rita pavone woodstock

UNA QUESTIONE DI RITA O DI MORTE - CARLA VISTARINI: ''LA PAVONE NEGLI ANNI '60 HA INANELLATO UNA SERIE DI SUCCESSI DA FAR TREMARE I POLSI. CHI LA CRITICA…'' - ALDO GRASSO: ''LA TRASGRESSIVA RITA E WOODSTOCK, INEVITABILE UN EFFETTO COMICITÀ INVOLONTARIO'' - ADRIANA VOLPE CONTINUA A MENARE SU FRECCERO: ''UN ALTRO 2,4% IN PRIMA SERATA! UNA RAIDUE IN GINOCCHIO E NON SI FA NIENTE! IL CDA È D’ACCORDO NEL CHIUDERE UN PROGRAMMA (IL SUO) CHE HA FATTO IL 10/12%''

 

1. RITA PAVONE DAI PRIMI ANNI '60 HA INANELLATO UNA SERIE DI SUCCESSI IN ITALIA E NEL MONDO DA FAR TREMARE I POLSI

rita pavone

Dalla pagina facebook di Carla Vistarini

 

“Trattatello in gloria del talento. Oggi leggo messi di critiche (eufemismo) a Rita Pavone, colpevole, a dire degli stigmatizzatori da tastiera, di aver condotto ieri su Rai2 un programma in ricordo di Woodstock. Leit motiv degli scandalizzati esegeti della rivelazione musicale ortodossa ecumenicamente tollerata è la frase: "Come ha osato?". Di Woodstock parrebbe possano parlare, secondo le dame di san vincenzo del clan "solo io so di che stiamo parlando", esclusivamente alcuni sacerdoti dell'alternativo, depositari autorizzati (non si sa da chi) della sapienza bluesrockr&b e via discorrendo.

 

Ora, il bello di tutto ciò è che i censori scandalizzati da cotanto sacrilegio, anzi direi dall'attentato perpetrato all'assetto da loro dato alla "buona" musica, ovvero, come detto, quella che stuoli di critici ed "esperti" hanno definito tale (e che i geni che la suonavano e la componevano nemmeno si sognavano di classificare o etichettare, divertendosi, e divertendoci, semplicemente a farla), evidentemente si dimenticano che quando loro non c'erano, o se c'erano dormivano, Rita Pavone catapultava la sonnolenta e melodica musica "leggera" italiana verso il nuovo millennio, scombinando stili, gusti, ritmi, linguaggio.

 

CARLA VISTARINI

Lei, con un drappello di altri innovatori con la musica nel sangue e il sorriso sulle labbra, svegliavano la gente e coloravano di nuova vita la realtà. Rita Pavone dai primi anni '60 ha inanellato una serie di successi in Italia e nel mondo da far tremare i polsi. "La partita di pallone", "Cuore", Come te non c'è nessuno", "Che m'importa del mondo", "Datemi un martello". "Non è facile avere diciott'anni", "Il ballo del mattone", "Sul cucuzzolo", "Alla mia età", "La pappa col pomodoro", ecc. ecc. ecc. e collaborazioni con Ennio Morricone, Migliacci, Enriquez, Canfora, P. Anka, Verde, C.Rossi, E. Trapani, Vianello, Nino Rota, Bacalov, Wertmuller, Steno, Falqui, Chet Atkins, ecc. Canzoni e grinta che hanno messo il turbo all'Italia del Boom e le ali alla voglia di volare.

 

E' entrata nelle Hit Parade di mezzo mondo. In America è stata più volte ospite dell'Ed Sullivan Show, in cartellone con Ella Fitzgerald, Duke Elington, i Beach Boys, Orson Welles, The Animals e le Supremes. Umberto Eco ne rimase colpito e la descrisse così: «Un ragazza che camminava verso il pubblico con l’aria di domandare un gelato, e [dalla cui bocca uscivano] parole di passione».

 

RITA PAVONE

Rita Pavone ha talento. Quel qualcosa che non si compra, non si impara, non si negozia. O c'è o non c'è. Il talento è un mistero che nulla ha a che fare con la logica, il benpensantismo, le etichette, le età e i tempi che corrono. Montale, Premio Nobel per la Letteratura, era antipatico, dicono. Era antipatico a chi gli invidiava il Nobel, probabilmente. E Rita ha venduto milioni di copie, ha segnato un'epoca, ha travolto la sonnolenta provincia musicale italiana ma, forse, sta antipatica a qualcuno. Che piccolissima reazione.

 

woodstock

(PS: E, tornando allo speciale tv su Woodstock di ieri (di cui ho visto colpevolmente solo una decina di minuti, bravo Gualazzi che ha riproposto On the Road Again dei Canned Heat, direi che poteva senz'altro essere più curato, a cominciare dalle scene (era muschio del presepe quello per terra?). Ma lasciate in pace Rita, che di musica ne sa qualcosa, a differenza di tanti).

 

2 - RITA PAVONE, WOODSTOCK E GLI EFFETTI DI INVOLONTARIA COMICITÀ

Aldo Grasso per il “Corriere della sera

 

Con un appuntamento speciale, condotto da Rita Pavone, Rai2 ha celebrato i 50 anni della storica tre-giorni di Woodstock con Woodstock, Rita racconta (martedì, ore 21,25). Rita Pavone e Woodstock?

Che Rita ami il rock, il blues, l' irripetibile qualità musicale degli anni Sessanta è fuori discussione.

woodstock 12

 

Che Rita, durante la serata, continui a definirsi trasgressiva, ci può anche stare (all' epoca il suo matrimonio con Teddy Reno, il mitico «studente che studia» di Totò Peppino e la malafemmina , riempì le pagine dei giornali).

 

Ma che frammenti del concerto vengano proposti in uno studio agghindato alla maniera dei figli dei fiori, beh, è comprensibile che creino un effetto di involontaria comicità. Come una giovane hippie, Rita canta «I Put a Spell on You», fa il predicozzo ai giovani che la accompagnano («La libertà è fare quello che ci piace, quello che amiamo. Al bando i luoghi comuni e i pregiudizi») e subito tornano alla mente gli immortali versi di Cuore : «Mio cuore, tu stai soffrendo, cosa posso fare per te. Mi sono innamorata, per te pace no, no, non c' è». I testi di Rita sono troppo posati, poco spontanei, si sente che si confronta con la pagina scritta.

martin scorsese a woodstock

 

E intanto scorrono le immagini di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, Joan Baez, The Who, Creedence Clearwater Revival, Santana, Jefferson Airplane È probabile che gli autori del programma abbiano voluto giocare sull' effetto straniamento: un vecchio arnese teorico dei formalisti russi; a suo tempo, pure Bertold Brecht tentò di impadronirsene per reclamizzare il suo teatro politico.

martin scorsese a woodstock 2

 

È l' effetto di sconvolgimento della percezione abituale della realtà, al fine di rivelarne aspetti nuovi o inconsueti. Rita Pavone e Woodstock? La distanza è così abissale che il concerto appare sotto una nuova luce. «Woodstock significa ricordare anche la parte migliore di noi stessi, Peace & Love», dice Rita. Sì, pace e bene.

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Leggo quanto si scrive, anche a seguito di un mio post, e mi faccio ancora domande. Sono felice che programmi come il Collegio e The Voice of Italy , format ereditati dalle precedenti direzioni, abbiamo portato una crescita sul target dei giovani . Purtroppo poi ci sono stati progetti propri che hanno conseguito risultati deludenti : il concerto di Guè Pequeno 1,5 % , Realiti al 2,5% , Ziggy al 2,7%.... Ma confido ancora che la Rete possa rialzarsi. Rimangono però ancora senza risposta alcune domande per esempio : 1)è vero (come riportato da @ilfattoquotidianoit e poi ripreso da @davidemaggioit e da altri siti) che Enrico Lucci, per la conduzione di “Realiti”, ( se non sbaglio 6 puntate ) percepisca un compenso di 500.000 euro? Non si voleva il ridimensionamento degli stipendi e l’eliminazione degli sprechi di denaro pubblico? @movimento5stelle 2)E ancora: perchè chiudere un programma interno che, quanto ad ascolti, ha sempre conseguito lo share più alto del daytime e il doppio della media della rete? ( se poi pensiamo ai costi ,con due puntate di realiti si realizzano venti puntate di mezzogiorno in famiglia) 3)perchè preferire produzioni esterne essendo la Rai in grado di realizzarle al proprio interno grazie alle sue alte e indiscusse professionalità? E avrei ancora tanto altro da chiedere e da dire, ma facciamo un passo per volta...

Un post condiviso da adriana volpe (@adrianavolpereal) in data:

 

 

3. ADRIANA VOLPE TUONA DI NUOVO CONTRO FRECCERO: «UNA RAI 2 IN GINOCCHIO E NON SI FA NIENTE»

Fabio Fabbretti per www.davidemaggio.it

 

“Forse è meglio stare in silenzio, altrimenti si perde il posto di lavoro”, scriveva pochi giorni fa su Instagram Adriana Volpe, dopo aver accusato apertamente Carlo Freccero di aver chiuso Mezzogiorno in Famiglia e ‘agevolato’ alcuni flop (leggi qui) su Rai 2. Ma la conduttrice non riesce a placare la sua ira e tuona di nuovo contro il direttore:

CARLOS SANTANA A WOODSTOCK

 

 

“E vai con il valzer… aggiungiamo un altro 2,4% in prima serata! Una raidue in ginocchio e non si fa niente! Veramente il Cda è d’accordo nel chiudere un programma che per nove mesi ha fatto il 10/12% di share nel daytime? Buon lavoro Cda!”

 

ha rincarato su Twitter dopo la pubblicazione degli ascolti di ieri, dove è emerso il flop di Woodstock – Rita racconta, lo speciale in prime time voluto da Freccero in cui la Pavone ha celebrato i 50 anni della storica manifestazione musicale, seguito da appena 355.000 spettatori, che sono valsi alla rete il 2.4% di share.

 

 

 

beppe convertini adriana volpe

“Mi preme sottolineare che Rai 2 è in assoluto la rete che cresce di più tra i primi 9 canali nella fascia 21.30 – 23.30. Nello specifico ha ottenuto il 6.46% di share, ovvero +0.83 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato incontrovertibile. Il lavoro fatto nei primi sei mesi ha centrato pienamente l’obbiettivo di riposizionare la rete nel panorama complessivo dell’offerta televisiva, incrementando l’audience del pubblico giovane“.

 

Una precisazione alla quale la Volpe non ha esitato a controbattere, sempre via social:

 

adriana volpe

“Sono felice che programmi come Il Collegio e The Voice of Italy, format ereditati dalle precedenti direzioni, abbiano portato una crescita sul target dei giovani. Purtroppo poi ci sono stati progetti propri che hanno conseguito risultati deludenti: il concerto di Guè Pequeno 1,5%, Realiti al 2,5%, Ziggy al 2,7%… Ma confido ancora che la Rete possa rialzarsi”.

marcello cirillo adriana volpe

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?