pingitore

"SE OGGI QUALCUNO MI ACCUSASSE DI SESSISMO PER IL BAGAGLINO? MA CHI SE NE FREGA!” – PIER FRANCESCO PINGITORE SCATENATO A RADIO 2: “BUTTANO GIU' LE STATUE DI CRISTOFORO COLOMBO, FIGURIAMOCI SE NON POSSONO CRITICARE ME. SIAMO IN UN'EPOCA CHE SI AVVIA VERSO LA BARBARIE. LA SATIRA E' PARTE DEL SISTEMA, CHI DICE IL CONTRARIO E' IN MALAFEDE. QUELLA SERA IN CUI VENNE ANDREOTTI...".

Da "I Lunatici - Radio 2"

 

pier francesco pingitore foto di bacco (4)

Pier Francesco Pingitore è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei, live anche su Rai 2 sempre dal lunedì al venerdì notte più o meno tra l'una e le due e trenta.

 

Pingitore ha parlato del Bagaglino: "Il mio nome è legato al Bagaglino? E' una soddisfazione! E' una creatura che ho creato assieme ad alcuni amici nel 1965 e che ancora è viva. Non credo ci siano altri esempi così longevi. E poi mi è particolarmente caro perché il Bagaglino è nato tra amici, senza nessuna dipendenza di nessun tipo. Mettemmo quattro soldi ciascuno chiedendo un prestito e da lì cominciammo in piena e totale indipendenza. Un vanto nella mia vita è quello di essere stato sempre indipendente. Ho fatto sempre tutto quello che ho voluto nel bene e nel male. Come reagiva la politica alla nostra satira? Andreotti una sera venne ospite e facemmo quattordici milioni di spettatori.

pamela prati pier francesco pingitore

 

Sono cifre che appartengono ad altre epoche. Lui era un uomo intelligente, capiva che la satira aveva una funzione attinente alla vita politica. La satira non serve per fare le rivoluzione, è una valvola di sfogo perché certe situazioni non raggiungano una condizione di malessere tale che possa poi portarle ad esplodere in altro modo. Nessun politico ci ha mai manifestato rabbia per quello che dicevamo. Si può dire tutto, ma lo si deve fare nel modo giusto. La satira è parte del sistema. Chi dice il contrario forse è in malafede o dice una sciocchezza".

pier francesco pingitore con martufello foto di bacco

 

Ancora Pingitore sul Bagaglino: "Gli uomini che l'hanno più caratterizzato? Pippo Franco, Oreste Lionello, Leo Gullotta, Martufello. Le donne? Io resto legato a tutte. Da Pamela Prati a Valeria Marini a Matilde Brandi, resto legato a loro, ho sempre rapporti. Sono persone che sono diventate anche amiche. Se oggi qualcuno mi accuserebbe di sessismo per la presenza della donna nel bagaglino? E che me ne frega a me! Oggi ti accusano di tutto. Buttano giù le statue di Cristoforo Colombo, figuriamoci se non possono accusare me di sessismo o di altro.

 

Si sta instaurando il regno dell'ignoranza, la gente non sa nulla, questi poveri ragazzini che vanno imbrattando e rovesciando statue neanche sanno quello che fanno. Agiscono per sentito dire, per superficiali anatemi che vengono gettati senza capire che ogni epoca ha le sue regole. Siamo in un'era che si avvia verso la barbarie. L'ultima volta che ho pianto? Tanti anni fa, quando è morta mia madre".

 

mario castellacci pingitore wendy

Pingitore ha parlato del momento che stiamo vivendo: "Come sta l'italiano medio? Lo vedo sconcertato. Non c'è più nessuna certezza. Né di vita, né nella religione, né nella politica. Credo che questa lunga 'vacanza' abbia fatto piuttosto male, non bene. Prima che ci si riprenda passerà tanto tempo. La gente deve riacquistare fiducia. Che l'italiano sia sconcertato lo si vede anche dalle elezioni. La metà delle persone non è andata a votare. Questo qualcosa vuol dire. Gli ultimi due anni sono stati contrassegnati prima dal lockdown, poi da questo fatto dei vaccini.

 

pamela prati pier francesco pingitore valeria marini

Non dimentico le file ai supermercati, le autocertificazioni. Io non ho provato tanto malessere, vivo molto dentro casa. Anche se il senso di non poter uscire, andare al cinema o al bar, pesa. Anche se poi uno non ci va, l'idea di non poterlo fare è pesante. Ho occupato il tempo scrivendo il mio ultimo libro, 'Confessioni spudorate'. Mi sono divertito nello scriverlo, è un libro non comico, né triste. Il divertimento consiste nel fare qualcosa che piace, che diverte, che toglie dalla preoccupazione e dalla noia".

pier francesco pingitore foto di bacco (3)pingitore prati marinipier francesco pingitore foto di bacco (1)pierfrancesco pingitore foto andrea arrigapierfrancesco pingitorepingitore renzipingitore tra pamela prati e valeria marinipingitorepratiberlusconi al bagaglino con pingitore 8berlusconi al bagaglino con pingitore 9bomboloberlusconi al bagaglino con pingitore 11berlusconi al bagaglino con pingitore 10renato brunetta pierfrancesco pingitorepingitore castellaccirenato brunetta pierfrancesco pingitore laura boldrini (3)lionelloberlusconi al bagaglino con pingitore 4berlusconi al bagaglino con pingitore 7pingitore 1pingitore berlusconiPINGITORE 16pingitore coverpier francesco pingitore foto di bacco (2)

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…