andrea scanzi renato farina il cazzaro verde

SCANZI, SCANSATI! C’È IL BETULLA CHE TI ABBATTE – RENATO FARINA DEMOLISCE “IL CAZZARO VERDE”, L’ULTIMA FATICA ANTI-SALVINIANA DEL GIORNALISTA DEL “FATTO”: “È IL MANUALE DEL PERFETTO IDIOTA GRILLINO, UN PROTOTIPO ESEMPLARE DI ECONOMIA CIRCOLARE DELLA CACCA. NEL SENSO CHE OGNI PAGINA È BAGNATA DALLA RUGIADA MENTALE MA ANCHE ANALE DELLO SCRITTORE - GIORNALISTA - ESTETA DI RIFERIMENTO DEL CETO INTELLETTUALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE. 12 EURO RUBATI, POI DICONO DELLA CASTA POLITICA”

Renato Farina per “Libero Quotidiano”

 

ANDREA SCANZI - IL CAZZARO VERDE

È uscito un libretto intitolato "Il cazzaro verde - Ritratto scorretto di Matteo Salvini", di Andrea Scanzi, PaperFIRST. In teoria sarebbero 134 pagine, ma l' inchiostro latita, ce n' è una macchia qui e una là, parecchi fogli sono in bianco, e quelli fittamente scritti riproducono testi spaventosi e chilometrici di Giuseppe Conte e di Pietro Grasso (sì, loro) usati come gladiatori spompati contro il capo della Lega.

 

L' operetta più immorale che immortale si legge in un' oretta, 12 euro rubati, poi dicono della casta politica. Eppure questo volumetto è molto istruttivo. Mostra la pochezza del frullato di teste d' uovo che costituisce il bacino di pensieri, ideali, sentimenti, prosa, gaglioffaggine della classe intellettuale che pretende di far da mosca cocchiera adesso, domani e per sempre al governo giallorosso. I veri cazzari sono loro, e la loro punta ottusa è il Cazzaro principale della banda d' Affori, proprio Scanzi.

 

ANDREA SCANZI

Rubano anche le parole degli altri. Cazzaro non è una espressione che appartenga a questa schiera di untorelli che non saranno certo loro a spiantare Salvini. La prima volta fu sui muri di Roma, trentacinque anni fa. Apparve questa scritta gigantesca: «ARGAN CAZZARO».

 

renato farina

Da sganasciarsi. Era il 1984. Dei ragazzi avevano tirato uno scherzo micidiale all' intellighenzia progressista, compita e sussiegosa. Fecero ritrovare nel Fossato Reale, a Livorno, teste di pietra ben tornite ma primitive, che parevano la trasfigurazione in pietra dei dipinti di Modigliani dal collo lungo. Le avevano create loro con un Black & Decker.

 

MANUALE DELL' IDIOTA

ANDREA SCANZI

Il grande professore comunista di storia dell' Arte, Giulio Carlo Argan, allora pure sindaco di Roma, non ebbe dubbi. Modigliani sicuro.

 

Un vero cazzaro. Il modello del cazzaro era quella roba lì. Quelli che bevono il vino in bottiglie polverose e gli fai credere sia uno Chateau d' Yquem del 1870, annata rivoluzionaria della Comune di Parigi, e schioccano le labbra, fanno andare su e giù un prodotto con le polverine e dicono: ambrosia, oro puro.

 

Sono loro, sono gli Argan, sono gli Scanzi e le Gruber, e tutti quelli che alzano il ciglio con sprezzatura snob davanti all' onda crescente del centrodestra. Cazzari di piccolo calibro sono poi quelli che delibano entusiasti il prodotto del loro cazzarone preferito.

SALVINI MANGIA LA NUTELLA

 

Ci troviamo davanti a suo modo a un capolavoro. È il manuale del perfetto idiota grillino, un prototipo esemplare di economia circolare della cacca. Nel senso che ogni pagina è la riproduzione di un mezzo articoletto, di una nota su Boniface, tagliata e copiata, ed è bagnata dalla rugiada mentale ma anche anale dello scrittore - giornalista - esteta di riferimento del ceto intellettuale del Movimento 5 Stelle: Andrea Scanzi appunto.

 

Il livello di Scanzi è, anche se se la tira molto, quello del buco del culo, in tema con gli orizzonti sorgivi del M5S. Scrive a proposito di una fotografia di Salvini mentre nell' orto raccoglie fiori di zucca: «...una trasposizione visiva dell' Inno del corpo sciolto di Benigni: accovacciato sul prato, con lo sguardo non troppo intelligente, Salvini pareva infatti intento a defecare. La trovo tuttora una foto oltremodo emblematica». Anche noi.

 

ANDREA SCANZI

La pagina seguente, Scanzi, attraversato dalla medesima ossessione scatologica, ci informa: «Renzi & Salvini sono imperdonabili bugiardi. Le due facce della stessa medaglia stitica». Per lui le medaglie sincere cacano? Ohibò, che cultura.

 

Al club di Scanzi appartengono quelli della piattaforma Rousseau ma anche no. Non la base-base, non la gggente (si trova pure questa parola spregiativa nel libercolo), ma quelli che si sono elevati. Sono passati al livello di gioco superiore rispetto al flipper linguistico di Marco Travaglio.

 

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato

Quelli che adorano l' Andrea sono i veri fighi del movimento Cinque Stelle, ma anche con un piedino un po' fuori, non si sa mai. Gialli ma con sfumature rosse, scetticismo di alta classe, che trova sicurezze solo nell' appendere per i piedi il cazzaro verde, e il cazzaro rosé, che avete capito chi sia: Renzi. Sono soggetti laureati, più post grillini che grillini originari, comunque disincantati, caratterizzati da negligente entusiasmo, che fa più fino.

 

Mai troppo esposti, evitare rischi, muoversi sul sicuro, legati a corda doppia per evitare cadute.

 

Ad esempio: cazzaro verde è un' espressione per la quale Matteo Salvini, sbagliando, querelò Travaglio. Il gip negò il reato e archiviò. È satira, si può usare questo concetto. Era luglio. E così, tranquillo di cavarsela, Scanzi vi ha messo insieme un libro.

ANDREA SCANZI E ALESSANDRO DI BATTISTA

 

TRIONFO DI BANALITÀ

L' espressione «cazzaro» è ripetuta nel libro 42 volte. Capitan Reflusso (si noti il genio gastrico, ma almeno è salito sopra il colon, bravo Andrea) 30. Il fatto che l' attività di Salvini si concentri tutta in «rutti» o «ruttini» è un concetto ribadito in 11 casi. E questo li fa ridere. Capitan Riflusso, oh oh, trattenetemi che scoppio. Come storpia i nomi e dà i nomignoli Scanzi non c' è nessuno. Altro che Travaglio. Eh sì, costoro considerano Travaglio un monumento venerabile, ma lo ritengono troppo pop, è un po' il loro Claudio Baglioni, sempre con la maglietta fina che si vedeva tutto, e un po' ha stancato.

andrea scanzi

 

È una vecchia gloria, è il Facchinetti che guida gli altri Pooh e cioè Peter Gomez e il perenne riciclato Massimo Fini.

 

A leggere le definizioni di sé che Scanzi dà - vedi Wikipedia - uno dice che Leonardo da Vinci era solo un precursore. Ecco, lui è l' eroe di tutte le arti, a condizione di non eccellere in nessuna, ma capace di essere stupendamente banale in tutte. Fa sentire i suoi fan ganzi, inseriti nel giro che ascolta le canzoni giuste, assapora tennis squisito, gusta vini un po' scorretti, dunque idonei a far sentire quelli del clan di un' altra levatura rispetto ai banali grillini. Scanzi è il loro maestro inarrivabile. Sa essere crudele, ma con furbizia, picchia duro, ma con il martello di gomma.

 

I suoi adoratori invidiano le avventure del suo cerchio ristretto. Vede che questi quattro amici fanno soldi e diventano popolari andando insieme in tivù, litigando e poi spedendosi tweet taglienti, con significati sotterranei che i seguaci si divertono a interpretare, confrontando una analogia di Scanzi con la risposta sarcastica di Selvaggia Lucarelli, girano letti e donne, con totale devozione per il proprio ombelico (ben tornito, ovvio).

 

ANDREA SCANZI E LILLI GRUBER

Osservate lo spettacolo che insieme forniranno di sicuro molto presto, Andrea Scanzi e Lilli Gruber: lei è la cazzara rossa, lui è il cazzaro giallo sì, ma come un quadro di Rotko, non come il risotto che è troppo banale. Osservate le posture. Impressiona la loro testa, essa se mai ce l' avessero, è nascosta da una lingua che ciondola e gira come un criceto sulla ruota del nulla. Cazzari.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA.  ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ DOMESTICHE – RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…”

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...