carmelo bene

AL DI LA’ DEL BENE E DEL MALE – "DOPO LA MIA MORTE, SE VOLETE, CON LE MIE CENERI, FATECI UNA TORTA" – A 20 ANNI DALLA SCOMPARSA DI CARMELO BENE, JEAN PAUL MANGANARO, BIOGRAFO E TRADUTTORE FRANCESE, LO RICORDA IN UN LIBRO – “E’ STATO UN PRECURSORE IN TUTTO. 50 ANNI PRIMA DI NETFLIX, CI HA MOSTRATO COME SI PUÒ ESSERE POTENTI ANCHE SUI PICCOLI SCHERMI” – QUANDO INVITO’ LA ROMA DI FALCAO A UN SUO SPETTACOLO - VIDEO

 

Katia Ippaso per il Messaggero

 

carmelo bene

Un uomo umile e antico. L'officiante di un rito intimo, capace di lasciare gli spettatori storditi e disarmati. Una delle menti più accese del Novecento. Un attore che piaceva moltissimo ai bambini. Sono solo alcune immagini che definiscono Carmelo Bene, a 20 anni dalla morte.

 

Limpide pennellate di una contro-narrazione scolpita nei ricordi di chi l'ha conosciuto e amato. E l'indomito Don Giovanni, il sadico frequentatore del Maurizio Costanzo Show, il nemico giurato del Ministero dello Spettacolo?

 

CONTROFIGURE «Quelle per lui erano solo controfigure», spiega Piergiorgio Giacché, uno dei suoi più rigorosi studiosi. «Sosteneva che gli erano utili a sopravvivere, ma non gli servivano a vivere. La maggior parte del suo pubblico ricorda Bene come personaggio televisivo e non come artista, ed è un peccato».

 

Era il 16 marzo del 2002 quando Carmelo Bene, attore, regista, poeta, filosofo d'origine pugliese (nasce a Campi Salentina il 1 settembre del 1937), il rivoluzionario autore di Nostra signora dei Turchi (film del 1968), il creatore di un teatro orfico nemico dello spettacolo e di ogni forma tombale di rappresentazione, si spegneva nella sua casa di via Aventina, a Roma.

CARMELO BENE COVER

 

TUTTO STABILITO «Era una serata quasi estiva. Ogni respiro era seguito da una pausa. Alle 21.10 se ne andò. Aveva stabilito quello che si doveva fare dopo la sua morte. Non voleva essere visto da nessuno né avere un funerale pubblico né benedizioni. Dal suo letto direttamente al forno crematorio. Disse anche: Dopo, se volete, con le mie ceneri, fateci una torta, ricorda Luisa Viglietti, costumista di scena, la sua ultima compagna di vita, la donna di cui Carmelo Bene disse pubblicamente: «La sua lealtà doc, tutta napoletana, non tollera accostamenti a nessuna persona donnesca di mia vita».

 

CARMELO BENE

 Si spense a 64 anni a causa di un tumore al colon. Ma con la morte ci aveva sempre trafficato, fin da quando era ragazzo. Le sue malattie, ordinarie e straordinarie, aveva l'abitudine di nominarle tutte insieme, come fossero i versi di una filastrocca inventata per scongiurare il malocchio: scarlattina, orecchioni, morbillo, linfatismo, emicranie, infezioni, ernie, metastasi, guasti al cuore. «Quella volta però era diverso. Sapeva di morire. Per questo aveva predisposto tutto», continua Luisa Viglietti, autrice del libro autobiografico Cominciò che era finita (Edizioni dell'Asino), tra le promotrici de Il congedo impossibile, l'omaggio a Bene previsto il 21 marzo (ore 19) al Teatro Argentina di Roma (parteciperanno, tra gli altri, Tommaso Ragno, Filippo Timi, Iaia Forte).

 

luisa viglietti libro su carmelo bene

Jean Paul Manganaro, autorevole biografo e traduttore francese, ha appena pubblicato Oratorio Carmelo Bene (Il Saggiatore), in cui analizza il teatro, il cinema, le opere letterarie. «Carmelo non ha ricopiato un'epoca, ne ha inventato una tutta sua. È stato il più grande attore universale del secolo scorso e ha usato la lingua italiana come pochi», dichiara. «Ci conoscemmo negli Anni Settanta, in Francia. È stato un amico fedele, gentile e affettuoso».

 

Per l'officiante Carmelo Bene non esisteva conflitto tra le esperienze dionisiache dei suoi concerti vocali (memorabili quelli su Majakovskij e Leopardi) e le manifestazioni più accese, ludiche, di questo mondo. Compreso il calcio, che seguiva come commentatore per Il Messaggero.

 

«Una volta invitò tutta la squadra della Roma, quella di Falcao, a vedere un suo spettacolo al Quirino. Era il 1983 e la Roma aveva appena vinto lo scudetto», ricorda Fulvio Baglivi, curatore delle Notti di Fuori orario (Rai3), che dal 18 marzo dedica il ciclo A viva voce a Carmelo Bene, cominciando dal Manfred, passando dalla visione del film di Mario Schifano Umano non umano, per finire con una intera notte dedicata al calcio.

ARCHIVIO CARMELO BENE

 

UN PRECURSORE «Bene è stato un precursore in tutto. Pensiamo solo al modo con cui girava e montava per la tv i suoi spettacoli. Cinquant' anni prima di Netflix, ci ha mostrato come si può essere potenti anche sui piccoli schermi». Ma esiste una eredità beniana?

 

Qualcuno ha raccolto la sua testimonianza oppure il suo esempio si è consumato con la sua febbrile e irregolare esistenza? «Tutti quegli artisti che dagli Anni Ottanta in poi hanno lavorato sul versante della vocalità e in autonomia, sono accostabili a Bene. Penso a Danio Manfredini, a Claudio Morganti, ad Ermanna Montanari», riflette Giacchè.

 

carmelo bene maurizio costanzo show

GRATITUDINE Tra i più giovani, c'è Roberto Latini, con la sua personale declinazione del teatro dell'indicibile. «Pinocchio di Carmelo Bene è stato il primo spettacolo che ho visto nella mia vita. Facevo le elementari e andavo a scuola dalle suore», ricorda l'artista romano. «Ho rivisto lo stesso spettacolo anni dopo. Non dimenticherò mai il modo dolcissimo con cui Bene prendeva gli applausi. Non c'era più l'attore. C'era solo l'essere umano in un gesto di pura gratitudine».

CARMELO BENE LUISA VIGLIETTI 1ARCHIVIO CARMELO BENE carmelo bene maurizio costanzo show 2carmelo bene fotografato da lisetta carmi proietti carmelo benecarmelo beneraffaella baracchi carmelo bene ARCHIVIO CARMELO BENE CARMELO BENE 6carmelo bene lydia mancinelli nostra signora dei turchi carmelo bene salomecarmelo bene don giovanni 2carmelo bene nostra signora dei turchi carmelo bene nostra signora dei turchi 3carmelo bene nostra signora dei turchi 1Carmelo Benecarmelo bene salome 7Carmelo Bene e Giancarlo Dottocarmelo bene nostra signora dei turchi 2carmelo beneCarmelo Bene e Giancarlo Dottocarmelo bene nostra signora dei turchi 4Carmelo Bene e Giancarlo Dottocarmelo bene 1CARMELO BENE

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."