antonio ricci nicola lagioia

RICCI E CAPRICCI – PERCHÉ “STRISCIA LA NOTIZIA” HA PRESO DI MIRA NICOLA LAGIOIA RICICCIANDO LE VECCHIE FRASI SESSISTE SU MELISSA P? È UNA VENDETTA DI ANTONIO RICCI ALLA STRONCATURA DI "DRIVE IN", CONTENUTA NEL ROMANZO "RIPORTANDO TUTTO A CASA", DEL 2009 – FULVIO ABBATE E LE (NON) RISPOSTE DELLE SCRITTRICI ALLA POLEMICA DEL TG SATIRICO: “IL SOTTOTESTO È SEMPLICE: NOI NON RICONOSCIAMO AUTORITÀ MORALE ALCUNA A "STRISCIA", CIOÈ A RICCI, ERGO ALL’EMPIO BERLUSCONI, NOI SIAMO LA RADIOTRE DI SINIBALDI-LIPPERINI; IL NOSTRO RE SOLE È SEMMAI VELTRONI…” - LA REPLICA DEL "GABIBBO": "FULVIO ABBATE HA TOPPATO. L'EMPIO BERLUSCONI È PIUTTOSTO RICONDUCIBILE AI DUE AUTORI IN QUESTIONE, DI CUI È L'EDITORE..."

STRISCIA LA NOTIZIA, IL SERVIZIO DI RAJAE DAL SALONE DEL LIBRO

il servizio di striscia la notizia dal salone del libro di torino 7

 

 

1 - LAGIOIA, STRISCIA, MELISSA E VECCHIE RUGGINI

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

Al Salone si punta all'alta Letteratura, ma a volte si scivola nella bassa polemica. Fra gli stand, un po' meno sui giornali, troppo allineati alla manifestazione, si chiacchiera sul caso Ricci-Lagioia.

 

NICOLA LAGIOIA

L'inviata di Striscia la notizia Rajae Bezzaz da giorni mette sotto attacco il direttore del Salone per una frase sessista di molti anni fa contro la scrittrice Melissa Panarello, all'epoca la Melissa P. di Cento colpi di spazzola, frase così pesante che se l'avesse detta un giornalista del Giornale lo avrebbero radiato dall'Ordine.

 

Lagioia si è scusato, mentre il Comitato di salute pubblica del Salone gli ha stretto intorno un cordone sanitario difensivo, fatto soprattutto di silenzio. Intanto da due giorni un gruppo di iperfemministe manifesta fuori dal Lingotto contro Lagioia, distribuendo volantini (ieri c'era un banchetto per raccogliere firme di protesta).

 

E così ecco condannato per sessismo il direttore del Salone più inclusivo che si possa immaginare. Morale: chi di politicamente corretto pontifica, di politicamente corretto si strangola. Intanto, Striscia continua a picchiare duro.

 

NICOLA LAGIOIA - RIPORTANDO TUTTO A CASA

Secondo Rajae Bezzaz - suo anche il sondaggio per capire quanti spettatori sono favorevoli alle dimissioni di Lagioia (65%) - «Le parole sono pietre: l'importante è non dimenticare la storia, soprattutto di questi tempi in cui l'indignazione su temi come il sessismo e le discriminazioni è altissima e spesso pure retroattiva». Ha le sue ragioni.

 

Come ce le ha Lagioia: Antonio Ricci, uno che le cose se le lega all'Auditel, rimase malissimo quando, era il 2009, Lagioia nel romanzo Riportando tutto a casa infilò una micidiale stroncatura del suo Drive In...

 

Che poi. La cosa strana poi, non è tanto che Melissa Panarello oggi collabori a un podcast con la moglie di Lagioia, presentato qui al Salone. Ma che nel programma del Lingotto svetti quello di Lorenzo Beccati, scrittore e storico autore di Striscia la notizia e di Drive In.

Com' è piccolo (in tanti sensi) il Salone.

antonio ricci

 

2 - MAIL DI FULVIO ABBATE A DAGOSPIA

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Il silenzio risentito delle scrittrici che addirittura reagiscono piccate, con tono di lesa maestà danti al microfono dell'inviata di "Striscia la notizia" al Salone del libro di Torino sul caso Nicola Lagioia-Melissa Panarello conferma plasticamente, antropologicamente, rionalmente la sostanza di ciò che si ha modo di definire “amichettismo”, cioè un patto di appartenenza assoluto ed esclusivo che sembra cancellare ogni dialettica o ancor peggio uccide il bene dell’ironia.

fulvio abbate foto di bacco (1)

 

La palma d’oro in questa storia va alla scrittrice Chiara Valerio che così risponde risoluta alla cronista: "Trovo la domanda molto sgradevole!" (sic).

 

Con sicumera di chi sembra dire a noi nulla importa di questa “provocazione”, a noi è gradita la stima di Concita De Gregorio, nulla ci importa di Antonio Ricci, dunque possiamo ritenerci culturalmente autosufficienti. Cui ancora segue quel non meno risentito "Sto lavorando" di tal Carlotta Vagnoli.

il servizio di striscia la notizia dal salone del libro di torino 6

 

Alla fine, ciò che appare agli occhi è una pagina di inenarrabile assenza di estro e, ripeto, di ironia; reticenza imbarazzante.

 

il servizio di striscia la notizia dal salone del libro di torino 1

Per chi dovesse ignorare l’antefatto, anni fa, forse venti, in un accesso di polemica letteraria, usando un’iperbole che sarebbe certamente piaciuta a un Louis-Ferdinand Céline, l'attuale direttore del Salone, Nicola Lagioia, appunto, aveva così commentato la sostanza dell'opera letteraria di Melissa P.:

 

«Con lei c’è una sola cosa da fare. La prendi. La metti a novanta appoggiata a un tavolo. Poi prendi Lolita di Nabokov. Strappi le pagine. Gliele infili una per una nel culo. Dopo un po’, per osmosi, qualcosa assimila per forza».

 

La sensazione finale della querelle mostra un infelice e asserragliato in se stesso tinello letterario convinto di sé, segnato dall'assenza di vere individualità; sprezzante conformismo da comitiva.

 

VOLANTINI CONTRO LAGIOIA

Compreso il sottotesto moralistico implicito: con noi è "Fahrenheit" di Radiotre, mica "Striscia" che ci fa semplicemente orrore; parole assolutamente simmetriche a ciò che potrebbe pronunciare Nanni Moretti davanti allo spettro di Berlusconi.

 

Qualcuno, comprensibilmente, potrebbe obiettare, riferendosi alle parole “sgradevoli” di Lagioia, che si tratti di una battuta vecchia di vent’anni, e come tale caduta “in prescrizione”.

 

Vero, ma al contrario il senso d’appartenenza ora e sempre “amichettistica” in questa vicenda non sembra mai cancellarsi, andare in prescrizione, così come l’assenza di ironia. Da cui reazioni degne di chi è convinto della propria superiorità morale.

chiara tagliaferri 2

 

Eppure sarebbe bastata, ripeto, una risposta ironica, adulta, lontana dal livoroso gne-gne letterario adolescenziale per chiudere la cosa; e invece su tutto alla fine prevale la difesa d’ufficio dell’amichetto Nicola.

 

Nessuna individualità, solo l’impressione di comitiva complice, tutti in pullman verso Ansedonia a cantare “La canzone del sole” di Lucio Battisti, o piuttosto “Che coss’è l’amor” di Vinicio Capossela.

 

melissa panarello

Il sottotesto del loro rifiuto a commentare è semplice: noi non riconosciamo autorità morale alcuna a "Striscia", cioè a Ricci, ergo all’empio Berlusconi, noi siamo la Radiotre di Sinibaldi-Lipperini; il nostro Re Sole è semmai Veltroni.

 

Se solo ci fosse stata invece Felpa Iemma, l’apprezzata autrice dei romanzi-bestseller “Perdite bianche” e infine proprio “Le amichette”, lei, sì, avrebbe trovato le parole esatte, la risata seppellitrice. 

 

 

 

il servizio di striscia la notizia dal salone del libro di torino 4

Fulvio Abbate

 

 

3 - LA REPLICA DEL GABIBBO A FULVIO ABBATE

 

Caro Dago,

Fulvio Abbate ha toppato. L’empio Berlusconi è piuttosto riconducibile ai due autori in questione, di cui è l’editore. Ricordiamo infatti che Melissa Panarello pubblica con Mondadori  e  Nicola Lagioia è il cocchino  di Einaudi (Berlusconi).

 

Cordialità

Il Gabibbo

 

 

marino sinibaldi foto di baccoCHIARA VALERIOmarino sinibaldi foto di bacco

 

antonio ricci

 

melissa panarello

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?