ginevra valentino bompiani pasolini

VI RACCONTO MIO PADRE, VALENTINO BOMPIANI – “QUANDO IO AVEVO 15 ANNI PASOLINI GLI CHIESE FARMI RECITARE IN “MAMMA ROMA”. AVREI PER LEI UNA PARTE DA PUTTANINA SIMPATICISSIMA". PAPA’ INORRIDÌ E RIFIUTÒ” – LA FIGLIA GINEVRA RACCONTA IN UN LIBRO "IL CONTE EDITORE" – LE ANFETAMINE CHE RENDEVANO ELSA MORANTE INTRATTABILE, LE CRITICHE PER AVER DATO ALLE STAMPE ANCHE LA TRADUZIONE ITALIANA DEL MEIN KAMPF DI HITLER (LUI RISPONDEVA: “LA COSA CHE MI DISPIACE È CHE NON L'ABBIANO LETTA TUTTI GLI ITALIANI”) 

Mirella Serri per “la Stampa”

GINEVRA BOMPIANI COVER

 

Sulla copertina della sua autobiografia uscita di recente, La penultima illusione (Feltrinelli), c'è una foto dell'autrice Ginevra Bompiani all'età di tre anni, vicino a sua sorella e a suo padre Valentino, il conte editore, così chiamato per via del titolo nobiliare, tutto preso dal suo solitario di carte.

 

Valentino Bompiani, scrittore e drammaturgo, è stato uno dei maggiori protagonisti delle lettere italiane e, con la sua celebre casa editrice nata nel 1929, ha promosso gran parte della cultura italiana del Novecento. Ed è stato definito il grande amico dei suoi autori.

 

Nella foto di copertina non guarda le figlie e Ginevra sembra nervosa e stringe il piccolo pugno. Signora Bompiani, suo padre era anche amico delle sue figlie?

«Umberto Eco ha sottolineato molto il rapporto che legava mio padre ai suoi scrittori. Sosteneva, cito quasi a memoria, che "Bompiani aveva per i suoi autori un rispetto quasi religioso".

VALENTINO BOMPIANI 11

 

E aggiungeva che questo non voleva dire che ne ignorasse i difetti e le debolezze ma che li considerava difetti di un "Autore" con la maiuscola e che di ognuno di loro ricordava aneddoti e pagine memorabili. Sia io che mia sorella abbiamo lavorato con papà. Con mio marito, Giorgio Agamben, ho messo in piedi all'interno della casa editrice una collana, il "Pesanervi".

 

Mio padre sosteneva che non dovevo avere alcun privilegio, quindi sgobbavo il doppio. Giorgio sceglieva titoli e pubblicavamo autori di grande prestigio, come Adolfo Bioy Casares, ma io mi occupavo anche della parte pratica. Valentino era famoso non solo per la dedizione con cui sovrintendeva alla casa editrice ma anche per il rispetto e il tremore, è la parola giusta, che incuteva.

ALBERTO MORAVIA - DACIA MARAINI - PIER PAOLO PASOLINI

 

Con lui bisognava fare attenzione non solo a quello che si diceva ma anche - è un paradosso - a come si taceva. Anche da ragazzina, ecco l'origine del pugno chiuso nella foto, ero molto decisa e testarda. Ed ero spesso investita dalle sue scenate». Quello messo in piedi da Bompiani è stato un catalogo straordinario che accoglie le opere di alcuni dei più influenti autori della letteratura italiana, tra cui Alberto Moravia, Umberto Eco, Vitaliano Brancati, Corrado Alvaro, Raffaele La Capria ed Elio Vittorini, e della poesia, filosofia e narrativa internazionale, come T.S. Eliot, J.R.R. Tolkien, Albert Camus, John Steinbeck, James Cain, Erskine Caldwell, Archibald Joseph Cronin, André Gide, Patricia Highsmith e Jean-Paul Sartre. Sono state dunque necessarie grandi lotte e tanta autorevolezza per convogliare nella casa editrice milanese questo meraviglioso bottino?

ginevra bompiani

 

E altrettanto si può dire per la costruzione di un monumento come il "Dizionario letterario delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature"?

«Un critico ha parlato, a proposito della conduzione della casa editrice, di "signorilità, gusto, rigore e determinazione": direi che questa è stata la cifra di papà. Non ero la sola a essere destinataria delle ire paterne. Però alcuni erano esentati.

 

PASOLINI 14

Eco, che dagli anni Cinquanta diresse collane di studi e pubblicò da Bompiani i propri scritti, non era mai un bersaglio. Lo sa qual era la sua arma di difesa? L'ironia. Arrivava in ufficio la mattina alle undici, e questo irritava l'editore che gli chiedeva come mai si presentasse a quell'ora, ed Eco lo smontava con una battuta. Il giorno dopo se sedeva alla scrivania alle dodici. Era l'unico che chiamasse mio padre zio Val».

 

Eravate una grande famiglia, insomma?

valentino bompiani 3

«Non c'è dubbio. Mi ricordo che in occasione di un'eclisse di sole mio padre rientrò e trovò la casa editrice deserta. Eravamo tutti sull'autostrada a guardare il fenomeno celeste. La sera ci ritrovavamo in casa Berio oppure nelle balere. Quando molto tempo dopo ho dato vita a "Nottetempo", una mia casa editrice, cercai di ricreare quell'atmosfera con la squadra di lavoro e con gli autori».

 

C'erano anche grandi rivalità con Einaudi, Mondadori, Feltrinelli e altri editori?

«Gli editori andavano insieme alle Fiere e si davano consigli. Mi ricordo come mio padre a Francoforte cercasse invano di frenare Alberto Mondadori da acquisti scriteriati. Parlavano di libri, però, non di fatturato. E tra gli editori militanti non c'era solo Einaudi ma anche Bompiani che pubblicava le opere di Vittorini. Sotto il fascismo la casa, con un gesto di indipendenza dal regime, per esempio, aveva fatto uscire l'antologia Americana a cura di Vittorini con la prefazione di Emilio Cecchi».

HITLER LA MIA BATTAGLIA BOMPIANI

 

Però ha dato alle stampe anche la traduzione italiana del Mein Kampf di Adolf Hitler la cui pubblicazione è stata sovvenzionata da Mussolini. Lei che è sempre stata un'intellettuale di sinistra come ha giudicato questa scelta di suo padre?

«Papà alle accuse ribatteva: "Ma volevi che non si facesse conoscere agli italiani un'opera così? Anzi, la cosa che mi dispiace è che non l'abbiano letta tutti gli italiani".

 

Quando nel dopoguerra vennero in Italia Sartre e la de Beauvoir ci accusarono di essere di destra. Non era vero, ma si scandalizzarono perché vennero a cena da noi e si ritrovarono in una casa borghese in cui c'erano i camerieri a servirli. Valentino è stato un editore che si è spremuto come un limone nella sua faticosa avventura editoriale».

 

Scrittori che non sono rientrati nella scuderia Bompiani e che suo padre si è addolorato di non aver pubblicato?

UMBERTO ECO

«Con Pier Paolo Pasolini, che era ospite a casa nostra al mare per lunghi periodi, aveva una grande intimità e consuetudine. Sicuramente avrebbe pubblicato volentieri le opere ma editò solo un paio di numeri della rivista Officina. Erano così amici che quando io avevo 15 anni Pier Paolo gli chiese farmi recitare in Mamma Roma.

 

"Avrei per Ginevra una parte da puttanina simpaticissima". Mio padre inorridì e rifiutò. Elsa Morante una sera gli portò il dattiloscritto di Menzogna e sortilegio e gli intimò: "Mi dia una risposta domani mattina". Erano circa seicento pagine e papà fu costretto a rimandare l'offerta al mittente. Quando Elsa prendeva le anfetamine, che secondo lei l'aiutavano a scrivere, era animata da una forza interiore che la rendeva intrattabile».

 

Suo padre vendette la Bompiani nel 1972 al gruppo Rcs, fu per lui una grande sofferenza?

GINEVRA BOMPIANI

«Direi proprio di sì. Ma continuò ad andare in casa editrice con tutta la sua energia e la sua fierezza. Mantenne le sue abitudini. Non si sedeva mai nel suo ufficio, salvo quando doveva ricevere qualcuno. Si metteva nell'ampia stanza della segreteria e come aveva sempre fatto si dedicava a ritagliare e a disegnare le copertine per cui aveva una speciale passione.

 

Mi ricordo che il giorno in cui l'editrice fu venduta io ero all'università per sostenere un esame di letteratura italiana contemporanea che doveva integrare il corso di laurea che avevo frequentato in Francia anni prima. Il professore mi chiedeva di Moravia, Brancati e Alvaro... A me a sentire quei nomi veniva da piangere per la commozione.

 

ELSA MORANTE 33

Anche Eco, che nel 1980 pubblicò da Bompiani Il nome della rosa si rammaricò molto per l'uscita di papà dalla proprietà della casa editrice. Era cresciuto proprio lì e il successo planetario del suo libro aveva le sue radici nell'atmosfera creata da papà Valentino, l'"editore protagonista", come lo chiamavano, una figura di professionista che oggi si è estinta per sempre».

BOMPIANI

valentino bompiani

GINEVRA BOMPIANI - MARILENA GRASSADONIA - ROSSANA ROSSANDA - LUCIANA CASTELLINA PASOLINI 14GINEVRA BOMPIANI - MARILENA GRASSADONIA - ROSSANA ROSSANDA - LUCIANA CASTELLINAsartre simone de beauvoirelsa morante 2GINEVRA BOMPIANI - MARILENA GRASSADONIA - ROSSANA ROSSANDA - LUCIANA CASTELLINA

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…