edoardo raspelli

NESSUNO TOCCHI RASPELLI - DOPO 21 ANNI E 614 PUNTATE, EDOARDO RASPELLI SI APPRESTA A LASCIARE LA CONDUZIONE DI “MELA VERDE”: “NON INTENDO ESSERE USATO AD INTERMITTENZA, MI SEMBRA DI ESSERE UNA SORTA DI TAPPABUCHI” - NON HA GRADITO CHE MEDIASET GLI ABBIA OFFERTO LA POSSIBILITÀ DI CONDURRE METÀ DELLE PUNTATE PREVISTE PER LA PROSSIMA STAGIONE…

Azzurra Barbuto per “Libero Quotidiano”

 

CESARE LANZA - UGO TOGNAZZI - EDOARDO RASPELLI

Il calciatore Cristiano Ronaldo ha stipulato una polizza milionaria per tutelare le sue gambe, il pilota Fernando Alonso ha assicurato i suoi pollici, la cantante Jennifer Lopez il suo ammirato fondoschiena, Madonna la sua voce, Monica Bellucci il suo décolleté e il critico gastronomico Edoardo Raspelli due dei suoi raffinati sensi: gusto ed olfatto.

 

Al Corriere della Sera, dove fu accolto quando era ancora un pischello, studente del secondo anno di liceo classico, i colleghi lo chiamavano "tacchino", per via del suo aspetto pacioso e florido, che contrastava con l' agilità e la scioltezza della sua scrittura e delle sue movenze. Edoardo era sempre al posto giusto nel momento giusto ed arrivava ogni volta prima degli altri, sia con gli arti che con la testa.

EDOARDO RASPELLI

 

OMICIDIO CALABRESI

Fu lui il primo giornalista a giungere sul luogo dell' assassinio del commissario Luigi Calabresi, avvenuto a Milano il 17 maggio del 1972. «Varcava le porte della redazione sempre con la notizia in bocca», dice di lui Vittorio Feltri, con il quale Edoardo lavorò gomito a gomito, in un team composto da giovani promesse, quali Ferruccio De Bortoli, Gian Antonio Stella, Massimo Donelli. «Certo, io mi occupo di tagliatelle, questi invece sono diventati importanti direttori», osserva il cronista, il quale nutre forse quest' unico rimpianto.

 

edoardo raspelli

Come tutti i grandi del giornalismo pure Raspelli intraprese la carriera occupandosi di cronaca nera, e narrò mirabilmente gli avvenimenti più drammatici degli anni di Piombo. Era già stato assunto da Spadolini nel 1971 al Corriere d'Informazione, quando, nell'autunno del 1975, il direttore Cesare Lanza decise di inaugurare sul foglio di via Solferino le pagine dedicate ai ristoranti ed affidò la rubrica di stroncature Il faccino nero - destinata ad un clamoroso successo - proprio ad Edoardo, forse perché non aveva dubbi riguardo il fatto che Raspelli fosse una buona forchetta e soprattutto che non avesse peli sulla lingua. Fare le pulci ai ristoratori appariva essere una sua vocazione naturale, attento com' era persino ai dettagli.

 

edoardo raspelli 9

Una volta scrisse che al Rigolo, considerata prestigiosa "mensa" dei giornalisti e dei direttori del Corriere, aveva visto con i suoi occhi che le forchette venivano pulite con le mani. «La pagai cara: mi venne interrotta la collaborazione», ricorda senza ombra di pentimento. Nacque con Raspelli, il suo patriarca, la critica gastronomica vera.

Quella tesa a fornire al lettore non solo un giudizio onesto, ma anche una narrazione che gli dia la sensazione di essere stato in un locale, pur non essendoci mai entrato.

 

«Non mi interessa spiegare il piatto, io voglio raccontare pure l'atmosfera che si respira in un ambiente», specifica Edoardo, al quale viene l'orticaria se lo definiscono "gastronomo", o "critico gastronomico". «Il primo è colui che prepara le tartine, il secondo è quello che va a mangiare e si concentra sulle portate. A me non basta tutto questo», puntualizza. Chiamatelo quindi "cronista della gastronomia". Fin dagli esordi, se c' era da dire che un ristorante, quantunque di fama, serviva nient' altro che schifezze, sebbene presentate con i fiocchi, Edoardo lo scriveva.

 

edoardo raspelli 8

Tanto che il cronista del gusto collezionò minacce a causa delle sue recensioni negative ed un dì gli fu consegnata persino una lugubre corona di fiori. Neanche in quel caso Edoardo restò senza parole e sull' edizione successiva della sua rubrica rispose: «Volevo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fiori ma anche rassicurarlo: la sua cucina è sicuramente fetente, ma non mortale».

 

Dunque, vergare di cucina comporta più pericoli che vergare di delitti, mafia, omicidi, affari sporchi. Edoardo faceva una e l' altra cosa contemporaneamente, tanto da essere uno dei pochi che sgobbano persino nella pausa-pranzo, poiché per Raspelli mangiare non è un semplice piacere né una necessità fisiologica, bensì una missione.

 

edoardo raspelli 6

Ben presto Edoardo divenne il terrore di tutti coloro che vivono di ristorazione. Nel 1985 riuscì persino a farsi assumere in incognito, in qualità di cameriere, in un albergo della riviera romagnola, l' hotel ABC di Rivazzurra di Rimini, esperienza che riportò sulle pagine del settimanale La Domenica del Corriere, diretto allora da Pier Luigi Magnaschi, oggi direttore di Italia Oggi. Dalla carta stampata alla televisione il passo fu breve.

 

edoardo raspelli 7

E nel 1998 il produttore televisivo Roberto Ebale, riconoscendone le doti, lo volle a tutti i costi nel programma Melaverde, che Raspelli oggi, dopo 21 anni e 614 puntate, si appresta a lasciare. «Non intendo essere usato ad intermittenza, mi sembra di essere una sorta di tappabuchi», ci confida il conduttore, il quale non ha gradito che Mediaset gli abbia offerto la possibilità di condurre metà delle puntate previste per la prossima stagione. Certo, sarà dura, soprattutto per un tipo come Edoardo che non riesce mai a stare fermo, smettere di girare l'Italia in lungo e in largo, penetrando nei meandri della penisola, lì dove spesso si nascondono i sapori più sorprendenti e genuini.

 

RICERCA DEL PIACERE

Tramonta con Raspelli, che andava ad intervistare persino le capre, l' epoca romantica di una enogastronomia che investiga le radici della nostra cultura del gusto. «Quando intrapresi questo mestiere si mangiava da disperati, ci si recava a cena fuori soltanto il sabato sera. La svolta avvenne alla fine degli anni Settanta e si estese per tutti gli anni Ottanta con la ricerca del piacere.

edoardo raspelli 5

 

La situazione ora si è involuta: le famiglie arrancano, l'euro ha fatto raddoppiare i prezzi al consumo e non gli stipendi, e soprattutto stiamo assistendo ad un' involuzione gastronomica gravissima, che si traduce in una esagerata attenzione alla fraseologia d'effetto nonché in una cucina che mira a stupire a tutti i costi, a fare del sensazionalismo, eppure inconsistente», continua Raspelli, che insiste sulla ricetta migliore, quella delle tre "t": terra, territorio e tradizione. «Dei vestiti, delle auto, dei lussi non mi è mai importato nulla. Investo i miei soldi nei piaceri della tavola. Anche perché per mangiare davvero bene occorre spendere», conclude l' esperto.

edoardo raspelli 3 edoardo raspelli 4

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?