Carlotta Lombardo per www.corriere.it
IL POST SUI DISTURBI ALIMENTARI
«Per una nota trasmissione televisiva stiamo cercando ragazze dai 20 ai 25 anni che soffrono di disturbi alimentari. Se avete queste caratteristiche scrivetemi subito». Il messaggio, pubblicato sui social da Giada Massara sul suo profilo Instagram dove segnala di essere casting director di «Forum», è sparito in un paio d’ore ma non è sfuggito all’attenzione di Maruska Albertazzi, giornalista, attrice e regista bolognese attiva nella lotta ai disturbi alimentari e autrice del documentario «Hangry Butterflies. La rinascita delle farfalle» in cui racconta la lotta contro l’anoressia di giovani ragazze tra i 14 e i 22 anni.
Visto l’annuncio, la regista ha subito fatto partire l’allarme salvando e rilanciando sulla sua pagina Instagram l’inquietante messaggio. «Ma secondo voi, no, ma può mai essere normale che si facciano i casting per chi soffre di DCA (Disturbo comportamento alimentare, ndr)?!? — scrive l’attivista del movimento del Fiocchetto Lilla, l’associazione simbolo della lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare —. Ma non ci pensate che così non fate che promuovere i disturbi alimentari?!».
«Un’istigazione ai disturbi alimentari» e la posizione di Mediaset
La mail fornita nell’annuncio della Massara richiama a Corìma, società di produzione della trasmissione fondata nel 2007 da Marina Donato, vedova di Corrado Mantoni, e Massimiliano Lancellotti.
Nel catalogo della società sono presenti alcuni tra i più popolari programmi televisivi italiani, i game show «Il Pranzo è Servito» e «Tira&Molla», e il varietà «La Corrida». Dal 2008 Corìma produce insieme a Mediaset «Forum», il tribunale televisivo in onda su Canale 5 e Rete 4 ora condotto da Barbara Palombelli.
Sull’iniziativa, la rete televisiva per la quale Giada Massara è casting director di «Forum», trasmissione per la quale è stata anche valletta nel 2013, ha replicato di non sapere niente perché gestita da una società esterna che non doveva usare il nome della rete.
«La trasmissione è “Forum” dove, notoriamente, chi partecipa in video come contendente è spesso un attore ma più spesso una persona con un vissuto simile a quello della storia in causa — denuncia ancora Maruska Albertazzi, questa volta su Facebook — . Bene, qui si cercano ragazze malate di DCA che interpretino ragazze malate di DCA.
Senza pensare che fare un casting per malate di disturbi alimentari è un trigger terribile per la malattia. Senza pensare che interpretare un ruolo per una non-attrice significa non avere gli strumenti di difesa che si imparano nelle accademie e nelle scuole di recitazione.
Senza pensare che poter andare in tv grazie alla propria malattia fornisce un rafforzo non indifferente alla malattia stessa. Senza un supporto clinico. Questa per me è istigazione ai disturbi alimentari bella e buona».
Una malattia grave, in aumento dopo la pandemia
Rifiutare il cibo, nasconderlo, sputarlo. Abbuffarsi e vomitare. Per controllare il peso. Compensando un senso di fragilità interiore e di impotenza nelle relazioni con gli altri e verso la realtà esterna che non si è in grado di controllare. Con la pandemia i disturbi del comportamento alimentare sono esplosi, colpendo ragazzi di età sempre minore, sotto i 14 anni, nel 90% dei casi di sesso femminile.
Ancora oggi questo problema sopporta il peso di pregiudizi che mortificano chi ne soffre e rendono difficile l’organizzazione delle cure. Vanno considerati per quello che sono: una malattia grave e cronica, con sintomi complessi e molte cause.
«No, non sono una cosa passeggera che si risolve da sola. No, non sono un capriccio o una richiesta di attenzioni. No, non sono un modo di mettere sotto scacco mamma e papà, o di punirli. No, non sono questione di vanità. Le malattie del comportamento alimentare sono vere e proprie patologie psichiatriche e non hanno nulla di “glamour” — si legge sulla pagina Facebook di Maruska Albertazzi —. Le malattie del comportamento alimentare sono brutte e cattive. E sono malattie. Lo ripeterò fino allo sfinimento. Malattie».
L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha mappato 91 centri pubblici su tutto il territorio nazionale: 48 al Nord, 14 al Centro e 29 tra Sud e Isole. La mappa è disponibile online (piattaformadisturbialimentari.iss.it) e riporta anche i contatti per poter chiamare e la tipologia di interventi proposti in ogni struttura.