joe biden nancy pelosi andrew cuomo

POSTA! - CARO DAGO, VELOCISSIMI JOE BIDEN E NANCY PELOSI A PRENDERE LE DISTANZE DAL GOVERNATORE DI NEW YORK, ANDREW CUOMO, ACCUSATO DI MOLESTIE. POTREBBERO FARE LA 4X100 ASSIEME A MARCELL JACOBS E FILIPPO TORTU –  VON DER LEYEN: "L'UE SARÀ PRIMO CONTINENTE A ZERO EMISSIONI ENTRO 2050". PRIMI IN CASTIGO MENTRE TUTTI GLI ALTRI CONTINUERANNO A INQUINARE?

Riceviamo e pubblichiamo:

NANCY PELOSI

 

Lettera 1

Caro Dago, velocissimi Joe Biden e Nancy Pelosi a prendere le distanze dal governatore di New York, Andrew Cuomo, accusato di molestie. Potrebbero fare la 4x100 assieme a Marcell Jacobs e Filippo Tortu.

 

Mauro Soffianopulo

 

Lettera 2

Ursula Von Der Leyen Joe Biden

Caro Dago, clima, von der Leyen: "L'Ue sarà primo continente a zero emissioni entro 2050". Primi in castigo mentre tutti gli altri continueranno a inquinare?

 

Giacomo Francescatti

 

Lettera 3

Caro Dago abbiamo un problema! Il virologo Fabrizio Pregliasco: "Fa sorridere vedere chi si è vaccinato contro la febbre gialla con il malarone, che ha effetti collaterali molto pesanti, pur di fare un viaggio e che oggi esprime dubbi su questi vaccini".

FABRIZIO PREGLIASCO 1

 

Sono andato a cercare gli effetti collaterali del "malarone" sul foglio illustrativo. Il problema è che non è usato per la febbre gialla ma per la malaria. Possibile che il prof Pregliasco non lo sappia? Sicuramente sarà un refuso dell'intervistatore...

 

Lino

 

Lettera 4

Caro Dago, per risolvere il problema degli sbarchi giornalieri di clandestini la Sig.ra Lamorgese ha pensato allo..jus soli! In questo modo potrà dire che non sbarcano clandestini ma...italiani. Una vera genialata!

FB

joe biden in congresso con kamala harris e nancy pelosi

 

Lettera 5

Caro Dago, Afghanistan, fonti Ue: "I talebani controllano il 65% del Paese". Biden: "Non rimpiango di aver deciso il ritiro delle truppe". Allora oltre che incapace è anche stupido?

 

J.R.

 

Lettera 6

talebani

Caro Dago, il covid, per Massimo Fini, è come la guerra per Marinetti: sola igiene del mondo; per Sgarbi è il pretesto per sbroccare a ripetizione; per alcuni virologi - e virologhe - il modo per sparare cazzate in tv, sicuri che tanto la gente le dimenticherà presto; per tanti, troppi, è invece l'occasione di sbandierare il loro conformismo ed allineamento al potere. Insomma, il virus sta tirando fuori il peggio da moltissimi di noi, e non solo a livello intellettuale e morale, ma anche nella vita quotidiana. Prima o poi finirà, ma i danni che avrà arrecato alle menti ed ai cuori non saranno facilmente riparati. Federico Barbarossa

 

Lettera 7

Caro Dago,

MASSIMO FINI

visto che il vaccino vi ha reso decerebrati, provo a spiegarti perché ha ragione la Lamorgese ed ha torto il Garante (dei miei cojoni) per la privacy. Non si tratta infatti di un problema di privacy, anche perché con il green pass la privacy è andata a farsi benedire, bensì di una questione di leicità.

 

Sul territorio italiano solo gli organi di polizia hanno la competenza per verificare i documenti, tranne per gli atti e le transazioni.

 

Joe Biden

Paradossalmente, se uso la carta di credito, l'esercente può chiedermi di esibire un documento di identità, cosa che non può fare se uso il bancomat (considerato come un pagamento al portatore, ovvero come il contante), così come non può farlo con il green pass.

 

Arrendetevi, si tratta di una cosa impossibile da realizzare, che va contro la costituzione e contro le regole europee, le stesse che chi ci governa ci chiede di rispettare, anche se loro sono i primi a non farlo.

 

MEME GREEN PASS

Inculatevelo sto green pass

Johnkoenig

 

Lettera 8

Prendersela con Durigon perchè non sa quel che dice è ingiusto e crudele.

Che colpa ne ha, lui?

Giuseppe Tubi

 

Lettera 9

Dago colendissimo,

 

luciana lamorgese

l’anomalia Lamorgese: un ministro tecnico a capo degli Interni, il ministero a maggior valenza politica. I ministri tecnici hanno tipicamente un ruolo di perseguimento degli obiettivi fissati dal governo. Nel nostro caso, pare di no.

 

La signora ministro – massima espressione dell’ordine costituito – interviene sul tema “Green pass”, appena approvato dal governo, per spiegare che è un documento che ha valore di niente. Facendo cioè ancora più casino del trio Cacciari-Agamben-Landini.

 

massimo cacciari accordi e disaccordi 2

La signora prosegue poi azzuffandosi con Salvini sullo stucchevole tema “Ius Soli”. Ora Salvini – in quanto leader politico -  ha facoltà di esprimere tutte le bestialità che ritiene opportuno.  Mentre non è concepibile che un ministro tecnico si butti nella polemica ideologica, visto la divisività del tema.

 

Se quest’ultimo le è particolarmente caro, allora si consiglia di iscriversi ad un partito, e quindi acquisire il diritto ad intervenire politicamente. Nel frattempo – per correttezza istituzionale – la signora Lamorgese dovrebbe rassegnare le dimissioni. Potrà aspirare di nuovo agli Interni quando avrà assunto la veste di leader politico.

 

In soldoni: Signora Lamorgese, è ora di tornare a casa!

 

Saluti da Stregatto

 

GREEN PASS MEME.

PS: Ma il Signor di La Pochette si è iscritto al Movimento 5 Stelle, o è anche lui un presidente “tecnico”? 

 

Lettera 10

Caro Dago

Ho letto che Mughini ha dovuto sopportare ( sigh!) di lavorare per Paese Sera, quotidiano comunista. Mah! Io dico invece che magari avercelo ancora in edicola. Nel pieno del suo splendore usciva con tre edizioni. Era il quotidiano che mi ha accompagnato

nei migliori anni della mia vita. Trovo miserevole sputare nel piatto dove si è mangiato.

Buona giornata

 

Lettera 11

MARCO TRAVAGLIO

Caro Dago, Green pass, il Garante per la Privacy: "Esercenti autorizzati a controllare documenti identità". L'esatto opposto di quanto aveva affermato la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Per chi non l'avesse ancora capito la signora non sta su quella poltrona per le sue competenze o capacità ma in quanto "quota rosa". Una specie di Ursula von der Leyen italiana.

 

Salvo Gori

 

Lettera 12

claudio cerasa

Caro Dago, forte la "lite" tra Travaglio e Cerasa sullo slurp del secondo nei confronti del nostro Premier. Alla fine, la gara tra giornalisti è sempre la solita in Italia: chi riesce a pennellare meglio con la lingua.... Per suggellare la cosa, si inventano anche premi. Patetici.

johnkoenig

 

 

Lettera 13

Enrico Letta

A sentire i responsabili del Coni, caro Dagos, lo sport italiano, massimo se non unico fattore dell'identità nazionale, può sopravvivere - e con esso, è sottinteso, la nazione italiana - solo se si fa incetta di medaglie, coppe e ori in ogni competizione e campionato: successi che solo gli immigrati possono garantire al nostro Paese, restio anche a riprodursi, non solo a prodursi in exploit e prestazioni sportive: per cui, ius soli subito!

Naturalmente, su questa baggianata olimpionica si butta a peso morto, battendo ogni record mondiale di subalternità ideologica, il Pd, il Pd di Letta (che, si è capito, subisce la personalità di Malagò) e la Sinistra tutta, che ha nel Pd, nel Pd di Letta, il faro, la nave, il porto, l'ultima spiaggia, il mare - in cui gli è dolce il naufragar.

 

MARCELL JACOBS GIANMARCO TAMBERI GIOVANNI MALAGO

Come se le vittorie del melting sport italico non fossero avvenute a scapito di formazioni nazionali concorrenti altrettanto multietniche. Come se i 'nostri' 'naturalizzati' non battessero i 'nuovi cittadini' di altre bande e bandiere. Come se, stando a questa logica da sagra folkloristica del pol. corr., il mixaggio non dovesse suggerire agli africani monocolore di inserire biancuzzi e giallini nelle loro fila sportive per mietere allori.

 

Ma il bello del 'come se' non consiste solo nel mettere una appresso all'altra la serie di sparate a vuoto del presunto 'così è': è che permette di glissare sul non detto: cioè, che la predisposizione a superman delle varie discipline sportive ha una solida base razziale. Il senso della proposta di un suolo popolabile e migratoriamente appetibile, da cui spiantare per ius e sport chi non arriva ai gradini del podio, è piuttosto chiaro: chi perde le olimpiadi è perduto. Ah, ma non chiamateli razzisti!

giovanni malago foto di bacco (2)

Raider

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…