piotta

"IL MIO OBIETTIVO E' SEMPRE STATO ARRIVARE CON IL RAP A TUTTI" - TOMMASO "PIOTTA" ZANELLO RACCONTA LA STORIA E L'EVOLUZIONE DEL RAP IN ITALIA - LA SCENA ROMANA CON PRIMO BROWN DEI "COR VELENO", DANNO E MASITO DEI "COLLE DER FOMENTO" E ICE ONE: "CI GODEVAMO VILLA ADA CON IL REGGAE, CANNETTE E PARTITE A PALLONE" - IL SUCCESSO DI "SUPERCAFONE": "A UN CERTO PUNTO CALIFANO SI SCAGLIÒ CONTRO DI ME. POI MI INVITÒ AL SUO COMPLEANNO E MI DISSE…" - VIDEO

Emanuela Del Frate per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

piotta

È diventato nazional popolare con il brano " Supercafone", ritratto tamarro dell'estate italiana di fine secolo, ma dietro la musica di Tommaso " Piotta" Zanello, 50 anni ad aprile c'è molto di più. Colto, autoironico, malinconico, è stato tra i primi ad animare la scena rap. Una storia che ripercorre nel suo nuovo libro - edito da Chinaski con una prefazione dei Manetti Bros - "Il primo Re( p). Alle origini del rap italico".

 

Qui distende i fili della memoria già disseminati nel brano "Di noi", dedicato a Primo Brown, scomparso nel 2016. Uno dei "quattro amici al bar" da cui parte tutto. Gli altri sono Danno e Masito dei Colle der Fomento che, con Piotta e Ice One, diedero vita alla Taverna Ottavo Colle: prima crew a rappare declinando l'hip hop nello slang romano.

 

piotta

Partiamo dal titolo: perché Il primo Re(p) romano?

«Capita che mi fermino per strada dicendomi: "Oh, sei stato il primo". Ci ho voluto giocare in modo ironico, come se andassi a raccontare le mie gesta, ma anche quelle di tutti gli altri che hanno vissuto quel periodo, un'epoca fa».

 

Perché definisce il suo libro una "non fiction novel"?

«Perché c'è una parte di vita vissuta ma non segue le regole delle autobiografie. C'è un ordine emotivo più che temporale. Durante il lockdown ho scritto ogni giorno un capitolo. Partivo da un flash, un ricordo, come se fosse una cartolina, infilandomici dentro per farla tornare in vita».

 

piotta con i cor veleno

Che ruolo ha avuto il benzinaio di viale Conca d'oro nella sua storia?

«Importantissimo. Il mio obiettivo è stato sempre lo stesso: arrivare con il rap a tutti. Lui era incuriosito dalla mia musica, ma non la capiva. E, alla fine, ci sono riuscito con "Spingo io", perché ha quella cantata a squarciagola, stiracchiata, sguaiata, un po' stonata da fischiettata romana».

 

Il libro è denso della sua Roma, quali sono i luoghi a cui è più legato?

«Villa Paganini, che rappresenta l'infanzia, poi c'è Villa Ada, posto imprescindibile per più di una generazione. Lì ci godevamo la Villa Ada Posse di Brusco: radiolone con il reggae, cannette e partite a pallone. Al Giulio Cesare ho incontrato il rap e Danno.

 

Di piazza Rondanini ho un ricordo forte perché è lì che ho conosciuto Primo, così come lo Stellarium, è un luogo del cuore, lì Masito trovò per me il nome Piotta. Ma c'è anche la Roma est di mio fratello Fabio, quella del Forte Prenestino - fu tra i primi ad animare quel luogo magico che ospitò anche le prime jam - . E della sua Torpignattara dove, ora che non c'è più, torno per immergermi nei libri che ha lasciato».

piotta e ice one

 

Nei suoi testi ci sono sempre state citazioni di film, il cinema torna anche nel libro. Come andarono le cose con Matteo Garrone?

«Ha girato molte scene di "Estate romana" sulla spiaggia di Capocotta dove "Supercafone" era perennemente presente. Garrone conosceva mio fratello, la sua chiamata mi arrivò al fisso di casa. La mia etichetta, però, si oppose e preferì dare il brano a un cinepanettone».

 

piotta

Anni dopo è arrivato su Netflix firmando la colonna sonora di "Suburra".  Com' è nata "7 vizi capitale"?

«Quella canzone nasce per "Roma nuda", film che avrebbe segnato il ritorno di Tomas Milian, accanto a Califano, una bomba che non uscì mai. La ripresi in mano anni dopo, volevo un sound che fosse nuovo, ma che avesse in sé anche la Roma più vecchia, così ho chiamato gli amici del Muro del canto».

 

piotta

 Di Franco Califano parla anche in "Supercafone", l'ha mai incontrato?

«A un certo punto, si scagliò contro di me per quella citazione. Poi, per riparare, mi invitò al suo compleanno e mi capì subito tanto che mi disse: "Va bene il rap, vanno bene le cose divertenti, ma tu devi tirare fuori Tommaso. Devi tirare fuori la tua parte più poetica».

piotta

 

Cosa ha condiviso con Jovanotti?

«Lorenzo è sempre presente. I suoi dischi, i programmi in radio e in tv sono stati fondamentali per noi per conoscere il rap e i nomi della scena. Poi ci siamo ritrovati spesso negli anni; ho cantato con lui al Flaminio, così come al suo primo Jova Beach Party».

 

piotta

Tra i tanti ricordi di persone che non ci sono più emergono, forti, quello di Primo e di suo fratello

«Era vivo quando ho scritto il libro, quindi parlo di lui come scrittore, come saggista, come fratello più grande. Non ho voluto declinare i verbi al passato, volevo che fosse un presente che non c'è più. David, purtroppo, è morto molto tempo prima: per fortuna restano le sue canzoni, così come restano i libri di Fabio».

 

Perché scrive di sentirsi simile a un personaggio di Zerocalcare?

«Siamo come Ulisse che, dopo svariate peripezie, torna sempre al punto di partenza, arricchito dal viaggio che ha fatto. Pronto a ripartire subito, ma, avendo sempre chiaro che il viaggio è bello perché c'è il ritorno, a volte anche simbolico, a Roma».

tommaso zanello er piotta con davide desario foto di baccoPIOTTA LUDWIG IL PAGANTEFabrizio Tomasello ER PIOTTA tommaso zanella er piottail segreto del giaguaro piottapiotta piotta super cafonepiotta e davide desariopiotta supercafonepiottaer piotta tommaso zanello2013 er piotta e la karl du pigne'er piotta tommaso zanello foto di baccogaia de scalzi col piotta tomaso zanello foto di baccomassimo marino festa viviroma 10 anni ciak reo confesso piotta flaminio maphia 1999PIOTTA COVER

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?