta il giornale in piena epoca antiberlusconiana. “La camorra nel governo” è stato il titolo di una copertina dell’Espresso nel 2008, e ha scatenato il finimondo. Soprattutto perché al centro dell’indagine giornalistica c’era l’allora potente sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, ras di Forza Italia in Campania e fedelissimo di Silvio Berlusconi.

 

I verbali pubblicati rivelavano per la prima volta l’esistenza di un’inchiesta dell’antimafia di Napoli sui rapporti molto stretti tra il sottosegretario e il famigerato clan dei Casalesi. Rapporti fondati sull’affare della spazzatura, business attorno al quale la camorra casertana ha costruito un impero, prima avvelenando i terreni con gli sversamenti illegali, poi gestendo con la politica lo smaltimento ufficialmente legale.

NICOLA COSENTINO E PAOLA PICILLI

 

AMICO MIO

«Cosentino oggi produce vini in Campania, è fuori dalla politica», dice Picilli, che replica: «Non capisco cosa c’entra la mia nomina da indipendente nel cda dell’Espresso con le mie collaborazioni che ho avuto con diversi politici da Scajola a Cosentino». Picilli a settembre 2020 gioiva per l’assoluzione di Cosentino in uno dei tanti filoni aperti: «Vorrei solo che i nove anni di vita e di carriera qualcuno li restituisse a Nicola Cosentino, solo chi ha parlato con i suoi figli prova rabbia per un’assoluzione scontata. Povera Italia». Con lei hanno twittato il direttore del Foglio Claudio Cerasa, quello del garantista Pietro Sansonetti e tutti i politici di Forza Italia. Tutti avevano però omesso un elemento rilevante: gli altri procedimenti ancora aperti e le altre condanne ricevute da Cosentino per reati più gravi.

NICOLA COSENTINO

 

Un anno dopo, infatti, i giudici di secondo grado lo hanno condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, proprio l’inchiesta di cui L’Espresso aveva rivelato l’esistenza nel lontano 2008. Dieci anni di condanna in appello, perché secondo i giudici l’ex sottosegretario berlusconiano era il referente politico nazionale del clan dei Casalesi. Dopo questo verdetto, cui manca solo l’ultima parola della Cassazione, né Picilli né gli altri del partito hanno detto nulla.

danilo iervolino 9

 

«Io condivido sempre la libertà di stampa, soprattutto quando è fatta nel modo più corretto, e quando i colleghi giornalisti hanno onestà intellettuale che sia apolitica e apartitica. Nel 2008-2009 era quella la teoria dei magistrati, dopo le cose sono cambiate e infatti l’Espresso non ha più fatto quella copertina», dice Picilli. Alla teoria dei magistrati, però, hanno creduto sia giudici di primo che di secondo grado. «Ho ancora un ottimo rapporto con Cosentino. Vedremo in Cassazione che succede».

 

NICOLA COSENTINO

Picilli non è soltanto una consulente esterna che ha prestato la propria professionalità al partito di Berlusconi. Condivide con Forza Italia ideali e la passione per il capo politico di Arcore. E questo è evidente anche dai post pubblicati sui social network meno di un anno fa. Il 17 agosto 2021, commentando un intervento di Berlusconi sull’Afghanistan, Picilli scriveva: «Grazie presidente Silvio Berlusconi, gigante fra nani». Qualche mese fa, prima che Iervolino acquistasse definitivamente il settimanale e chiamasse la Picilli come membro del cda, l’Espresso aveva pubblicato un servizio sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica: “Lui No”, titolava la copertina con una foto di Berlusconi.

 

danilo iervolino 6

Chissà che effetto farà a Picilli entrare ora nelle stanze dove sono nate le oltre cento copertine sul leader di Forza Italia: da “Sex and the Silvio”, “Arcore by Night” fino ad “Affari Suoi” e alle inchieste sui rapporti con la mafia, attraverso il fedelissimo Marcello Dell’Utri. Vent’anni di berlusconismo raccontati attraverso il settimanale e di cui la storia di Cosentino è stata una delle inchieste più significative degli ultimi anni. «Io sono solo una consigliera del Cda, non intervengo sulla linea editoriale».

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…