adriano giannini, daniele luchetti, laura morante, linda caridi and luigi lo cascio - photocall lacci

LA VENEZIA DEI GIUSTI – PRONTI CON LA MASCHERINA? IERI SERA, TRA LA NOTIZIA DI BERLUSCONI CONTAGIATO E 1300 NUOVI CASI, IL FESTIVAL DI VENEZIA, PRIMO DELLA NUOVA PRESIDENZA CICCUTTO, PARTIVA… CON “LACCI”. LACCI COME I LACCI CHE SI DEVONO LEGARE ALLA MASCHERINA. TI DIFENDONO MA TI LEGANO. “LACCI” COME IL ROMANZO DI STARNONE E COME IL FILM CHE NE HA TRATTO LUCHETTI – LUI È UN BUON REGISTA, STARNONE E PICCOLO DUE OTTIMI SCENEGGIATORI MA IL FILM, PUR INTELLIGENTE E ATTENTO, SOFFRE DI UNA SCRITTURA, SI PUÒ DIRE?, DAVVERO MOLTO MASCHILE E UN FILO OLD STYLE – VIDEO

 

Venezia 77. “Lacci” di Daniele Luchetti

Marco Giusti per Dagospia

 

lacci di daniele luchetti 2

Pronti con la mascherina per Venezia 77? Ieri sera, tra la notizia di Berlusconi contagiato e 1300 nuovi casi, il Festival di Venezia, primo della nuova presidenza Ciccutto, partiva… Con “Lacci”. Lacci come i lacci che si devono legare alla mascherina. Ti difendono ma ti legano. “

 

anna foglietta

Lacci” come il romanzo di Domenico Starnone del 2014, poi portato a teatro da Silvio Orlando protagonista con la regia di Armando Pugliese nel 2017, e “Lacci” come il film che ne ha tratto Daniele Luchetti, scritto assieme a Francesco Piccolo e allo stesso Starnone, e ancora interpretato da Silvio Orlando, anche se qui, rispetto alla versione teatrale dove era molto monologante e tutto in prima persona, deve dividere il ruolo di Aldo con un se stesso più giovane, Luigi Lo Cascio, la moglie Vanda di Alba Rohrwacher che si trasformerà in Laura Morante, e con i due figli interpretati da Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini.

adriano giannini, daniele luchetti, laura morante, linda caridi and luigi lo cascio photocall lacci

 

Erano anni che non si vedeva a Venezia un film italiano d’apertura. Erano anni da quando incontrai proprio Domenico Starnone sceneggiatore esordiente a Venezia proprio in un film di Daniele Luchetti, “Piccolo maestri”, 1998. E mi ricordo che non fui gentile. Ma il film non era riuscito. O almeno non era riuscito come il loro film precedente, “La scuola”, 1995, diretto da Luchetti, scritto da Starnone (più Rulli&Petraglia) e interpretato da Silvio Orlando, che fu un grande successo per tutti. Più di vent’anni dopo, insomma, Luchetti e Starnone si ritrovano, ritrovano Silvio Orlando, per questa non facile messa in scena di “Lacci”.

 

DOMENICO STARNONE

Perché né noi spettatori né, penso, loro autori riescono a nascondere il fatto che in tutto questo tempo il successo planetario de “L’amica geniale” di Elena Ferrante, cioè della coppia “si dice” Domenico Starnone – Anita Raja, sia in versione libro che in versione serie tv, scritto guarda un po’ da Ferrante assieme a Piccolo con la voce narrante di Alba Rohrwacher, abbia cambiato le cose.

 

Al punto che Starnone, diciamo, non è solo il fortunato sceneggiatore di una ventina di film e l’autore di una serie di libri in gran parte autobiografici. Come è lo stesso “Lacci”, dove il pur velleitario intelletuale napoletano Aldo, che è un bel po’ simile a Starnone, lascia una moglie con due bambini in quel di Napoli per vivere la sua vita a Roma con la bella Lidia di Linda Caridi, brava protagonista di “Antonia” e qui nudissima in full frontal per far perdere la testa a Lo Cascio e allo spettatore.

 

taylor hill 1

Ma, certo, quando è fuori dalla Rai con gli stivali e i calzoni alla zuava scelti dall’ormai costumista unico del cinema italiano, Massimo Cantini Parrini, la fa perdere molto meno. Poi, grazie alla trovata da sceneggiatore dei lacci delle scarpe che il figlioletto Sandro allaccia come il padre in quel di Dagnino, celebre pasticceria sicula a Roma, Aldo, a differenza di Starnone nella realtà, torna a casa a Napoli, per poi ritrovarsi sessantenne con la faccia di Silvio Orlando assieme a una mai pacificata Laura Morante. So’ cazzi…

 

E con due figli, Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini, che hanno vissuto sulla loro pelle il disastro del ritorno del padre. Non sarebbe stato meglio per tutti lasciarsi, che è un po’ la morale del film, non proprio femminista? Dovendo spettacolarizzare il testo, Luchetti trasforma il monologo di Aldo in una storia con due protagonisti alla “Marriage Story” e lo divide in tre atti, il primo negli anni ’80 con i due che si separano, il secondo ambientato oggi con i due che si rinfacciano le cose, e il terzo coi figli che dovrebbero chiudere il racconto.

 

elodie

Luchetti è un buon regista, Starnone e Piccolo sono due ottimi sceneggiatori, la produzione di Beppe Caschetto&RaiCinema è più che solida, ma il film, pur intelligente e attento, soffre di una scrittura, si può dire?, davvero molto maschile e un filo old style. E anche se a più riprese la Vanda di Rohrwacher/Morante cerca di far valere la sua voce, tutto è visto sempre attraverso la testa e gli occhi di Lo Cascio/Orlando.

 

Anche le sue punizioni, le sue sofferenze, sembrano provocate da lui. Strano, dal momento che siamo molto vicini al mondo di “Elena Ferrante”. Meno strano, certo, se pensiamo che siamo molto più vicini al mondo dei romanzi di Domenico Starnone. “Che cosa lasciamo, quando lasciamo qualcuno? Una casa, una famiglia, il passato, un'idea di futuro, la nostra peggiore fotografia impressa a fuoco negli occhi di chi abbiamo amato”. Fotografia che trova in questa chiusura al maschile, anzi al maschile napoletano del secolo scorso, quasi la risposta alla disponibilità tutta femminile e moderna di “Elena Ferrante”. Chiunque lei sia.

lacci di daniele luchetti 1luigi lo casciogaia trussarditaylor hillanna fogliettacate blanchett julia e alberto barbera red carpet di lacci tiziana rocca e giulio baseprincipe maurice laura morantelacci di daniele luchettiadriano gianninielodie 1elodie marracashlinda caridiadriano giannini, daniele luchetti, laura morante, linda caridi and luigi lo cascio photocall lacci cate blanchett a veneziavera arrivabene, viola arrivabene roberto cicuttomarracash elodie

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO