whatsapp mughini

LA VERSIONE DI MUGHINI - "L’USO E L’ABUSO DELLA COMUNICAZIONE DIGITALE STA CORROMPENDO LA RAZZA UMANA, NEL SENSO CHE STA TRASFORMANDO MOLTI DI LORO (LA BUONA PARTE GENTE SENZA ARTE NÉ PARTE) IN UN’AGENZIA PUBBLICITARIA IMPEGNATA 24 ORE SU 24 NEL PROMUOVERE SÉ STESSI. TIC TIC TIC, STRANO CHE IL MIO TELEFONINO DA DIECI MINUTI NON ABBIA TICCHETTATO AD ANNUNCIARE L’ARRIVO DI UNO DI QUEI MESSAGGI. ORRORE ORRORE ORRORE…"

Giampiero Mughini per Dagospia

 

giampiero mughini a stasera italia 3

Caro Dago, premetto che come sai non sono un frequentatore dei social dove non ho alcun account. Uso sì Whatsapp per mandare talvolta dei messaggi. Ne ho mandato uno al mio vecchio compare catanese Tino quando ho saputo della morte di suo figlio. Uno a Francesca Barra a chiederle quanti giorni mancano alla nascita di sua figlia Atena.

 

Uno a un giovane e in gambissima collaboratore del Foglio, Giulio Silvano, per digli quanto mi fosse piaciuto un suo articolo. Mai mai mai mando un messaggio a promuovere una qualche mia operina, a farmi bello di una qualche mia impresa, e ammesso che io sia capace di una qualche impresa. Giammai. Mi sentirei umiliato al solo pensare di farlo.

 

whatsapp vocale

Le cose non vanno esattamente così per quel che è del 95 per cento dei messaggi che ricevo su Whatsapp. Da gente che conosco, da gente che conosco poco, da gente che non conosco affatto. Messaggi tutti in cui io figuro come un cliente cui loro propongono una merce, ossia loro stessi.

 

 

Annunciano ad esempio un loro libro, inviano una foto della presentazione di quel libro, copia di un articolo cartaceo su quel libro. Ripeto, non è gente con cui io abbia un rapporto stretto o che magari una volta ogni tanto mi mandino un augurio, data la mia età, di campare ancora qualche giorno.

 

giampiero mughini 2

No, siccome io figuro nella loro mailing list mandano (a me e a tutti gli altri) un messaggio promozionale del loro lavoro. Decine e decine e decine di questi messaggi ogni giorno, annunciati dal ticchettio continuo del mio telefonino nel riceverli.

 

Qualcuno manda due volte lo stesso messaggio, nel caso che al primo non avessi prestato l’attenzione che merita.

 

Se io giudico offensivo il ricevere questi messaggi? Assolutamente sì, beninteso quando sono cosa ben diversa che non il rapporto tra due amici che si confidano le cose cui tengono, a cominciare dagli episodi del proprio lavoro professionale. In questo caso i reciproci messaggi sono tutti santi e benedetti. E’ così dei miei messaggi con Aldo Cazzullo o con Mattia Feltri.

 

whatsapp

Ma il bello deve ancora venire. Ieri mi è arrivato ad esempio il messaggio di uno che ho visto una volta sola in vita mia e che da allora mi tempesta di messaggi in cui c’è in primissimo piano il suo volto con un’espressione beata dal fatto o di stare in vacanza o di stare addentando un bel piatto di spaghetti.

 

Il messaggio di ieri conteneva la foto di una tazza di caffè, con la quale lui mi annunciava trionfalmente che aveva concluso un suo recente pasto. E a me che cazzo me ne poteva fregare di meno che lui avesse bevuto quella tazza di caffè? Ripeto: io con questo gentiluomo non ho alcun rapporto, so poco e niente di lui, mai e poi mai gli ho mandato né gli manderò un “ciao”. Che devo fare, con lui e con cento altri? Anche se il punto non è questo.

whatsapp

 

Il punto è che l’uso e l’abuso della comunicazione digitale sta corrompendo la razza umana, nel senso che sta trasformando molti di loro (la buona parte gente senza arte né parte) in un’agenzia pubblicitaria impegnata 24 ore su 24 nel promuovere sé stessi, nel farsi notare nell’epoca in cui è oro che qualcuno guardi il tuo musetto per almeno un istante e si ricordi dunque di te.

 

Tic tic tic, strano che il mio telefonino da dieci minuti non abbia ticchettato ad annunciare l’arrivo di uno di quei messaggi. Orrore orrore orrore.

 

 

GIAMPIERO MUGHINI

 

mughini

 

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