avicii

SPOSTANDO LA MORTE UN POP PIÙ IN LÀ - UNA VOLTA ERA IL ''BUSINESS DEL CARO ESTINTO'', ORA CI SONO I SUCCESSI POST-MORTEM DI AVICII, FREDDY MERCURY E PURE DI GEORGE MICHAEL, RIESUMATO DALLA REGINA ELISABETTA - ''HEAVEN'', IL BRANO DEL DJ MORTO NEL 2018 A NEANCHE TRENT'ANNI, E CANTATO DA CHRIS MARTIN DEI COLDPLAY, È UNO DEI BRANI PIU' ASCOLTATI DELL'ESTATE

 

 

Paolo Giordano per ''il Giornale''

 

Una volta era il «business del caro estinto». Un artista se ne andava e poi iniziavano a piovere rarità, inediti o brani comunque tenuti nel cassetto (che spesso, dopo averli ascoltati, si capiva il perché).

 

 

Adesso no.

 

avicii 8

La fluidità del mercato e l'interazione con il cinema porta in classifica canzoni di tutto rispetto che rendono merito all'artista e ne continuano la fama. Tanto per capirci, il brano postumo di Avicii, che si intitola Heaven ed è cantato da Chris Martin dei Coldplay, è stato pubblicato a inizio giugno come terzo estratto dal disco Tim e tuttora, quasi quattro mesi dopo, è molto trasmesso dalle radio (per la classifica Airplay è al primo posto, per quella EarOne è molto più indietro) ed è comunque una delle melodie che hanno accompagnato l'estate.

 

avicii 2

Ed è un caso più unico che raro, visto che Avicii è morto improvvisamente ad aprile del 2018 a neanche trent'anni e di solito, in questi casi, la storia insegna che tante canzoni pubblicate alla memoria, in realtà, non hanno fatto altro che infangarla. Invece Heaven è un signor brano, naturalmente di chiaro stampo electronic dance music (per gli esperti edm) che ha avuto una genesi importante e, sicuramente, sarebbe stato pubblicato anche dallo stesso Avicii. Infatti è stato proprio lui, Tim Bergling detto Avicii, a decidere di realizzare quella musica dopo un viaggio in Toscana nell'estate del 2016. Curiosissimo e molto riflessivo, questo enfant prodige, che il successo ha purtroppo annientato, si era innamorato della Divina Commedia.

avicii 1

 

Dopo averla «avvicinata» leggendola e facendosela raccontare proprio durante quel viaggio, ha «creato» questo brano, questo battito elettronico che si intitola Heaven, cioè paradiso, e nel testo porta una sorta di racconto ex post, qualcosa simile a un presagio: «Penso di essere appena morto e di andare in paradiso». Il video, che è bellissimo, è stato girato in Madagascar e, come tutto il disco Tim, rispecchia per filo e per segno le volontà espresse da Avicii prima di suicidarsi a Muscat, la capitale dell'Oman, in un momento di profonda depressione.

 

freddie mercury

Insomma, per farla breve, il suo disco è una chicca e la memoria di questo sfortunato artista non è stata sfigurata dal solito sciacallaggio commerciale post mortem. Idem per i Queen, che sono il gruppo rock attualmente più trasmesso dalle radio e ascoltato in giro per il mondo, nonostante Freddie Mercury sia morto ben 28 anni fa. Il merito è, senza dubbio, del resto della band, che non si è mai esposta senza scrupoli al mercato della reliquia.

 

freddie mercury

A rinfrescare la memoria di uno dei migliori cantanti di sempre, e di una delle storie più affascinanti e sfortunate del rock, è stato anche il film Bohemian Rhapsody di Bryan Singer che non ha soltanto vinto 4 Oscar, non è stato soltanto il film più visto in Italia nel 2018 incassando quasi un miliardo di dollari in tutto il mondo, ma si è rivelato il più credibile detonatore per il rilancio dei Queen. E l'effetto si nota ancora oggi, a quasi un anno dall'anteprima alla Wembley Arena di Londra.

freddie mercury

 

A differenza di altri episodi analoghi, nessuno ha obiettato nulla sul successo globale di quello che è diventato il «biopic» musicale di maggior successo della storia del cinema. Anzi. Chi non era neanche nato quando Freddie Mercury cantava Radio Gaga, in anteprima mondiale al Festival di Sanremo del 1984, ha scoperto l'epopea favolosa e artisticamente inattaccabile di uno dei gruppi rock decisivi negli anni Settanta e Ottanta. In più, quel film ha lanciato una tendenza che ha portato e porterà altri titoli musicali sugli schermi di tutti. In poche parole, è il cosiddetto «traino generazionale», ossia quell'evento che apre le porte del passato a chi non lo conosce ma si scopre interessato.

 

La liquidità impalpabile della musica di oggi spesso cancella le radici e, nel flusso mostruoso e inarrestabile dello streaming, obbliga gli ascoltatori all'hic et nunc, al qui e ora, senza neanche il tempo materiale di guardarsi indietro ed esplorare i padri o i fratelli maggiori dei musicisti che ascoltiamo oggi.

george michael fadi fawaz

 

Così ci vuole magari la Regina Elisabetta per rimettere sotto i riflettori George Michael, morto nel 2016 e per il pubblico più giovane già condannato ai margini dall'implacabile rinnovamento continuo delle classifiche. Secondo la biografia di Bryan Morrison, manager degli Wham di George Michael e Andrew Ridgeley, Queen Elisabeth sarebbe stata una loro grande fan, al punto da conoscere a memoria molte loro canzoni. Magari basta un «gancio» del genere a sdoganare questo artista anche ai giovanissimi. Idem per Prince, un altro che è ancora attuale anche con pezzi registrati negli anni Ottanta come Purple rain (sempre un classico in radio).

 

GEORGE MICHAEL E FREDDIE MERCURY

Insomma, finalmente è il tempo a decretare quali canzoni sono senza tempo, non lo sciacallaggio post mortem.

BOY GEORGE E MICHAEL GEORGE george michael article B EEAB DC x george michael 1988

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”