umberto broccoli

UMBERTO BROCCOLI “BROCCOLATO” DALLE DONNE – LA DENUNCIA DELL’AUTORE-ARCHEOLOGO A "GENTE" - “SONO STATO VITTIMA DI MOLTE STALKER. UNA VOLTA IN UN TEATRO UNA SIGNORA MI FECE AVERE UNA LETTERA D’AMORE. NELLA BUSTA C’ERA ANCHE UN COLTELLINO. TUTTE PENSAVANO CHE QUANDO DECLAMAVO UNA POESIA D’AMORE, LO STESSI FACENDO PERSONALMENTE A LORO. FORSE QUALCUNO AL MIO POSTO NE AVREBBE APPROFITTATO - SONO ASTEMIO E NON MI SONO MAI DROGATO. L’AMORE LIBERO QUELLO SÌ, L’HO PROVATO – POI SMENTISCE DI AVER DETTO DI VEDERE MINA IN TOSCANA: “AL MARE NON CI VADO DAL 2000”

Maria Elena Barnabi per Gente

 

UMBERTO BROCCOLI papa giovanni paolo II

Umberto Broccoli risponde alla videochiamata da casa sua, tutto capelli bianchi, abbronzatura e sorriso aperto. A quasi 70 anni (li compirà il 4 settembre) è un uomo affascinante e il suo aspetto, unito alla sua sterminata cultura di archeologo, lo ha reso il sogno erotico-intellettuale di migliaia di spettatrici che in 40 anni lo hanno seguito nei suoi mille programmi radio e tv. In questi giorni lo vediamo in onda su Raiuno con Camper in viaggio, condotto da Tinto e Lorella Boccia e lo ascoltiamo nel programma Cento su Radiouno. Ma lui ci tiene a dirci, subito, che è timido.

 

 

anna falchi umberto broccoli

(...) Sono molto preciso, puntuale, metodico, voglio andare in fondo alle cose. Sono astemio e non mi sono mai drogato».

 

Mai neppure una canna al liceo Torquato Tasso, l’avamposto della sinistra romana degli Anni 60?

«Con me c’erano Walter Veltroni, Paolo Gentiloni, Antonio Tajani, Paolo Mieli. Non ho mai provato niente, né canne, né Lsd che allora girava. Ero un atleta, giocavo a pallavolo nella nazionale giovanile. L’amore libero quello sì, l’ho provato».

 

 

(...) «Sono uno banalmente eterosessuale, ma tollerante a tutto. Sono cresciuto che in casa mia c’erano sempre Don Lurio e Romolo Valli, amici di Bruno».

 

Bruno è suo padre, storico e importante autore Rai, amico di tutti.

UMBERTO BROCCOLI

«Ricordo un Pippo Baudo giovanissimo, stava da noi. Aveva lasciato la famiglia e il papà avvocato. Conservo una foto bellissima di loro due: mio papà scrive, Pippo legge un copione. Fu lui a dirmi che era morto papa Giovanni XXIII. Io piansi – avevo 9 anni – e lui mi consolò (imita Baudo, ndr): “Umberto guarda che domani non vai a scuola”».

 

Altri amici di casa Broccoli?

«Domenico Modugno. Prima del successo di Volare veniva da noi e ci faceva sentire le sue canzoni tipo L’uomo in frac. Era molto insicuro e chiedeva a Bruno (imita Modugno, ndr): “Ma che dici, piacerà?”».

 

Lo chiama Bruno e non papà.

«In realtà l’ho sempre chiamato papà, anche in redazione. Non sono come Alberto Angela, che si vanta di aver sempre chiamato suo papà Piero».

 

C’è rivalità tra lei e Alberto Angela, archeologo come lei?

«Ma no, si figuri. Anzi più volte mi ha detto che l’ho ispirato. E infatti ha intitolato uno dei suoi programmi La penisola dei tesori, chiaramente ispirato alla mia trasmissione radio La penisola del tesoro...».

UMBERTO BROCCOLI

 

È una citazione o le ha rubato il titolo?

«Non saprei. È un titolo accattivante».

 

È stato sovrintendente ai Beni culturali di Roma dal 2008 al 2013. Come andò?

«Venni chiamato dal sindaco di destra Gianni Alemanno, e mi trovai contro la sinistra. Massimo D’Alema fu l’unico a difendermi: “Se chiamano uno che non è di destra, è perché non hanno nessuno. È una bella notizia”, disse».

 

Un tempo si definiva “rosato”. Ora?

«Una volta ero socialista, di quelli dell’area di Riccardo Lombardi, quelli che non contavano niente. Ora mi definirei un moderato».

 

Perché la sinistra ce l’aveva con lei?

«Fui il primo a sponsorizzare i restauri dei monumenti grazie ai privati. Ho iniziato il restauro del Colosseo con i soldi di Diego Dalla Valle e della Fontana di Trevi con i  Fendi. Ma poi, a lavori finiti, non mi hanno chiamato a inaugurarli. Ora lo fanno tutti e sono contenti, invece».

UMBERTO BROCCOLI lorella boccia tinto camper

 

Il presidente Giorgio Napolitano poi l’ha fatta commendatore.

«Ecco, allora, evidentemente tanti sbagli non li ho fatti. Fui anche il primo a illuminare i Fori Imperiali nel 2009. E poi anche L’Ara Pacis: ricostruimmo con le luci i colori originari, quelli dei tempi di Augusto. All’inaugurazione venne in visita privata il presidente Napolitano con Virna Lisi e Laura Biagiotti. Schiacciai l’interruttore, tutto si illuminò e lui esclamò (imita Napolitano, ndr): “Gesù, ma che hai fatto? Ma che hai combinato?”».

 

Ma lei è un caratterista nato!

«Sono cresciuto con Alighiero Noschese: mio papà era il suo autore. E così da piccolo mi ha insegnato tutto lui».

 

Dopo Alemanno, Ignazio Marino non la confermò sovrintendente...

«Mi dimisi per eleganza, mi aspettavo che mi chiamasse. Gli scrissi anche. Invece niente. Lasciarono la carica vacante per non so quanti anni».

 

Le brucia ancora?

umberto broccoli

«Mi vede triste? La vita mi sorride: il mio primo programma in radio è del 1970, quello televisivo è del 1978».

 

È sempre in onda. Fermarsi mai?

«Perché dovrei? Quella che faccio mi viene facile, mica mi devo preparare».

 

Ad agosto andrà al mare, no?

«Ma mia cara, io ho una vita di grande soddisfazione, divertentissima, nella quale ho messo tutta la mia passione. Il mese più bello per stare a Roma è agosto».

 

Ha detto che vede Mina in Toscana!

«(Ride, ndr) Smentisco. Mai detto, al mare non ci vado dal 2000».

 

Perché è così restio a parlare della sua vita privata?

«Sono stato vittima di molte stalker».

 

Molte quante? Più di dieci?

«Sì. Una volta andai a Trento in segreto, me ne trovai una nella stanza accanto. Un’altra la trovai sul pianerottolo di casa, un’altra che mi aspettava sotto casa».

 

Fece qualche denuncia?

umberto broccoli foto di bacco (2)

«Sì, più volte. Una volta in un teatro una signora mi fece avere una lettera d’amore. Nella busta c’era anche un coltellino. Fu il commissario a dirmi di denunciare».

 

Come mai tutte queste stalker?

«Non saprei. Tutte però avevano un tratto in comune: pensavano che quando declamavo una poesia d’amore, lo stessi facendo personalmente a loro. Erano tutte belle signore. Forse qualcuno al mio posto ne avrebbe approfittato. A me al pensiero vengono ancora i brividi».

 

Come ha deciso di difendersi?

«Non parlo mai della mia vita privata. È solo mia. E con questo, abbiamo finito?».

                    

 

michele guardi umberto broccoli foto di bacco (2)UMBERTO BROCCOLIumberto broccoli

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?