salini zappia

RAI IN THE SKY (PIGLIA SCHIAFFI) - IL TRIBUNALE BOCCIA IL RICORSO DI URGENZA DI VIALE MAZZINI INTENZIONATA AD AVERE PER LA PROSSIMA STAGIONE I MATCH IN CHIARO DELLA CHAMPIONS. CI SARÀ INVECE UN ACCORDO TRA SKY E MEDIASET…

 

 

Andrea Biondi per www.ilsole24ore.com

 

Sky vince nella contesta giudiziaria con la Rai sulla Champions. Il tribunale, a quanto risulta al Sole 24 Ore, ha dato ragione a Sky respingendo il ricorso d’urgenza che la stessa Rai aveva lanciato contro la pay tv della galassia Comcast relativamente alla Champions League. E adesso si va dritti verso l’accordo fra Sky e Mediaset per i prossimi due anni, con il Gruppo di Cologno a trasmettere le partite in chiaro della massima competizione europea per le prossime due stagioni. A quanto risulta al Sole 24 Ore l’intesa sarebbe già stata raggiunta ma per ora non ci sono conferme ufficiali.

fabrizio salini mara venier alberto matano al premio biagio agnes

 

Un minimo di storia per capire. Dopo il triennio della Champions su Mediaset, per il 2018-21 i diritti sono stati riconquistati da Sky per circa 900 milioni in totale. A gennaio 2018, Sky e Rai hanno siglato un accordo per consentire alla tv pubblica di trasmettere in chiaro un match del mercoledì a scelta, le due semifinali, la finale e la Supercoppa Europea. Il tutto per una cifra che sarebbe attorno ai 40 milioni annui.

 

 

L’accordo prevedeva dopo il primo anno – riguardante Champions League, Supercoppa Europea e Gran Premio d'Italia di Formula Uno – un diritto d’opzione in favore della Rai, senza costi aggiuntivi, da esercitare entro il 31 gennaio per acquisire i diritti delle successive due edizioni. Il Cda Rai ha così fatto, ma proprio qui si innesta la divergenza di vedute fra Sky e Rai.

 

L'intesa fra le due società – raggiunta prima che si attribuissero i diritti della Serie A, cosa avvenuta a giugno 2018 – prevedeva un diritto d'opzione condizionato al fatto che per i campionati 2018-21 la media company di Comcast avesse diritti pari al triennio precedente. Cosa che secondo Sky non si è verificata (viste le 3 partite a settimana finite a Dazn).

fabrizio salini marcello foa

 

Che la faccenda non stesse andando per il verso giusto doveva essere chiaro in Rai già da qualche tempo vista la richiesta di un parere a Enrico Laghi, approdato poi a una conclusione differente rispetto a quella di Sky, e cioè che per il 2018-21 la pay tv avrebbe diritti addirittura superiori rispetto al triennio precedente. Da qui la decisione Rai: procedere all'esercizio dell'opzione per le due annualità successive pur nella consapevolezza, evidenziata ufficialmente, di una possibile controversia in sede giudiziale.

 

Di certo dalle parti di Sky l’hanno pensata e la pensano diversamente ritenendo i diritti a disposizione inferiori al triennio precedente. La pay tv fa affidamento sulla diffida Agcom a Sky del 16 ottobre (488/18/CONS) per non aver concesso il diritto di recesso gratuito ai propri abbonati in occasione della rimodulazione del pacchetto “Sky Calcio”, vista la modifica di contenuti che «può ritenersi oggettiva e rilevante».

corsa champions

 

Di opzione per il pacchetto Sky Calcio 2018-19 «modificata e significativamente ridimensionata» scrive anche l'Antitrust nel suo avviso di procedimento istruttorio (PS11232).

 

A inizio maggio quindi Rai ha presentato un ricorso ex articolo 700 in merito alla disputa sorta con Sky sul contratto per la trasmissione in chiaro delle partite di Champions League di calcio. Con l’azione legale Rai chiedeva al giudice di riconoscere la validità della opzione esercitata da Rai per trasmettere le partite anche nella prossima stagione e, in seconda battuta, di impedire a Sky (che ritiene l’opzione non più valida) di negoziare con terzi un nuovo contratto.

andrea zappia

 

Sky, come detto, ha ritenuto che l’opzione non fosse più esercitabile da Rai in quanto non si è avverata una delle condizioni previste dal contratto, cioè che il gruppo americano detenesse i diritti sull'intero pacchetto di partite del campionato di Serie A.

 

Da qui le vie legali con Sky che, assistita dallo studio legale Cleary Gottlieb, ha avuto la meglio avendo il tribunale non accolto il ricordo d’urgenza di Viale Mazzini.

 

A questo punto Rai potrà fare reclamo, sempre d’urgenza. Ma l’opzione più possibile per uscire dall’impasse è l’apertura di un tavolo negoziale. Spettatore interessato Mediaset. Il gruppo di Cologno è pronto a subentrare e a trasmettere le partite la prossima stagione.

 

maximo ibarra 1

Nel pomeriggio Viale Mazzini ha diffuso una nota commentando che «in merito al ricorso presentato dalla Rai il tribunale di Milano non ha affrontato il merito della questione, limitandosi a rilevare la mancanza dei requisiti per una pronuncia d’urgenza. La Rai ricorrerà per vedere riconosciute le proprie ragioni e assicurare al proprio pubblico la visione delle partite di Champions League per le prossime due stagioni».

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”