celentano

VIDEO! “È INUTILE SUONARE QUI NON TI APRIRÀ NESSUNO, IL MONDO L’ABBIAM CHIUSO FUORI CON IL SUO CASINO...” - CELENTANO NON RISPONDE AL SUO VECCHIO AMICO TEO TEOCOLI E NON APRE NEANCHE AL PARROCO DI GALBIATE - LA PRIMOGENITA ROSALINDA HA RESO NOTO D’AVER SENTITO L’ULTIMA VOLTA IL PADRE IL 6 GENNAIO, GIORNO DEL SUO COMPLEANNO – IVA ZANICCHI: "STA FACENDO COME MINA. NON PENSO SIA LA MOGLIE AD AVERLO ISOLATO” – IL MACELLAIO: “LA GENTE DICE CHE E’ PURE DIVENTATO VEGETARIANO…”

Giuseppe Fumagalli per Oggi - www.oggi.it

 

teo teocoli adriano celentano

Celentano non risponde al suo vecchio amico Teo Teocoli? Se per questo non apre neanche al prete». Don Erasmo, parroco di Galbiate, ha appena terminato messa e sul sagrato della chiesa di san Giovanni Evangelista ammette di non aver avuto mai l’onore d’incontrare il più celebre dei suoi parrocchiani.

 

«La gente del paese racconta che un tempo Celentano frequentava la parrocchia», dice il sacerdote, «veniva a messa con la moglie Claudia Mori e spesso era lei che passava tra i banchi a raccogliere le offerte. Per quanto mi riguarda, mai visto. Una volta l’anno gli mandiamo l’avviso per la benedizione delle case. E ogni volta è la stessa storia. Arriviamo davanti al cancello, suoniamo il campanello e mai una volta che qualcuno abbia risposto».

 

teo teocoli adriano celentano

Irriducibile nella scelta di isolamento totale, il molleggiato sembra aver realizzato nel 2024, all’età di 86 anni, l’ideale di felicità che lui stesso aveva enunciato nel 1979, quando di anni ne aveva 41, con la canzone Soli. Quel brano riascoltato a 45 anni di distanza sembra una profezia a 45 giri: «È inutile suonare qui non ti aprirà nessuno, il mondo l’abbiam chiuso fuori con il suo casino...».

 

Dalle parole, che non erano sue, ma scritte per lui dall’amico Toto Cotugno, Adriano Celentano è passato ai fatti. La tenuta in mezzo a prati e boschi, stretta tra i laghi Annone e Pusiano da una parte, Lecco e Garlate dall’altra, è stata per cinquant’anni la residenza di famiglia.

 

MOGOL ADRIANO CELENTANO GIANNI BELLA

Ora che le figlie Rosita e Rosalinda e il figlio Giacomo se ne sono andati, quel paradiso nel cuore della Brianza è diventato un eremo, con un doppio livello di protezione: una muraglia videosorvegliata e la moglie Claudia, che secondo Teo Teocoli, terrebbe alla larga chiunque. Senza trattamenti di riguardo per nessuno, figli compresi. Quasi per consolare Teocoli, la primogenita Rosalinda, ha reso noto d’aver sentito l’ultima volta il padre il 6 gennaio, giorno del suo compleanno.

 

 

UNA RISPOSTA CHE DICE MOLTO

ADRIANO CELENTANO

Bobby Solo è stato grande amico di Adriano, anche lui non lo sente da anni, ma prova a fare qualche supposizione: «Lui è un tipo originale», commenta, «e m’ha incuriosito la sua replica a Teocoli, che si era rammaricato per le sue mancate risposte: “Teo, io non ti rispondo perché ti voglio bene”». Interpretare le parole e il pensiero di Celentano può essere un compito arduo. Ma secondo Bobby la chiave di lettura può essere una sola: «Non so nulla», prosegue il pioniere del rock and roll in Italia, «ma queste parole mi sembrano riferite a una condizione fisica o psicologica particolare.

 

Gli anni pesano, e anche Adriano avrà i suoi guai. Quando sei stato una forza della natura, non ti va di mettere in mostra acciacchi, disturbi, o quel po’ di depressione che ti toglie il sorriso. Ti nascondi a tutti ma eviti soprattutto gli amici coi quali hai vissuto la parte più bella della tua vita. Adriano è sempre stato un tipo tormentato. Lo frequentavo negli anni Settanta a Roma. Lui aveva una Mustang rosa e siccome tutti e due soffrivamo di insonnia veniva a prendermi all’Eur all’una di notte, stavamo in giro a fino all’alba a camminare, parlare, ragionare. Lui era un ragazzo sano, pieno di vita, ricordo che una volta mi vide giù di tono entrò in una farmacia di turno, arrivò al banco, si girò verso di me e disse: cosa vuoi, Cebion o Supradin?».

clan celentano

 

HA FATTO COME MINA

Quando si nomina Celentano, Iva Zanicchi ha la stessa reazione di un’automobilista che di colpo ha il sole negli occhi, rallenta e accosta a destra: «È stato il mio mito», confessa la cantante, «non riesco a dire di lui una sola parola che non sia d’ammirazione totale. Credo che stia facendo come Mina. Sono personaggi che hanno dato tanto, hanno avuto un successo enorme e sono arrivati a un punto di saturazione. Ci sta che uno dica basta e scelga di starsene in disparte. Non credo sia la moglie ad averlo isolato. Lei è una donna splendida e loro due sono una cosa sola».

 

Al Bano ha conosciuto Celentano nel 1964 a Milano, cantava in apertura dei suoi concerti e si dichiara ancora un suo fan sfegatato: «Rispetto ogni sua decisione, ogni sua postura, ogni suo atto di vita», dice il cantante pugliese, «La verità la sanno solo lui e la moglie. Hanno deciso di isolarsi? Avranno le loro buone ragioni e non spendo mezzo secondo per sapere quali siano».

 

IN PAESE NESSUNA MERAVIGLIA

adriano celentano claudia mori rugantino

A Galbiate le memorie di Adriano si perdono ormai in epoche remote. Bruno, il parrucchiere che gli aggiustava il ciuffo, non lo vede da anni. Vive di ricordi anche il barista che la domenica gli serviva l’aperitivo: «Beveva, pagava, arrivava sulla porta, si girava e mi diceva, “Ehi, è bello qui, ma che bar è senza biliardo?”». Gianna, titolare della macelleria, dopo avergli fornito bistecche, ossi buchi e spezzatini, scuote la testa: «La gente qui in paese dice che sia diventato addirittura vegetariano». Tutta colpa della dieta, della carenza di proteine? «Macché», sbotta Dario, «è sempre stato così, è qui da una vita ed è come se non ci fosse, è sempre stato chiuso là dentro, non ha mai fatto niente per il paese. Una volta ha regalato un defibrillatore, ma uno come lui avrebbe potuto costruirci un ospedale».

 

adriano celentano e claudia mori a sanremoclaudia mori adriano celentano

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…