Marco Giusti per Dagospia
Si comincia con “Megalopolis” di Francis Coppola a Cinecittà alla presenza del glorioso regista e si procede con qualcosa come cento film che si vedranno tra il 16 e il 27 ottobre. Qualcosa di buono, nel programma della 19° edizione della Festa del Cinema di Roma, rivelato stamane dalla direttrice Paola Malanga, al suo terzo anno, e dal nuovo Presidente della Fondazione Cinema per Roma, un debordante Salvo Nastasi, che ha preso il posto del più esperto di cinema Gianluca Farinelli, ci sarà.
Tra l’ultima stagione di “L’amica geniale”, diretta da Laura Bispuri, la serie “Piedone” con Salvatore Esposito nuovo Bud Spencer, il film di fiction su Berlinguer diretto da Andrea Segre, “Berliguer.
La grande ambizione”, con Elio Germano, Paolo Pierobon, Elena Radonicic, Francesco Aquaroli, Andrea Pennacchi, il “Modi” diretto da Johnny Depp con Riccardo Scamarcio protagonista, “he Dead Don't Hurt”, secondo film diretto da Viggo Mortensen, un nuovo film dei Manetti bros, “U. S. Palmese”, con Rocco Papaleo, Blaise Afonso, un nuovo film di Gabriele Muccino, “Fino alla fine”, uno di Michele Placido, “Eterno visionario” con Fabrizio bentivoglio nei panni di Pirandello.
O l’atteso “Hey, Joe” di Claudio Giovannesi che aveva imbarazzato Venezia per la presenza di James Franco protagonista, accusato di molestie. Sono 18 i film in concorso, provenienti da ben 29 paesi, dal finlandese “100 Litres of Gold” di Teemu Nikki al colombiano “Querido tropico” di Ana Endara con Paulina Garcia, dall’americano “Jazzy” di Marina Maltz, prodotto e interpretato da Lily Gladstone su due ragazze lakota a “Reading Lolita in Tehran” di Eran Rikles con Golshifteh Farahani, da “The Trainer” di Tony Kaye con Tony Schnabel, Julia Foxx, Paris Hilton a “Creedy People” di Potsy Ponciroli con John Gordon Levitt, da ispano-italo-svizzero “Polvo Seran” di Carlos Marques-Marcet con Ángela Molina, Alfredo Castro.
Ci sono anche quattro film italiani, l’opera prima “L’albero” di Sara Petraglia, figlia dello sceneggiatore Sandro Petraglia, con Tecla Insolia e Carlotta Gamba, e per compensare il biopic su Berlinguer di Segre (magari non è così, ma sembra proprio così) sia il nuovo film di Luca Barbareschi girato a Filicudi, “Paradiso in vendita” con Bruno Todeschini e Donatella Finocchiaro, sia un film di Elisabetta Sgarbi, “L’isola degli idealisti”, tratto da un romanzo di Giorgio Scerbanenco, con Tommaso Ragno, Elena Radonicich, Renato Carpinteri, Antonio Rezza. Aiuto!
Ma sembra di totale culto, nella sezione Freestyle, anche “Marko Polo” di Elisa Fuksas con Iaia Forte Barbara Alberti e tutta la famiglia Fuksa. Questa la storia.
“Quando la regista Elisa Fuksas apprende dell’improvvisa interruzione del film a cui stava lavorando, progettato per anni e incentrato sul suo percorso di conversione al cattolicesimo, tutto nella sua vita inizia a vacillare. Compresa la sua fede.
Decide così d’intraprendere una crociera verso Medjugorje accompagnata da sua sorella, dalla sceneggiatrice e dall’attore protagonista del film fallito e... dalla Madonna”. Sono già lì. Ma c’è anche un Re Lear diretto e interpretato da Alessandro Preziosi tra le scenografie di Pistoletto, “Aspettando Red Lear”.
O il documentario di Sonia Bergamasco sulla Duse, “Duse, The Greatest”, o quello di Lee Shulman sul fotografo Martin Parr, “I Am Martin Parr”. Troviamo altri film italiani nella sezione “Grand Public”, cioè “La casa degli sguardi” di Luca Zingaretti con Gianmarco Franchini, “Nottefonda” di Giuseppe Miale Di Mauro, ultimo film prodotto dallo scomparso Gaetano Di Vaio con Francesco e Mario Di Leva, “Ciao bambino” di Edgardo Pistone.
Il pubblico troverà magari qualcosa di più accattivante nelle riproposte di film di Cannes, come “The Substance” di Coralie Fargeat con Demi Moore e Margaret Qualley, o in film più popolari come “Conclave” di Edward Berger con Ralph Fiennes e Stanely Tucci, “Saturday Night” di Jason Reitman con Elle Hunt, il potente horror “Lonlegs” di Oz Perkink, figlio di Anthony, con Maika Monroe e Nicholas Cage, nel ritrovamento e restauro di “Stop Making Sense”, il documentario sui Talking Heads di Jonathan Demme che verrà presentato a Roma da Jerry Harrison.
Tra i documentari c’è di tutto, anche molto calcio, come dimostrano “Tommaso, il calcio a colori di Matestrelli” di Francesco Cordio sull’allenatore della Lazio e “Cattivi maestri” di Roberto Orazi sugli abusi del mondo del calcio. Trionfano i film su Napoli, un documentario su Mario Merola, “Il re di Napoli” di Massimo Ferrari, e uno sui 120 anni della Titanus dei napoletanissimi Lombardo. Ma soprattutto c’è il docu film che abbiamo girato con Ciro Ippolito questa estate “C’era una volta Napoli”, low-low-low budget, dedicato al cinema girato a Napoli e alla figura stessa di Ciro, il più indipendente dei registi italiani, ideatore dei Merola movies, regista di capolavori stracult come “Alien 2”, “Arrapaho”, “Lacrime napulitane”.
Erano vent’anni che non faceva un film. Tra le serie occhio a “Miss Fallaci” di Pippo Mezzapesa con Miriam Leone che fa la Fallaci, la terza stagione di “Vita da Carlo” di e con Carlo Verdone, che vedrà grandi partecipazioni, come Maccio Capatonda, Gianna Nannini, Zucchero Fornaciari, Nino D’angelo e perfino Roberto D’agostino.
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