guccini

TU GIRI ADESSO CON LE TETTE AL VENTO, IO CI GIRAVO GIA’ 20 ANNI FA - GUCCINI RISPOLVERA L'ESKIMO: “LE “SARDINE”? UN FENOMENO DIVERTENTE. MA NON C’ENTRANO CON CHI AVEVA L’ESKIMO. QUELLI ERANO DURI, QUI CI SONO TANTI BOY SCOUT…" - "MAI STATO COMUNISTA, ERO PURE ANTISOVIETICO. L’ANARCHIA? NON ESISTE PIU’. VOTO PD. LA DESTRA? IN EMILIA NON PASSA. MA GRILLO DIA UNA MANO. VORREI FAR NOTARE CHE PIAZZA MAGGIORE CON IL MIO CONCERTO DELL’84 L’HO RIEMPITA PIÙ DI BEPPE…" - VIDEO

Marco Ascione per corriere.it

 

 

Francesco Guccini, la sua anima è comunista, anarchica o libertaria?

«Comunista? Macché. Ero pure antisovietico. Cinque anni fa feci un endorsement per un consigliere di Leu, Igor Taruffi. Una persona che stimo molto. È di Porretta. Lui sì, viene dal Pci. Una sera gli ho detto che non sono mai stato comunista. Ha fatto una faccia...».

guccini

 

La parlata del Maestrone è lenta. Le parole non si buttano, lui le cesella con quel tono profondo. Un impasto d’Emilia con affaccio toscano: all’incrocio tra Modena, l’Appennino, e via Paolo Fabbri 43. E un’eco pregnante di donne, eroi, amori e politica. Queste sono le storie del bardo. Guccini è seduto a capotavola, nella cucina della dimora antica: la casa di Pavana, scrigno di memorie, dove si è ritirato vent’anni fa, sulle montagne tra Bologna e Pistoia. Sono venuti fin quassù per incidere il nuovo album: Note di viaggio, in cui anche il Maestrone, a sorpresa, torna a cantare. Alla sua sinistra, incastrata nella vetrinetta, c’è una vecchia cartolina: quattro compagni davanti a una sezione del Pci, «inviata da un caro amico che lavora alla Bce».

 

Insomma Guccini, se non comunista, un po’ anarchico lo sarà stato. La Locomotiva, «trionfi la giustizia proletaria»...

«Che cosa c’entra? Quella è una storia che ho voluto raccontare. La storia del macchinista Pietro Rigosi. E poi l’anarchia non esiste più. De André è stato anarchico».

guccini

 

E allora: libertario?

«Forse libertario... Io sono sempre stato un azionista. I miei riferimenti erano Giustizia e libertà, i fratelli Rosselli».

 

E oggi qual è il suo partito.

«Il Pd. Meglio Zingaretti, ma lo votavo anche quando c’era Renzi. La sinistra ha sempre questo dramma, seimila correnti, è così dal congresso di Livorno».

 

A gennaio si vota in Emilia-Romagna. Vince la Lega?

guccini

«Non credo, questa è una Regione governata bene. C’è un’ottima sanità e anche la scuola... Beh, quella lasciamola perdere, la scuola è un problema nazionale. Ma certi sondaggi, persone più addentro di me mi dicono che può andare bene».

 

Lei scommette sul Pd, però intanto Salvini ha conquistato Ferrara.

«E io ci sono rimasto male. Anche se non mi ha del tutto stupito. In fin dei conti pure il fascismo fu subito molto forte a Ferrara».

 

Paragona il fascismo alla Lega?

«Il fascismo ha molti modi di presentarsi. È ovvio che non può essere quello di allora. Ma questa destra è feroce, cattiva. Una destra che ha chiesto pieni poteri. C’è un’anziana signora sopravvissuta ai campi di concentramento, come Liliana Segre, costretta a girare con la scorta».

 

Salvini e Meloni hanno comunque dichiarato la loro solidarietà alla Segre. Non sarà che l’ex popolo di sinistra trova più risposte a destra?

«Ho un amico che è stato sindaco pci a Ceriano Laghetto. Adesso c’è un sindaco della Lega. Molti evidentemente erano già leghisti dentro. Non si può dire: io sono comunista ma i neri non li voglio».

 

Lo sa che per questa affermazione le hanno dato del «sedicente intellettuale pervaso da snobismo»?

francesco guccini roberto roversi franco bonvicini alias bonvi

«Ringrazio per intellettuale».

 

Forse anche in Emilia il ceto più benestante nelle città voterà Bonaccini e la provincia più profonda e impaurita sceglierà Borgonzoni. È il modello Brexit.

«Io non direi il ceto più benestante, ma quello più acculturato. Più informato».

 

Ha definito i 5 Stelle degli impreparati che parlano come Testimoni di Geova. Conferma?

«Diciamo che hanno l’entusiasmo dei giovani che abbracciano completamente una causa ma che una volta al governo scoprono di non poter fare più i duri e puri. Certo, sarebbe meglio se qui dessero una mano».

 

Però ci sono le «sardine». Riempiono le piazze come fece Grillo a Bologna con il Vaffa day.

«È un fenomeno divertente. È bello riappropriarsi della piazza. Una piazza può gridare libertà».

 

Negli anni 70 avrebbero indossato l’eskimo?

guccini

«Quelli erano duri. Qui ci sono anche tanti ragazzi che provengono dall’area cattolica, dai Boy Scout».

 

E se la invitano è pronto a farsi anche lei sardina?

«Potendo, perché no».

 

Grillo lo conosce?

guccini

«L’ho incrociato una volta. Vorrei far notare che piazza Maggiore con il mio concerto dell’84 l’ho riempita più di lui. E anche il PalaDozza. Vedo comunque che sta svoltando. Mi ha colpito una sua frase: bisogna fermare i barbari. I 5 Stelle devono stare attenti a non fare la fine dell’Uomo qualunque. Anche Guglielmo Giannini, in fin dei conti, era un uomo di spettacolo».

GUCCINI

 

Guccini, si può affermare che è tornato in scena con la sua ultima canzone, «Natale a Pavana»?

«No, hanno fatto questa operazione gustosa, interessante. Non c’è alcun ritorno. Io mi sento uno scrittore. Quando iniziai a scrivere a vent’anni per la Gazzetta dell’Emilia, questo volevo fare: lo scrittore. Così è anche ora, che a causa dei miei occhi quasi non leggo più».

francesco gucciniLIGABUE GUCCINIGUCCINI E PRODI

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."