carlo rambaldi pinocchio comencini

IL PINOCCHIO DEI GIUSTI – IL SUCCESSO DEL FILM DI GARRONE CI RIPORTA A UNA VECCHIA POLEMICA SU QUELLO DI COMENCINI, CHE ACCANTONÒ IL PREZIOSO BURATTINO DI LEGNO DI CARLO RAMBALDI E FECE RECITARE TUTTO IL FILM AL BAMBINO ANDREA BALESTRI – QUEL CHE NON MI RICORDAVO È CHE IL PUPAZZO ERA STATO MALAMENTE RICOSTRUITO DAL COGNATO DI COMENCINI E CI FU UNA BELLA CAUSA... – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

pinocchio garrone

Il successo del Pinocchio di Matteo Garrone e del suo bambino-burattino protagonista ci riporta a una vecchia polemica che non mi ricordavo più. Tutti noi piccoli spettatori della tv dei primi anni ’70 abbiamo amato e stravisto il celebre Pinocchio di Luigi Comencini. Geniale invenzione di Comencini fu, allora, quella di accantonare il pur prezioso burattino di legno, che ricordavamo opera di Carlo Rambaldi, infatti è esposto nella sia mostra a Roma, e di far recitare tutto il film al bambino Andrea Balestri, un piccolo attore di grande simpatia.

pinocchio il burattino di legno di carlo rambaldi 1

 

Quel che non mi ricordavo è che non solo Comencini fu quasi obbligato a questa scelta per il poco funzionamento del pupazzo Pinocchio, ma che il pupazzo era stato malamente ricostruito da un cognato di Comencini e che ci fu una bella causa tra Rambaldi e le società produttrici della serie.

Lo racconta lo stesso Rambaldi in un testo che scrisse qualche anno fa come introduzione a un altro Pinocchio, quello di Giuliano Cenci per uno studio di Mario Verger (Rapporto Confidenziale/15/11/2010).

 

andrea balestri nel pinocchio di comencini 1

“Pinocchio è sempre stato un mio sogno. Molti anni fa, prima di andare in America, il signor Comencini venne da me dicendomi che la Rai era interessata a fare un film su Pinocchio. Mi disse anche che dovevo fare il provino a mie spese, io accettai. Io feci questo pupazzo di Pinocchio e ricordo che Renato Guttuso, con cui stavo lavorando alle scene di una Carmen, voleva comprarlo a tutti i costi.

pinocchio il burattino di legno di carlo rambaldi

 

Alla fine per Comencini feci tre tipi di Pinocchio: uno da mezzo primo piano che parlava e rideva, uno che correva e un altro addirittura che prendeva il martello e lo lanciava. Mi ricordo che quando girammo i provini a Cinecittà, venne a farci visita il cognato di Comencini, Manfredoni [Paolo Manfredonia]: guardava i meccanismi che avevo creato. Venni a sapere dopo che era un ingegnere meccanico. Era sabato e seppi che, per un banale ritardo, avrei ricevuto la mia merce il lunedì successivo.

il burattino di pinocchio nel film di comencini 4

 

Di domenica l’ingegnere Manfredoni fece tutte le fotografie di cui aveva bisogno. Tant’è che la schiena di un Pinocchio che mi è tornato indietro era quasi completamente distaccata: qualcuno l’aveva aperta per scattare foto. Dopo un po’ di tempo venni a sapere che avevano cominciato le riprese. Avevano già fatto fare i loro Pinocchi da altri. Io avevo bisogno delle foto per dimostrare che la mia idea era stata plagiata.

pinocchio di comencini

 

carlo rambaldi

Fortunatamente c’era il figlio di un mio amico che lavorava proprio là dentro, nella produzione, e che è riuscito a portarmi le fotografie dove si vedevano in maniera chiara tutti i congegni meccanici. Per farla breve con questi elementi mi sono rivalso in sede legale per il plagio e il giudice è riuscito anche a sequestrare la pellicola del Pinocchio di Comencini proprio due giorni prima della messa in onda dopo esser stato già annunciato sul Radiocorriere e sulla radio, e ci siamo accordati sul risarcimento con la Rai… ma la soddisfazione più grande è stata sapere da fonti sicurissime che per tutta la durata delle riprese il “loro” burattino meccanico ha sempre funzionato male! Siccome funzionava molto male Comencini pensò bene di sostituirlo con il Balestri, il bambino, ben prima della fine del film”.

andrea balestri con il burattino di legno di pinocchiopinocchio garrone

 

Dai giornali del tempo si vengono a sapere altre dettagli della storia. Nel maggio 1970 Rambaldi venne incaricato della costruzione del suo Pinocchio, che lui realizzò seguendo i disegni di Carlo Chiostri, uno dei primi illustratori del romanzo. Chiese la cifra di 2 milioni e 400 mila lire alle società produttrici, la San Paolo e la Cinepat.

 

pinocchio garroneluigi comencini

Gliene dettero 1 milione e 800 mila per compare tutti i diritti del Pinocchio. Rambaldi si rifiutò di cedere i diritti del pupazzo meccanico a quella cifra, fu allora che Comencini definì i provini del pupazzo disastrosi e chiese all’ingegner Paolo Manfredia, suo cognato, di fabbricarne una diversa versione. Ma i pupazzi di Manfredonia erano fotocopie di quelli di Rambaldi. Per questo, nel marzo del 1972, un mese prima della messa in onda della serie tv, l’8 aprile 1972, fece causa per plagia alle due società produttrici con istanza di sequestro del film.

 

pinocchio il burattino di legno di carlo rambaldi 3luigi comencini

Al 5 aprile i giornali riportano la fine della causa legale. Rambaldi dichiarò di avere avuto soddisfazione. L’unico vero rimpianto fu che il Pinocchio che abbiamo tutti visto sui teleschermi era quello mal fatto copiato da quello suo, meno mobile e con l’occhio più piccolo e senza vita. Ma, alla fine, fu proprio il malfunzionamento del Pinocchio patacca a provocare la scelta vicente del bambino Andrea Balestri protagonista in ogni epsiodio del film.

 

pinocchio garrone

il burattino di pinocchio nel film di comencini 5

Sempre dal testo di Rambaldi veniamo a sapere anche un’altra storia curiosa relativa a Pinocchio, stavolta quello di Benigni. “Recentemente mi sono divertito ad immaginare un pupazzo tridimensionale del Pinocchio di Benigni. Lui neppure lo sa. Abbiamo avuto un rapido colloquio alla Melampo, la sua società di produzione, ma dopo quell’incontro Roberto non si è più fatto sentire. Il fatto è che Benigni mi aveva interpellato quando stava scrivendo la sceneggiatura del suo film. Voleva da me qualche consiglio su come fare gli effetti speciali. Ho avuto un colloquio all’inizio: mi chiese se volevo collaborare con lui. Mi chiese un consiglio per rendere credibile l’allungamento della coda dell’asino.

 

il burattino di pinocchio nel film di comencini 3il burattino di pinocchio nel film di comencini 1

“Ci sono vari mezzi”, risposi… “Si potrebbe anche non fare l’allungamento: basta un primo piano, l’espressione del personaggio che si guarda indietro terrorizzato, stacco, e dietro c’è la coda lunga”. Roberto si mise a ridere e ha detto “È vero, buona idea non ci avevo pensato”. Ho dato la mia disponibilità ma non mi ha più chiamato. Si vede che ha risolto, un solo consiglio magari gli è bastato. Dopo non sono stato più contattato.”

pinocchio il burattino di legno di carlo rambaldi 2carlo rambaldi la meccanica dei mostri

il burattino di pinocchio nel film di comencini 2il burattino di pinocchio nel film di comencini

carlo rambaldi e il pupazzo di etandrea balestri nel pinocchio di comencinipinocchio di matteo garrone 8carlo rambaldi la meccanica dei mostricarlo rambaldi la meccanica dei mostripinocchio di matteo garrone 7andrea balestri nel pinocchio di comencini 2

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?