carlo de benedetti lilli gruber

NUOVI COMICI: CARLO DE BENEDETTI DALLA GRUBER, MEJO DI CROZZA - PRIMA FARFUGLIA CHE PER L'ITALIA CI VUOLE UNA PATRIMONIALE OGNI ANNO (CHE JE FREGA, LUI È RESIDENTE IN SVIZZERA!), POI SI ARRIVA AL "SENZA VERGOGNA" QUANDO SE LA PRENDE CON GLI EDITORI IMPURI, CHE SONO ''IL DRAMMA DELLA STAMPA ITALIANA, PERCHÉ USANO I LORO GIORNALI PER I LORO INTERESSI ECONOMICI PREVALENTI'' (BEN DUE VOLTE LILLIBOTOX GLI HA FATTO PRESENTE IL SUO CONFLITTO DI INTERESSI ALL'EPOCA DI EDITORE DI "REPUBBLICA" CON UN IMPERO NELLA SANITÀ, NELL'ENERGIA E NELLE COMPONENTI AUTO. MA CDB HA FATTO LO GNORRI) - INFINE SVELA DI ESSERE STATO CENSURATO: ''AVEVO DATO UN'INTERVISTA AL 'SOLE' MA NON È STATA PUBBLICATA PERCHÉ STEFANO FELTRI SULLA SUA NEWSLETTER HA CRITICATO CONFINDUSTRIA'' (MAMMAMIA CHE PAURA!)

 

 

Gruber De Benedetti

Dagonota - Vette di umorismo ieri sera a ''Otto e Mezzo'', starring un Carlo De Benedetti mejo di Crozza. Infatti è stato proprietario del gruppo Espresso ma soprattutto della Cir, che possiede o ha posseduto aziende nella sanità, nell'energia (Sorgenia valeva 2 miliardi) e nella componentistica auto.

 

Non solo: l'Ingegnere ha sempre amato giocare in borsa con la sua Romed, scatenandosi su molti settori di cui scrivevano i suoi giornali (Indimenticabile la telefonata dell’allora editore di “Repubblica” con il suo broker. Un affare da 600 mila euro. L’Ingegnere seppe in anticipo dall'allore premier Renzi della riforma e ordinò acquisti in Borsa sulle banche).

 

CARLO DE BENEDETTI

Eppure ieri sera, in diretta su La7, per la serie "Senza vergogna", si è lamentato dello stato dei media italiani pronunciando questa frase: ''A parte Cairo, per gli altri editori la stampa non è il business principale, e dunque usano i loro giornali per i loro interessi economici prevalenti, e questo è un dramma''.

 

Meraviglioso che a 85 anni si abbia ancora l'energia e lo sprint per farsi una rivergination così eclatante.

 

carlo de benedetti repubblica

La Gruber ben due volte prova a ribattere: ''Ma queste erano le critiche che le facevano quando era proprietario del gruppo Espresso, che non fosse un editore puro e avesse un conflitto d'interessi'', eppure la povera giornalista non riceve risposta. L'ospite in studio, Antonio Padellero, non apre la boccuccia, troppo impegnato a difendere Conte dagli attacchi di CDB.

 

 

L'IDEA "FOLLE" DI DE BENEDETTI: "SERVE PATRIMONIALE ANNUALE"

Alberto Giorgi per www.ilgiornale.it

 

MATTEO RENZI E CARLO DE BENEDETTI A LA REPUBBLICA DELLE IDEE A firenze

In attesa che il "suo" Domani esca in edicola – il quotidiano sarà dato alle stampe quest’autunno – Carlo De Benedetti torna a parlare e a far parlare di sé sparandola grossa in televisione.

 

 

Già perché ieri sera, in occasione dell’ospitata su La7 a Otto e mezzo di Lilli Gruber, l’editore ha invocato la patrimoniale.

 

"Per risolvere il problema delle disuguaglianze sociali ci vuole una patrimoniale annuale come fa la Svizzera, dove non ci sono pericolosi comunisti. Penso a una tassazione sul patrimonio dello 0,8% annuo, che sarebbe giusta perché darebbe un segno nella risoluzione delle disuguaglianze. La patrimoniale è impopolare ma è giusta", il De Benedetti pensiero. Un punto di vista peraltro molto simile a quello emerso dai recentissimi Stati Generali a Villa Pamphilj a Roma.

carlo de benedetti

 

Ecco, la serie di incontri voluta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stata bocciata in toto dall’ex editore di Repubblica, che l’ha definita come una passerella sia per il premier sia per il suo portavoce Rocco Casalino: "Non vedo perché l'Italia e il governo debbano essere più forti dopo gli Stati Generali, la kermesse è stata una passerella per la gloria di Conte e di Casalino, un'assoluta perdita di tempo". A seguire, la stoccata ulteriore all’inquilino di Palazzo Chigi: "Su Conte non ho un'opinione, non ho nessuna prevenzione ma penso sia una persona senza una visione…".

 

Dallo spettro della patrimoniale al nodo dell’Iva. De Benedetti è contrario a una sua riduzione e lo dice chiaro e tondo: "Abbassare l'imposta sul valore aggiunto è una sciocchezza, 10 miliardi sono un'inezia ma danno un segno che l'Italia anziché pensare di mettere mano ai propri conti, dà una mancia".

antonio padellaro (3)

 

Dunque, affonda il colpo contro la maggioranza giallorossa: "Non hanno un progetto per il Paese. A settembre si risolverà tutto con mance e polizia, un pò di ordine pubblico e un po’ di modesti regali che non modificano lo stato d'animo della gente che è incazzata".

 

stefano feltri (4)

Poi Carlo De Benedetti punta il dito anche contro Confindustria, dicendo di non condividere la linea e i toni del presidente Carlo Bonomi: "Non condivido i toni usati da Confindustria, certe dichiarazioni sfiorano l'eversività". Infine, una lamentela sempre rivolta alla galassia di Confindustria: "Tra l'altro, qualche giorno fa ho fatto un'intervista per il Sole 24 Ore. Il giorno successivo è uscito un editoriale del direttore di Domani Stefano Feltri in cui criticava il presidente di Confindustria Bonomi. A quel punto, ho scoperto che la mia intervista al Sole è stata cancellata. Ho anche scritto al direttore Tamburini per chiedere spiegazioni, ma non ho mai ricevuto alcuna risposta. Hanno censurato un'intervista che non parlava nemmeno di Confindustria ma solo del mio nuovo giornale".

carlo bonomi

 

 

CARLO DE BENEDETTI A OTTO E MEZZO: "IL PD PROCESSA ZINGARETTI? C'È PUZZA DI RENZI"

Da www.liberoquotidiano.it

 

"Mettere in discussione Nicola Zingaretti è una cosa che puzza tanto di Renzi". Carlo De Benedetti strappa una risata a Lilli Gruber. "Nel Pd qualcuno ha voluto aprire una discussione sul leader: Zingaretti è troppo debole?", chiede la padrona di casa di Otto e mezzo al suo ospite.

FABIO TAMBURINIzingaretti renzi

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…