"PICCOLO" GRANDE ADDIO - DOPO 22 ANNI, SERGIO ESCOBAR ABBANDONA LA DIREZIONE DAL PICCOLO TEATRO DI MILANO: "“IL 31 LUGLIO LASCIO"  – L’ANNUNCIO IN UNA LETTERA A FRANCESCHINI - IL SINDACO DI MILANO, BEPPE SALA, HA ELOGIATO LA CURA CON CUI ESCOBAR HA GESTITO ANCHE L'EMERGENZA SANITARIA – SALVATORE CARRUBBA, PRESIDENTE DEL CDA DEL PICCOLO: "HO ACCOLTO LA NOTIZIA CON DISPIACERE” 

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Katia Ippaso per “il Messaggero”

 

sergio escobar sergio escobar

Sergio Escobar non sarà più direttore della Fondazione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa che ha guidato dal 1998, data della morte di Giorgio Strehler. In una lettera di dimissioni inviata al ministro Franceschini, dichiara di voler anticipare al 31 luglio la naturale e formale scadenza del 30 settembre, che lo stesso direttore si era impegnato a prolungare fino al 30 novembre, in virtù della particolare situazione legata all'emergenza coronavirus.

 

«Sergio Escobar ha guidato il Piccolo Teatro con passione e autorevolezza, ottenendo risultati importanti dal punto di vista artistico, di pubblico ed economico», ha commentato il ministro per i Beni e le Attività Culturali.

 

LA CURA

Mentre il sindaco di Milano Beppe Sala ha elogiato la cura con cui Escobar ha gestito anche l'emergenza sanitaria, aggiungendo: «Il Piccolo ha sempre saputo parlare a Milano e al mondo, coniugando vocazione internazionale e cittadina». «Si tratta sicuramente di motivi personali. Io stesso ho accolto la notizia con dispiacere», dice Salvatore Carrubba, presidente del Cda del Piccolo. «Spero soltanto che la decisione sia meditata. Al di là dei sentimenti, bisognerà accelerare le procedure per la nomina del nuovo direttore».

sergio escobar sergio escobar

 

Quindi non più un bando, ma una chiamata diretta, o almeno uno snellimento della modalità. Quattro i nomi, tutti d'area nordica, che circolano in questo momento: il regista Carmelo Rifici, direttore della Scuola d'attori del Piccolo e di Luganoinscena; Filippo Fonsatti, direttore del Teatro Stabile di Torino, Umberto Angelini, curatore artistico del Teatro dell'Arte; e Antonio Calbi, oggi all'Inda di Siracusa. Ma è probabile che la carta vincente sia ancora tutta da giocare.

 

D'altro canto l'impresa non è facile, se consideriamo la storia del Piccolo Teatro di Milano, fondato da Giorgio Strehler e Paolo Grassi nel 1947.

 

«Nasce un Teatro d'Arte per tutti, un luogo dove una comunità liberamente riunita rivela se stessa: li aiuterà nella loro vita individuale e nella loro responsabilità sociale», si legge nel manifesto fondativo. Paolo Grassi rimarrà direttore del Piccolo fino al 1972, per poi lasciare alla vedova, Nina Vinchi Grassi, la conduzione fino ai primi Anni Novanta.

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L'ARRIVO NEL 1988

Nel 1998 arriva Sergio Escobar. È sotto la sua effettiva direzione (il termine direttore effettivo fu impresso nello statuto del 1947 da Grassi e Strehler, che ebbero la lungimiranza di dividere la parte artistica da quella organizzativa) che viene chiamato a Milano Luca Ronconi, formalmente consulente artistico del direttore dal 1999 fino alla data della sua morte, avvenuta il 21 febbraio 2015. Oggi è il drammaturgo Stefano Massini, autore della pluripremiata Lehman Trilogy, l'ultimo spettacolo diretto da Ronconi, ad esercitare il ruolo di consulente artistico.

 

L'EUROPA

salvatore carrubba salvatore carrubba

Riconosciuto nel 2014 Teatro d'Europa, il Piccolo è l'unica istituzione teatrale italiana che prevede la nomina del direttore dal ministro dei Beni e le Attività Culturali su proposta del cda del Piccolo. Sarà quindi compito di Franceschini trovare, in accordo con i soci fondatori e il cda, la figura che erediterà questo gigantesco patrimonio culturale, coniugando al futuro l'immagine del «Teatro d'Arte per Tutti». Intanto, già stamattina il cda si riunisce in maniera informale.

beppe sala legge se stesso beppe sala legge se stesso

 

«Escobar ci presenterà la prima parte della prossima stagione che a breve comunicheremo alla stampa», conclude Carrubba. «Per il futuro, mi auguro che si riesca a trovare un'intesa perché vengano mantenuti tre requisiti: la qualità della programmazione, la natura internazionale, l'autonomia che ci ha sempre contraddistinto».

sergio escobar sergio escobar

 

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