rocco papaleo

"COME HO INIZIATO? UN'AMICA MI ISCRISSE A UNA SCUOLA DI RECITAZIONE A MIA INSAPUTA" - ROCCO PAPALEO: "AVEVO SPESO ANNI PER PULIRE LA DIZIONE E MI SCELSE PER PARLARE DIALETTO LUCANO NELLA SERIE "CLASSE DI FERRO". LA PUNTATA DI CUI ERO PROTAGONISTA ANDÒ IN ONDA POCHE ORE PRIMA CHE MIO PADRE MORISSE. - SONO STATO PRIMA A NEW YORK CHE A MATERA. HO SCOPERTO UN DNA COMUNE COL MIO POPOLO: UN MODO DI VIVERE UN PO' MODESTO, DISCRETO, IN CUI SI CERCA DI NON DAR FASTIDIO AL PROSSIMO - E UNA VOLTA A CASA CECCHI GORI…"

Candida Morvillo per il "Corriere della Sera"

 

rocco papaleo

Pensi a Rocco Papaleo e lo vedi coconduttore di Gianni Morandi a Sanremo 2012 mentre l'Ariston in piedi fa il ballo della Foca e canta con lui «tu-tuf tu-tuf». O pensi al Basilicata Coast to Coast che fu la sua prima regia e che vinse due David di Donatello. Rivedi lo sguardo stralunato e spiritato, lo stesso che ha mentre mi parla e che è il marchio di personaggi indimenticabili, come Athos, il moschettiere di Giovanni Veronesi o il Gatto del Pinocchio di Matteo Garrone. «Non mi concentrerei sullo sguardo», mi dice, «la mia è più una ricerca di musicalità. Io recito e contemporaneamente canto senza farmene accorgere».

rocco papaleo 8

 

Com' è cantare senza farsene accorgere?

«È come un jazz dell'espressione, molto nascosto, che però ha un suo andazzo, con pause, ghirigori, scale di note che vanno e vengono».

 

Il personaggio più musicale?

«Il Cervo Nero del Grande Spirito di Sergio Rubini, un candido visionario con una visione favolistica e onirica della vita e con doni speciali. Aveva un sound bellissimo. È stata una delle rare volte che ho recitato come in trance. Sembro spontaneo, ma sono un attore molto razionale».

 

Quella musica se la porta a casa di notte?

«Io e il personaggio siamo una coppia aperta. Se ci va di stare insieme, magari si corica pure con me, ma a volte non lo incrocio per intere giornate e capita che recito e non si manifesti».

 

E se non si manifesta?

rocco papaleo 7

«Be', faccio schifo. Poi molti non se ne accorgono perché mi hanno in simpatia, ma io lo so».

 

Un blob dei suoi momenti migliori?

«Athos in Tutti per 1, 1 per tutti , quando gli altri due hanno disertato e lui torna al galoppo: al galoppo non ero mai andato, fa paura , ma sono sceso e sembravo un cavaliere di grande agilità. E poi con Anna Foglietta nell'ultimo film di Carlo Verdone, quando la seduco facendole credere di essere malato e poi la bacio. A ritroso, un comizio in Del perduto amore di Michele Placido: mi è riuscito bene perché mi ricordavo quelli visti al paese. E qualche scena del Pranzo della domenica di Carlo Vanzina: mi spiace che per alcuni non sia un regista nobile».

 

Qual è il momento topico della gioventù?

rocco papaleo 6

«Quando scelsi lo Scientifico solo perché stava a Lagonegro, 19 chilometri da Lauria. Dovevo alzarmi un'ora prima, ma mi dava l'idea di viaggiare, avere libertà. Potevo fumare per strada: avevo iniziato l'estate dopo le medie, con mamma, di nascosto da mio padre».

 

A fumare, a 13 anni con sua mamma?

«Prendevamo il pacchetto, l'aprivamo da sotto, sfilavamo una sigaretta e lo ricomponevamo affinché lui non se ne accorgesse. Era un gioco, un'intimità spericolata. Con mamma ho avuto un rapporto di gran confidenza, almeno finché le problematiche erano accessibili sia a me sia a lei, che non era un'intellettuale ed era religiosa al limite del bigotto. Però, era tanto simpatica».

rocco papaleo 5

 

E lei che bambino era?

«Felice, figlio unico in una famiglia degli anni '60 , con papà impiegato delle imposte, i parenti nei giorni di festa. Avevo tutto quello che desideravo o forse non avevo desideri eccessivi».

 

S' intuiva già la vena comica?

«Ero vivace, zia Teresa si ricorda che zompavo dal tavolo al divano. Mi piaceva scherzare, ma non è che si prospettava una vita d'artista».

 

A scuola se la cavava?

rocco papaleo 3

«Scrivevo bei compiti di italiano. Una volta ne scrissi uno su Corradino di Svevia e il prof lo annullò: era così bello che pensò l'avessi copiato».

 

Però, all'università, scelse Matematica.

«Soprattutto per andare a Roma. Era il 1976, tutti i ragazzi di provincia sognavano la città pensando di trovarci l'Eden. In parte era vero, era tutto più affascinante, anche troppo, tant' è che non ho concluso niente: davo giusto un esame all'anno per rimandare il militare».

 

Che faceva il resto del tempo?

«Suonavo la chitarra, andavo al cinema, ma non pensavo di fare l'attore, al limite il cantautore. Però ero considerato un tipo simpatico: il prof di Fisica 2, se sentiva l'attenzione calare, mi faceva una domanda e io dicevo una cosa che faceva ridere tutti. Insomma, un'amica mi iscrisse a una scuola di recitazione a mia insaputa».

 

Da lì, molto teatro e, nel 1989, prima particina al cinema con Mario Monicelli.

«Male Oscuro compare nella biografia per vezzo: io stavo nella tromba delle scale e la scena si svolgeva in casa. Monicelli neanche lo vidi».

 

rocco papaleo

Però vide Bruno Corbucci.

«Avevo speso anni per pulire la dizione e mi scelse per parlare dialetto lucano nella serie Classe di ferro, su militari di leva di tutte le regioni. La puntata di cui ero protagonista andò in onda poche ore prima che mio padre morisse. Stava male da tempo, io e mamma decidiamo di vedere la tv con papà di là. Fu una commozione strana, come fosse seduto con noi».

 

Poi, un corto di cui era protagonista e in cui recitava in dialetto, «Senza parole» di Antonello De Leo, fu candidato agli Oscar.

«Non volli andare a Hollywood e quella notte staccai il telefono, anche per una specie di modestia o di sano realismo».

 

La svolta arriva con Leonardo Pieraccioni?

«Fu il primo ruolo da protagonista, con lui ho fatto sei film, ma la svolta viene quando Giovanni Veronesi mi presentò a Pieraccioni: mi aveva visto suonare la chitarra a una festa . Con lui, poi, ho fatto quattro film e abitiamo anche vicini».

rocco papaleo 9

 

Su Instagram, sul set dei tre moschettieri, vi scatenate in canti e balli con Valerio Mastandrea e Pierfrancesco Favino.

«Lei non sa che privilegio lavorare coi miei attori preferiti e pensare pure che sono amici».

 

Tre film da regista, un quarto in arrivo. Da quanto covava progetti da regista?

«Tutto nacque per caso: avevo appuntamento con Rita Rusic, ai tempi moglie di Vittorio Cecchi Gori. Nell'andare a casa loro vivo un'odissea metropolitana che diventa un aneddoto che racconto alle cene. Enrico Lucherini disse: devi farci un corto e, a una premiazione, invita sul palco Cecchi Gori, che non sapeva niente, dicendo che produrrà il mio primo corto. Lo girai e così mi morse la tarantola di fare il regista».

 

Che successe nel tragitto fra le due case?

rocco papaleo

«Io abitavo al Pantheon e dovevo andare a Viale Platone. Decido di prendere un taxi, provo a prelevare ma il bancomat era scaduto. Allora, mi faccio prestare una bici, ma sullo stradario non erano segnate le altimetrie, la salita era pesante, la scalo. Arrivo in cima e la strada s' interrompe a un cancello. I passanti mi dicono di fare un giro diverso, era tutta salita, annaspo, sudo. Avevo diecimila lire in tasca, fermo un taxi, mi porta su, la strada è chiusa, torna giù, i soldi finiscono, mi ritrovo al punto di prima: scavalco il cancello e cado in una giungla, mi faccio largo fra i rami, precipito su una specie di rupe, atterro nel viale di casa Cecchi Gori in condizioni pietose e in ritardo. Rita, però, era più in ritardo di me».

 

bruno colella e rocco papaleo

Da lì, arriva «Basilicata Coast to coast».

«Mi ha permesso di approfondire il legame con la mia terra, conoscevo solo i paesi vicini a casa. Sono stato prima a New York che a Matera. Ho scoperto un Dna comune col mio popolo: un modo di vivere un po' modesto, discreto, in cui si cerca di non dar fastidio al prossimo». Le fece più piacere il David per miglior regista esordiente o per miglior musicista? «La risposta la dà la statua conservata: miglior musicista, l'altra l'ho data ai produttori. La musica rimane la mia vena principale».

 

Tentò pure Sanremo ma non la presero.

«Morandi mi disse che non volevano attori in gara. L'anno dopo mi chiamarono per affiancarlo e dissi: vengo, però voglio cantare la canzone che non mi avete preso l'anno scorso».

 

Un momento memorabile del Festival?

rocco papaleo 4

«Partiamo dal fatto che Morandi era il mio idolo. Arrivo a Bologna per andare a Sanremo con lui, scendo dal treno e c'era proprio lui che mi aspettava. Resto basito, penso: ma come, Morandi sta qua come uno normale. Poi mi dice: dobbiamo passare da casa di Adriano Celentano. Altro mio idolo.

 

Entro in un mondo: il mondo di Celentano, con lui che ci fa vedere il suo studio di registrazione e quello dove aggiusta gli orologi. E mi colpisce per quanto è dolce: non me l'aspettavo da uno così stravagante. Se c'è una cosa che non ho dismesso è la fascinazione per le star come le guardavo da giovane. Non mi sono mai sentito collega».

rocco papaleo onda su onda

 

Si riconosce nel monologo sulla donna ideale che è «la brutta che ti piace e tu gli piaci»?

«La bellezza è una suggestione che subisco, ma la cosa principale è che una donna devo aver voglia di ascoltarla».

 

In un'intervista, disse che il momento più alto della sua vita affettiva era stato con la sua ex moglie. È rimasto quello il momento alto?

«Sì, perché abbiamo avuto un figlio che è il mio centro sentimentale. Ho pure continuato a portare la fede. Però a destra. È un simbolo: se non ci fosse stato il figlio, non la porterei, ma c'è, e questo fa di noi un trio».

 

La fede non scoraggia le nuove fidanzate?

«Immagino di sì, tant' è che non sto con nessuna, ma se m' innamorassi ancora la toglierei».

rocco papaleo alessandro gassman onda su onda

 

Cos' è «Scordato», sua prossima regia?

«Posso dire poco, sto ancora montando. Parla di un accordatore di pianoforti che non è accordato col contesto, c'è una ragione e il film è una vita stonata. Mi sembra il mio film migliore».

 

Come le è venuto in mente di far recitare la cantante Giorgia?

«Perché sono innamorato di lei platonicamente. Ho sempre pensato che avesse una grossa carica di umanità. Vedevo in lei potenzialità da attrice per il sorriso che ha. Avevo ragione».

max tortora carlo verdone anna foglietta rocco papaleo si vive una volta sola

 

Al momento, lei è accordato o scordato?

«Non accordatissimo. Faccio fatica in questa fase storica così confusa. Infatti, sono in tournée con Peachum, una rilettura dell'Opera da tre soldi di Brecht, ora che il capitalismo sembra sia la ragione principale della nostra società».

 

Sui social, spesso, posta poesie. Un verso per chiudere quest'intervista?

«Uno da Piaceri di Brecht: un lungo elenco in cui mi ritrovo. Finisce così: scrivere, piantare, viaggiare, cantare, essere gentili».

elisabetta canalis belen rocco papaleo gianni morandielisabetta canalis belen rocco papaleorocco papaleoelisabetta canalis belen rocco papaleo

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...