michieletto

"QUESTA VOLTA L'OPERA D'ARTE SARETE VOI" – DAMIANO MICHIELETTO A VENEZIA CON UNA INSTALLAZIONE ("ARCHÈUS. LABIRINTO MOZART") PER LA BIENNALE – LO SPETTATORE È CHIAMATO A FARE UN CAMMINO DI SCOPERTA E INIZIAZIONE LUNGO UN ITINERARIO DI 160 METRI SEMPRE NEL BUIO, SALVO QUANDO ENTRA NELLE STANZE - IL 22 FEBBRAIO ALLA FENICE DEBUTTERÀ LA PRIMA OPERA LIRICA IN DIALETTO, LE "BARUFFE CHIOZZOTTE" DA GOLDONI, DI CUI È REGISTA E LIBRETTISTA

Anna Bandettini per "la Repubblica"

 

MICHIELETTO BIENNALE

Si inizia da lì, da un imbuto gigantesco, otto metri di altezza, che via via si restringe e porta in un labirinto buio dove comincia a prendere corpo che non sarà solo una mostra, né uno spettacolo ma un personalissimo viaggio, concreto ma irreale.

 

«Sarà come prendersi un tempo per sé, per fare una esperienza interiore», dice l'infaticabile Damiano Michieletto, regista d'opera che piace incondizionatamente o non piace affatto ma che si avvicina ai 46 lavorando sempre come un forsennato. In questi giorni è a Venezia, per una cosa un po' strana: sta costruendo, a Forte Marghera, 850 metri quadrati di ex fortezza ottocentesca in terra ferma («posto stupendo», dice), lo spazio di Archèus. Labirinto Mozart, un progetto speciale e interdisciplinare della Biennale, una installazione di arte, teatro, musica immersiva, da "percorrere e vivere".

 

MICHIELETTO

Si aprirà, per i 1600 anni della città e del Carnevale, il 18 febbraio, a pochi giorni dal debutto assoluto sempre a Venezia, il 22 alla Fenice, della prima opera lirica in dialetto, Le Baruffe chiozzotte da Goldoni, di cui è regista e librettista esordiente insieme a Giorgio Battistelli, Leone d'oro per la musica alla Biennale 2022, autore della partitura.

 

MICHIELETTO ARCHEUS

Archèus è «uno spazio dove chi entra fa un'esperienza visiva e percettiva», dice il regista: si entra in una sorta di antro e si cammina nel buio, accompagnati solo dalle note del Flauto Magico elaborate elettronicamente. Lungo il percorso si aprono cinque stanze allestite "teatralmente" con una serie di sorprese, "wunderkammer", camere delle meraviglie, come le chiama Roberto Ciccutto, il presidente della Biennale di Venezia, entusiasta sostenitore del progetto, inserita nei programmi dell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee (Asac) «che io considero la settima arte della Biennale - spiega il presidente - e che troverà sempre più vitalità, una volta ultimata la sede all'Arsenale.

 

Vogliamo infatti sviluppare sempre più l'interdisciplinarità tra i vari settori della Biennale», anche su iniziative di alta divulgazione popolare come vuole essere Archèus, a ingresso libero pensando anche alle famiglie, e aperto fino al 5 giugno, incrociando così anche la Biennale Arte e i suoi forse più esigenti visitatori.

 

roberto cicutto foto di bacco

Michieletto, qual è il perno del progetto?

«Il pubblico, che è il vero protagonista. Come nel Flauto Magico Tamino e l'amata Pamina vagano alla scoperta della luce e della saggezza, così qui lo spettatore è chiamato a fare un cammino di scoperta e iniziazione, a cambiare il suo sguardo lungo un itinerario di 160 metri sempre nel buio, salvo quando entra nelle stanze».

 

Perché il buio?

«Perché è un'esperienza sconosciuta. Dov' è oggi il buio totale? Siamo immersi nella luce, sempre anche di notte, c'è la spia della sveglia, del cellulare....Io volevo creare una rottura con la dimensione quotidiana della nostra vita. Di solito, poi, il buio è legato alla paura, invece è una cosa naturale, risveglia i sensi, a cominciare dall'ascolto della musica che risuonerà da fonti nascoste, da cercare perché come ne Il flauto magico anche nel cammino di Archèus c'è un aspetto ludico, la favola, lo stupore e, spero, la scoperta interiore».

 

Cosa succede nelle stanze?

gianni schicchi di michieletto 2

«La prima stanza, per esempio, suggerisce un trauma, una rottura con ciò che abbiamo lasciato alle spalle e c'è una automobile sfasciata dalla cui radio uscirà appunto la musica, poi via via sempre attraversando il buio ci saranno altre suggestioni, fino a una luce avvolgente, un grande uovo da cui rinascere. E da lì, spero si esca con la voglia di ricominciare».

 

Tutt' altra temperatura da quella di Le baruffe della Fenice.

damiano michieletto

«Battiselli ha scritto una partitura dal ritmo martellante, nervoso, come lo sono gli umori dei chioggiotti chiusi, inquieti e litigiosi che Goldoni racconta. Ho solo aggiunto all'originale un prologo dove le parole del testo prese a caso e messe una di seguito all'altra, "can, sassin, vai in malora, frascona, sgagassera" sembrano un rap acido, perfetto per entrare nel mood della storia».

 

È sempre dell'idea di fare il suo primo film-fiction?

«Lo farò, spero a fine anno. Un vero film, dopo il Gianni Schicchi che però è un film-opera. Prima mi aspettano mesi pieni: dopo Venezia, Parigi per Giulio Cesare in Egitto di Häendel, poi il Bolscioi con L'angelo di fuoco di Prokofiev e questa estate Caracalla, a cui tengo molto perché metto in scena La Messa di Bernstein, un'opera figlia del multiculturalismo, con street chorus, rock, blues... Io ci porterò anche delle gru per uno spettacolo contro i muri, anche mentali, che spero sarà potente».

carlo fuortes damiano michieletto foto di bacco (2)roberto cicutto alberto barberaMICHIELETTO 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)