SARÀ BIPOLARE - SELVAGGIA LUCARELLI SULL'OSPITATA DELLA TOMMASI DALLA D'URSO: ''SEMBRAVA UNA SCENA DI 'JOKER'. SARA SOFFRE DI UN DISTURBO PSICHIATRICO CHE SI PUÒ GESTIRE CON I FARMACI, MA CHE NON SI PUÒ CURARE IN VIA DEFINITIVA. I SINTOMI SONO SPESSO AUTODISTRUTTIVI. DALLA DEPRESSIONE ALL'EUFORIA, LUCIDITÀ E PARANOIE, BULIMIA SESSUALE. CHI NE SOFFRE SPESSO FINISCE PER DROGARSI O ABUSARE DI ALCOL. E IN TV UN CERTO CINISMO MASCHERATO DA BUONE INTENZIONI USA LA MALATTIA MENTALE PER…''

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Selvaggia Lucarelli per “il Fatto quotidiano

 

C' è una scena, nel film Joker, in cui Arthur, aspirante cabarettista con inquietanti disturbi psichici, solleva lo sguardo e vede se stesso in tv.

 

sara tommasi sara tommasi

Sorride, pensando che il noto conduttore Franklin nel suo seguitissimo show stia mandando in onda un frammento di un suo provino da comico per decantarne il talento. Invece Franklin lo sta sbeffeggiando, applaudito da un pubblico che ride sguaiatamente di quel provino maldestro. Una specie di Corrida venuta male, in cui nessuno, a parte lo scaltro conduttore, capisce che Arthur non è un borioso senza talento, ma un malato di mente senza capacità di discernimento. È una scena toccante, in cui si comprende a fondo la bolla di solitudine, di mancata comprensione e di emarginazione in cui vive Arthur, condannato a sorridere per finta in un mondo che ringhia e deride i deboli e le loro fragilità.

 

Ho pensato spesso a quella bolla in questi giorni, osservando il web, la politica, la tv.

sara tommasi sara tommasi

Osservando come le malattie mentali - poco comprese, poco conosciute, poco raccontate - si prestino con facilità a essere usate per gli scopi più beceri e volgari.

 

L' altro giorno sono finita su una pagina Facebook. C' era un video, postato da chissà chi, di due ragazzi ricoverati in una struttura. Due ragazzi con evidenti disturbi mentali, innamorati, che si baciavano con una passione buffa, quasi infantile, nel lettino singolo di uno dei due. I commenti erano un fiume avvilente di "vado a vomitare", "la camicia di forza qui serve per non farli riprodurre", "scopa più lui di me che non sono Forrest Gump".

Nessuna pietà, nessun moto di tenerezza nei confronti di due ragazzi che, anziché spegnersi tra corridoi e psicofarmaci, sono inciampati in un amore puro e inaspettato.

 

SARA TOMMASI PH Loris Gonfiotti SARA TOMMASI PH Loris Gonfiotti

La malattia mentale che diventa la Corrida. Qualche giorno dopo sono disgraziatamente incappata in un tweet di Matteo Salvini. Riprendeva una notizia de Il Giornale: "Assolto il togolese che aggredì due donne senza motivo: incapace di intendere e volere". Il titolo era già di per sé un ossimoro: il togolese non aveva aggredito le due donne senza motivo, le aveva aggredite perché incapace di intendere e volere, appunto. Ma alla propaganda anti-stranieri di Salvini questo non interessava. Interessava solo l' associazione togolese/ha aggredito/assolto.

 

E quindi ha commentato: "E ti pareva, sarà mica 'giustizia' questa!". Il tutto era funzionale a trasmettere il messaggio che gli stranieri delinquano e restino impuniti, magari con la scusa di essere un po' svitati. In realtà il togolese era in carcere e lì resterà finché non verrà affidato a una Rems, in cui è condannato a rimanere due anni.

 

selvaggia lucarelli selvaggia lucarelli

La Rems, per intenderci, è quello che veniva chiamato "ospedale psichiatrico giudiziario". Dunque sì, costringendo il ragazzo a curarsi per arginare la sua pericolosità sociale, la giustizia ha agito correttamente. Rinchiudere un uomo affetto da disturbi mentali in carcere è pericoloso per l' uomo stesso e per gli altri, compresi quegli agenti penitenziari nei confronti dei quali Salvini si sente così solidale.

 

Così solidale da essersi inventato, giorni fa, la storia dell' agente penitenziario morso all' orecchio da un nordafricano. In realtà era stato lanciato un fornelletto durante una rissa, ma "morso da un nordafricano suonava meglio", così come "togolese assolto".

Domenica sera poi mi è parso di assistere davvero a una scena di Joker, dove Joker era Sara Tommasi (senza la consapevolezza di Joker nella scena finale) e Barbara D' Urso il cinico conduttore Franklin.

 

sara tommasi sara tommasi

Sara Tommasi soffre di bipolarismo da molti anni. Il bipolarismo è un disturbo psichiatrico che si può gestire con farmaci, ma che non si può curare in via definitiva. È una psicosi terribile i cui sintomi sono spesso autodistruttivi. Si passa dalla depressione all' euforia, si attraversano periodi di lucidità alternati a periodi con allucinazioni, paranoie, bulimia sessuale, pensieri suicidi. Si diventa fragili e si finisce in balia di se stessi e di approfittatori. Capita spesso che chi ne soffre finisca per drogarsi o abusare di alcol, aggravando la sua situazione.

 

Tutto questo, e anche di più, è successo a Sara Tommasi negli ultimi anni. È andata a Live-Non è la D' Urso per raccontare l' inferno e la rinascita, il desiderio di cancellare dal web, aiutata da agenzie che si occupano di reputation, le foto e i video degradanti di quel periodo buio. Perché se ne vergogna, perché è stata sfruttata.

sara tommasi barbara d urso sara tommasi barbara d urso

 

Solo che la scheda che la presentava in tv era, tra le altre cose, un collage di sue foto con l' aria sfatta e lo sguardo perso, foto con la gonna tirata su per strada, foto senza slip in luoghi pubblici. La voce narrante sottolineava le parole "hard" e "porno".

 

La conduttrice Barbara d' Urso ha indugiato per buona parte dell' intervista sui film porno, facendo osservazioni come "Ma hai fatto film come quelli con Rocco Siffredi?" o "Per anni ti abbiamo vista mezza nuda per strada che ti alzavi il vestito senza mutande!", "Hai messo da parte un po' di soldini, ma non con i porno vero?". E ancora "Il bipolarismo è finito totalmente o no?", dimostrando non solo di voler insistere sull' aspetto più pruriginoso - quello per cui la Tommasi vorrebbe l' oblio -, ma di aver intervistato una ragazza affetta da disturbo bipolare, senza essersi neppure informata sulla malattia.

"Ora che sei guarita", le ha detto a un certo punto.

 

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"Non posso guarire", l' ha interrotta correttamente la Tommasi. Perché no, dal bipolarismo non si guarisce. E neppure da un certo cinismo mascherato da buone intenzioni che si serve della malattia mentale per alzare lo share. Il consenso in politica. Il volume delle risate.

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